Le stelle del Sud nella Guida Michelin 2015: da molti anni ormai l’ex Regno delle Due Sicilia segna punti luminosi nella cartina geografica della gastronomia internazionale. C’è la Penisola Sorrentina, è vero, ma non solo. La Campania è la terza Regione per numero di stelle, la provincia di Napoli la seconda in Italia. C’è dunque un vento del Sud che inzia a soffiare? Sicuramente l’attenzione è cresciuta da quando la tradizione e la materia prima si sono coniugate alle tecniche moderne e all’aggiornamento delle giovani generazioni.
Il mangiare del Sud è caratteristico, intimamente legato al territorio e alla memoria degli abitanti, ancora coniugato allo scorrere delle stagioni e delle ricorrenze (anche se la pastiera ormai si trova tutto l’anno), si basa su grassi di origine vegetale, sull’orto e sui prodotti del mare. In tutta Italia e nel Mondo si moltiplica la presenza di cuochi del Mezzogiorno al lavoro in strutture di primo piano.
Del resto in questi anni è la civiltà dell’olio che preme verso il Nord, così come quella della pasta e del pomodoro. I fondi bruni arretrano, i piatti si colorano di verde e di rosso.
Ecco allora chi le storie delle stelle del Sud, quasi tutte visitate nel corso degli anni da questo blog. Per leggerne basta cliccare sul nome in neretto.
Torre del Saracino a Vico Equense
Quattro Passi a Massa Lubrense
Mosaico dell’Hotel Manzi a Ischia
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CAMPANIA
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Oasis-Sapori Antichi a Vallesaccarda
Vairo del Volturno a Vairano Patenora
Indaco dell’Hotel Regina Isabella a Ischia
Taverna del Capitano a Marina del Cantone
Il Comandante dell’Hotel Romeo a Napoli
Antica Osteria Nonna Rosa a Vico Equense
Il Faro di Capo d’Orso a Maiori
Casa del Nonno 13 a Mercato San Severino
Zass dell’Hotel San Pietro a Positano
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ABRUZZO
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Magione Papale a L’Aquila
La Bandiera a Civitella Casanova
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PUGLIA
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Il Poeta Contadino ad Alberobello
Al Fornello-da Ricci a Ceglie Messapica
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CALABRIA
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Antonio Abbruzzino a Caranzaro
Gambero Rosso a Marina di Gioiosa Jonica
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