CLASSIFICA | I migliori 25 ristoranti campani da non perdere a febbraio

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limoni amalfitani

Limoni amalfitani

Migliori ristoranti Napoli  e Campania. Voglia di ristorante d’autore nella regione più stellata dopo la Lombardia. Purtroppo non tutti sono aperti. Ecco allora il nostro suggerimento per chi ha voglia di andarci sino al 7 gennaio. Abbiamo scelto chi rispetta il territorio ed è orgoglioso di esibirlo non tanto per campanilismo ma perché ha la consapevolezza di vivere in uno dei giacimenti gastronomici più importanti del mondo che ha fatto lo scheletro della cucina italiana. Chi è creativo e varia il menu con la stagionalità, con un buon servizio in sala in omaggio al concetto di cucina totale di marchesiano precetto. Chi ha una storia vera e non raccontata da un ufficio stampa e ha soprattutto un ristorante che funziona per la gente comune, per voi che ci leggete a migliaia ogni giorno. Insomma, cuochi veri, non cuochi artificiali costruiti per congressi e marchette di prodotti di lusso.

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1-Torre del Saracino di Gennaro Esposito
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La migliore e più completa tavola della regione di cui è leader da molti anni. Attenzione alla soddisfazione del cliente, appagamento, giusto equilibrio tra innovazione e tradizione. Il segreto vero di Gennaro è di stare sempre un passo avanti, mai dieci ma nenache indietro, alle tendenze con le radici ben piantatae tra il mare e i monti della Penisola Sorrentina. Premio alla carriera per la Guida Mangia&Bevi del Mattino.

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2-Piazzetta Milù a Castellammare
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Dopo la bellissima stagione di Luigi Salomone arriva Maicol izzo, il trzodei tre fratelli che ha maturato tantissime esperienze all’estero. Un locale da tenere d’occhio anche quest’anno.

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3- Oasis di Vallesaccarda
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La migliore sala della Campania insieme al Don Alfonso. Una cucina solida, concreta, di materia, non omologata. Una cantina sterminata e interessante. I sapori di Pugliae Irpinia fusi dalla cultura pastorale e presentato in modo moderno ed efficace. Una esperienza indimenticabile e, al tempo stesso, alla portata di tutti.

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4- Taverna Estia a Brusciano
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L’Enfant prodige della cucina campana sta crescendo e maturando in una sala sempre più attenta e precisa gestita dal fratello Mario. Francesco Sposito ha dalla sua tecnica, memoria territoriale, capacità di stupire e voglia di essere sempre aggiornato. Certamente una esperienza di avanguardia che cura però l’appagamento del cliente. Grande cantina, il calore della famiglia.

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5- Arbustico a Paestum
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Cucina di materia, moderna, di sapore e di precisione quella di Cristian Torsiello nella nuova sede del Royal, è la prima novità dell’anno. Fuori da ogni tappa possibile e immaginabile, insieme al fratello riesce ad esprimere in modo pulito e sintetico la ricchezza di un territorio inesplorato con punte originali in Campania e rare in Italia come la cucina di fiume. Bere curiososo  Anche qui fuori dalla omologazione.

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6- Sud a Quarto di Marianna Vitale
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Quanto ci piace questo posto di cui è annunciato di continuo il trasferimento. Ma noi facciamo il tifo perché resti lì, siamo un po’ conservatori. Una cucina rock, vivace, allegra, che bada al sodo. La cantina intelligente gestita da Pino Esposito. Marianna Vitale è una delle tavole napoletane da non perdere. Incredibile mano sulla pasta secca e il mare.

 

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7- George del Parkers a Napoli
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Un grande professionista, buona materia prima, grande esperienza maturata in Francia. Domenico Candella porta al Parkers una ventata di novità senza precedenti, favoriti anche dalla bella ristrutturazione decisa dalla proprietà con cucina a vista e terrazza sull’infinito..

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8- Nonna Rosa a Vico Equense
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Peppe Guida e la pasta, Peppe Guida e la tradizione rurale della Costiera. Una cucina del cuore, di tecnica, di istinto e di intelligenza. Con il vantaggio di chi ha la maturità di non dover dimostrare niente puntando solo all’appagamento del cliente. Una esperienza completa, confortevole che entra dentro i sapori ancestrali dell’orto-mare campano. In sala Luigi Casciello, uno dei migliori sommelier italiani.

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9- La Caravella ad Amalfi
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Una certezza granitica sulla Costiera Amalfitana con i sapori che non tradiscono mai. La prima stella della Campania, aperto quasi tutto l’anno, è un riferimento della cucina moderna amalfitana, alleggerita, giocata molto sul limone, con piatti memorabili che conviene sempre chiedere. La cantina è tra le prime cinque della Campania. Immensa.

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10- Coco Loco a Napoli
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Diego Nuzzo e il mare così com’è con tanta sapienza di sala. La migliore tavola della città grazie ad una formula collaudata: buona materia prima, ampia cantina, tanta gentilezza e piatti collaudati che non disdegnano riferimenti precisi al territorio come la mitica genovese.

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11-Aquapetra a Telese
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Amore per il territorio e piatti originale di Luciano Villani nel borgo incantato dove ogno coppia di innamorati dovrebbe trascorrere un week end. La nuova stella Michelin del Sannio è concreto, legato al territorio con prodotti di qualità e non omologati, creativo e al tempo stesso molto concreto. Grande mano, da buon napoletano, sulla pasta secca.

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12- Gerani a Santa Maria La Carità
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Tecnica moderna, cuore antico per le ricette di Giovanni Sorrentino, per tutte le tasche. Un lampo di bistronomie in salsa vesuviana, con il Giovane cuoco che ha fatto importanti esperienze all’estero e che propone piatti concreti di buon materia prima non omologata.

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13- Locanda Radici a Melizzano
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Anche qui un esempio di bistronomie in salsa vesuviana. Anzi Sannita, siamo a due passi da Telese e Angelo D’Amico, allievo di Antonello Colonna, propone piatti di territorio realizzati davvero con mteria prima incredibile, dall’orto di casa alla crne di razza marchigiana.

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14-Palazzo Petrucci a Napoli
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Torniamo a Napoli con Lino Scarallo: grande mano sulla pasta e una invenzione su tutte, la pastiera nel bicchiere. Ma anche crudi, ottimo serivizio, ambiente elegante ma non affettato. Un posto dove insomma si sta molto bene ed è piacevole tornare perché il menu cambia di continuo attorno ad alcuni grandi classici.

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15-Veritas a Napoli
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La terza stella di Napoli brilla da soli due anni ma è ormai consolidata. Il cuoco cura di persona la materia prima originale e si distingue soprattutto per i piatti di pasta e di carne. Ambiente sobrio ed elegante, servizio appassionato, buona carta dei vini e un prezzo giusto.

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16- Il Comandante dell’Hotel Romeo, Napoli
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Ambiente di lusso hi-tech, vista sul porto, sala dai toni scuri. Ci riporta a Napoli Salvatore Bianco, ottimo e serio professionista, poco mediatico. Siamo nell’unica stella di Hotel partenopea in una città che ne dovrebbe avere almeno cinque per come sono posizionati isuoi alberghi se solo investissero un po’. Grande pasticceria e grande carta dei vini.

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17-Il Buco di Sorrento

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Grande mestiere, culto dell’accoglienza. Andare da peppe Aversa significa fare una esperienza completa. Dalla cucina l’essenza della cucina mediterranea così come si è imposta nella cucina della Penisola Sorrentina. da non perdere.

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18- Le Colonne a Caserta
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Il cuore nel territorio casertano, che ama e vive in maniera viscerale: è stata lei tra pochi a difendere la mozzarella quando è stata sotto attacco mediaticamente. Nel suo ristorante di famiglia, a due passi dalla Reggia, è la bufala l’assoluta protagonista di un menu creativo.

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19-Punto Nave a Monteruscello
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La materia prima senza se e senza ma. Una grande esperienza di materia.

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20-Villa Chiara Orto e Cucina a Vico Equense

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Personaggio dell’anno grazie alla Tv, piatto dell’anno èer la Guida Il Mattino Mangia&Bevi, Fabiana è persona vera, luminosa, educata, piena di energia. Circondata dalla famiglia, tre generazioni al lavoro sulla materia prima in una villa in campagna molto bella, da vivere in estate com in inverno. Mano felice, precisa.

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21-President a Pompei

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Una certezza granitica per chi visita gli Scavi. Una sosta dovuta a una tradizione di famiglia allegra, con una sala elegante, un servizio attento e sapori sempre centrati

 

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22-Josè restaurant a Torre del Greco

Un grande professionista, allievo di Oliver Glowig, una sala bianca, luminosa. Una cucina attenta, precisa, che esprime al massimo livello i sapori della regioanali e stagionale. Circondati da un grande parco.

 

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23 Caracol a Capo Miseno
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Vista sull’infinito. Qui Angelo Carannante, allievo di Paolo Barrale, si tuffa nel mare pescoso tra Capo Miseno e Procida, un vero Paradiso per i pescatori. Sala accogliente, buona cantina. Insomma, una bellissima esperienza.

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24- Pescheria a Salerno

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Il ristorante che tutti i salernitani aspettavano in città. Grande, grandissima materia prima di mare. Forse tra le migliori in assoluto. E poi piatti e preparazion isemplici ed efficaci. Cantina non omologata, servizio perfetto. Senza prenotazione è difficile trovare un tavolo.

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25-Pensando a te a Baronissi
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L’abbiamo definitia una cucina coerente. Buon il mare ma l’anima è terrazzana. Grande mano sulla pasta secca e su dolci. La cucina di Antonio Petrone non tradisce mai ed ormai è una certezza lungo l’asse tra Avellino e Salerno.

 


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