Top ten: i dieci migliori gelati a Roma secondo il Messaggero


Non sarà di certo ricordata come una bella estate, arrivata in ritardo e funestata – fino alla prima settimana di luglio – da vento e piogge torrenziali.
Tuttavia le temperature alte per gran parte della giornata invogliano come ogni anno ad entrare in una delle tante gelaterie artigianali in città.

Giacomo A. Dente, nel suo appuntamento gastronomico del sabato sul Messaggero ne segnala dieci da non perdere:

al primo posto ci sono i gelati di Giancarlo Corona, in Corso Vittorio Emanuele. Produzione che guarda soprattutto alla tradizione anche se non mancano chicche più nuove come il freschissimo limone e basilico o il cioccolato con le prugne al rum. Euro: 20 al chilo.

– al secondo posto Il Gelato, ovvero le specialità di un mago del gelato nella capitale: Claudio Torcè. Imperdibili i suoi nocciola e cioccolato. In via dell’Aeronautica,  18 euro al kg.

– al terzo posto, Fata Morgana, una gelateria da diversi anni nel cuore del popolo foodie: tanta frutta, mano femminile e raffinatissime variazioni al cioccolato. In via di Lago di Lesina, a 21 euro al chilo.

quarto posto invece per la Cremeria Aurelia, al 398 di via Aurelia, appunto, che si segnala per la grande attenzione e cura nella selezion degli ingredienti. Euro 20 al chilo.

– al quinto posto OTALEG (che poi è la parola gelato al contrario): in viale dei Colli Portuensi. Ottime materie prime, con una menzione particolare per lo zabaione al Marsala e la ricotta di bufala.

– al sesto posto un luogo di vero e proprio culto per tanti romani: Il gelato di San Crispino, con una spettacolare crema all’Armagnac. A 20 euro al chilo. Il Mssaggero segnala la sede del quartiere Appio-San Giovanni: in realtà come si vede dal sito, ci sono diverse sedi in città.

Una coppa gelato di San Crispino, fonte web

– al settimo posto le raffinatissime proposte – tutte ben descritte in puntuali schede di presentazione del prodotto – di Strawberry Fields che si autodefinisce “gelateria d’essai”, in via Tor de’ Schiavi. A 19 euro al chilo.

il tiramisu di Strauberry Fields, fonte sito web gelateria

– all’ottovo posto Concerto I Caruso con eccellenze come la nocciola, il pistacchio il cioccolato fondente e il fiordipanna. Il prezzo? 21 euro al chilo.

– al nono posto troviamo Fiordiluna a Trastevere: ingredienti selezionati tra i prodotti di eccellenza in tutta Italia e, ovviamente, lavorazione esclusivamente artigianale. A 20 euro al chilo.

– Infine, chiude la classifica, al decimo posto, la gelateria dei Gracchi di Alberto Manassei, in via dei Gracchi: da tanti anni uno dei gelati più rinomati della capitale.

16 Commenti

    1. Si sono dimenticati semplicemente del migliore.
      E’ forse la solita march… volevo dire il solito redazionale?

  1. sono calabrese e di professione faccio il pasticcere.. appassionato di gelati dalla nascita… ho lavorato per un anno a roma, vi posso garantire che in un anno ho girato tutte le gelaterie di roma…. questa classifica lascia il tempo che trova… viva i giornalisti.

  2. Nella lista manca secondo me un nome che dovrebbe stare almeno tra i primi 5: Gourmandise a via Felice Cavallotti 36B

  3. Infatti…l’assenza di “neve di Latte” è sospetta…nel migliore dei casi chi ha redatto tale classifica ne ignora l’esistenza…
    manca tra l’altro colpevolmente anche “Mela e Cannella” di Davide Montironi

  4. Essendo un appassionato, buona parte delle gelaterie citate le ho provate e non sempre con soddisfazione (talvolta, poca attenzione anche alla qualità del cono, fondamentale). La mia preferita (con particolare gusto per la frutta, che vedo lavare sbucciare e lavorare di persona) è Tropical Ice, a via Nomentana (due passi da Porta Pia). Se vi capita, non lasciatevi scappare neanche cioccolata fondente e ricotta rum e pistacchio

  5. Le classifiche sono fatte per discutere e credo che parlare di “marchetta” sia ingeneroso oltre che non veritiero.
    Però si, condivido Davide Tanganelli! Mela e Cannella non può proprio mancare.
    Diversamente, posso dire di aver aperto questa classifica nella speranza di trovarci Strawberry Fields. E sono stra-con-ten-to che il lavoro di Geppy sia stato riconosciuto!

  6. io mangio il gelato a Roma solo da Old Bridge vicino Piazza Risorgimento e in una traversa del Pantheon.

  7. Condivido con Michela l’indirizzo della cremeria sulla destra del Pantheon .Sono inoltre d’accordo con chi dice ,secondo me,che Neve Di Latte non può mancare.FM.

  8. e la romana via xx settembre………….il bacio di dama…….provare per credere..

  9. Il gelato dei Gracchi è ottimo; peccato che spesso e volentieri dimenticano di rilasciare lo scontrino

  10. Fa impressione vedere la superficialità con la quale si stilano le “classifiche”. Bisignerebbe prima conoscere, assaggiare, approfondire le origini, la storia dei maestri gelatieri. Si capirebbero tante cose. Se cito Claudio Torcè ovvero il Gelato faccio riferimento ad un pioniere del gelato naturale e sperimentale per cui poi a lui associo tutti quelli che più o meno direttamente hanno fatto parte della sua scuola o da lui sono partiti vedi quindi Mirella Fiumanò ovvero Settimo Gelo, Maria Agnese Spagnuolo ovvero Fata Morgana, Marco Radicioni ovvero Otaleg, Enrico e Francesca Gori ovvero Gori, Natalie Hugo e Vinicio Luzietti ovvero Cremeria Aurelia, sicuramente ne ho dimenticati altri ma dovrebbe essere chiaro un concetto alcuni di questi hanno o eguagliato l’antico maestro o lo hanno addirittura (secondo alcuni) superato: bene in entrambi i casi si tratta sotto molti punti di vista della stessa filosofia di gelato niente semilavorati, niente additivi chimici, niente grassi aggiunti.
    Osservo poi ancora superficialità in chi cita i Gracchi ovvero Alberto Manassei e non cita un “figlio” dei Gracchi posizionato su vette superbe ovvero Davide Montironi con la sua Mela e Cannella.
    Concludo affermando che è sconcertante l’assenza dalla lista del primo in assoluto addirittura fuori lista per il suo rigore maniacale nella scelta delle materie naturali più selezionate acqua, zucchero, uova, latte, cioccolato ecc mi riferisco al numero 1 ad Ermanno di Pomponio e alla sua Neve di latte. Se si può comprendere che ci siano persone che citino come “buono” il pessimo ma abbondantissimo gelato di Old Bridge o che citino la gelateria più buona quella aperta vicino a casa che magari è in franchising con un’altra da loro definita meno buona NON SI RIESCE proprio a capire come un esperto commetta un errore così grossolano non menzionando al primo posto Neve di latte: delle due o il giornalista non conosce neve di Latte (per cui scrive di un argomento senza conoscere o approfondire) o conosce Neve di latte e “volutamente” la ignora. In entrambi i casi un pessimo servizio.

  11. Io ho provato quasi tutte le gelaterie sopracitate ma nessuno ha provato il gelato di Tony in luigi ronzoni monteverde nuovo da non confondere con altro tony sempre a monteverde ma su piazza San Giovanni di Dio Circonvallazione Gianicolense, altra camminata altro che neve di latte da neve di latte ho preso il caffè ancora me lo ricordo il solito cappuccino come fate a dire che sia la migliore gelateria, Provate Tony in Via Ronzoni poi rivedrete i vostri canoni, panna montata sempre freschissima visto anche lo smercio, messa con la paletta e tenuta alla giusta temperatura dentro un pozzetto raffreddato ma non troppo in modo che non ghiacci e che non si smonti, i gelati di frutta sono fatti con la frutta e anche per questo spesso i gusti pur non comprendendo tra i miei gusti preferiti gusti di frutta li ho provati in periodi diversi e durante la giusta stagione la fragola e il melone sono molto più buoni, per quanto riguarda le creme caffè crema zabaione cioccolati vari sono al top come la qualità dei coni, forse per alcuni risultano un po troppo pastosi per me è ancora il N°1 per distacco. E il caffè mi ha insegnato che si fa con il caffè e non con le miscele al caffè, P.s. solo per fare il gusto al caffè si è comprato una macchina da bar professionale con la quale prepara caffè per la clientela ma ci fa solo il gelato cosa che non ho visto da nessun’altra parte la serietà e la professionalità vanno lodate e assaggiate.

  12. Caro sig franco valeriani…quanta superficialita nel suo rettificare una classifica fatta di “aria”. Eppure lei da superconvinto appella come “maestri” ponponio. Torce’… e via via I discepoli…ma lei ha veramente mai assaggiato I gusti”classici”di tali attori? Ma da veramente di qualr storia stia parlando? Gente che ha avuto solo il merito di “percepire” che la storia del gelato era”stanca” e ci sono entrati con una nuova tenxenza a “sperimentare” ricette impossibili e senza alcun gusto. Non sapendo fatr nemmeno un cioccolato fondenye classico come si deve!!!!! Le do alcuni passi denominatori che hanno fatto la fortuna di tali fenomeni del “nulla”. Tutti hanno “iniziato” aprendo nelle zone “bene” romane. Facendosi un nome tra quella borghesia delle famiglie “romane” che parlano tanto e che danbo”sentenze”. Da queste stesse zone e famiglie nascono anche la maggior parte degli pseudo buonianulla giornalisti culinari. Gente senza arte ne parye che elargisce tecensioni ppositive o negative a secondo dei “trend piu di moda”. Gusto zero. Esperienza zero. Voglia di lavorarr zero. Terzo. Tutti hannp cavalcato la mpda del “famolo strano” . Riceyte astrattr accostameti assurdi resi ntetessanti da fiumi di parole e da una “stanchezza” del settore ventennale. Gelato senza struttura e sapore in nome di una “naturalezza” INVENTATA DO SANA PIANTA. “BRAVI”!!!!!!!!!!!!!!!!

I commenti sono chiusi.