Fiix 2005 rosso Paestum igt


RIZZO

Uva: aglianico, merlot e sangiovese
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Felitto è il «Paese del fusillo» recita il cartello all’ingresso e gli appassionati conoscono bene una delle sagre più antiche del Cilento che ha segnato la vita della comunità. Certo,la pasta non è commercializzata, ma proprio per questo è considerata, un po’ come la colatura di alici di Cetara un tempo, una sorta di prezioso omaggio da offrire ad amici e parenti per sdebitarsi o semplicemente per affetto. La sua forma è più vicina a un bucatino che al fusillo corto cilentano, e, in previsione della sagra che si tiene ad agosto, tutte le donne del paese si mettono di buon buzzo a farlo con entusiasmo. Grazie a questa idea che ha visto fra le promotrici l’ex presidente della Pro Loco Vienna Cammarota, il paese, molto bello, costruito sulle gole più spettacolari del fiume Calore, ha conosciuto una certa notorietà gastronomica. Adesso c’è anche un vino per godere questo piatto condito sempre con sughi robusti e facilmente decifrabili al palato meridionale. Costantino Capozzoli lavora le uve dal 1970 e le ha conferite per molti anni alla vicina Cantina Sociale di Castel San Lorenzo, poi, nel 2004 il figlio Gianvito ha preso le redini in mano in cantina, mentre il papà continua a lavorare in vigna, decidendo la totale conversione del vigneto oltre che l’imbottigliamento e l’etichettatura. La ricetta è quella già sperimentata nel resto del Cilento: aglianico al posto del barbera, riduzione delle altre uve presenti e, soprattutto, rivalutazione dell’aglianicone, un clone presente da tempo immemorabile nella Valle del Calore ma riscontrato anche nell’Alto Casertano e nel Vulture. Berardino Lombardi, tanto per fare un esempio, ne vuol fare uno dei punti di forza nel suo agriturismo Terre di Conca. Gianvito lo ha vinificato in purezza per la prima volta nel 2004 con un discreto risultato, a gennaio dovrebbe uscire il 2005 che sta per essere imbottigliato a giorni dopo aver fatto due anni di legno. Il 2006 sarà strepitoso, ve lo assicuro. Il vino di cui parliamo qui è invece il Fiix rosso base, un aglianico a cui sono aggiunte uve merlot e sangiovese per circa il 15 per cento ciascuna, fermentato in acciaio e poi elevato in barrique di secondo passaggio. Al naso intenso e persistente ha un bel profumo di ciliegia, si presenta abbastanza morbido, di carattere, sicuramente non piallato o banale. Un rosso da buona frutta contadina, verrebbe da dire, che rivela sapienza e misura nella vinificazione, finale interessante, certamente meno nervoso e complesso dei rossi minerali della regione. Affrancandosi dalla tradizione territoriale ancorata al barbera, questa piccola azienda riesce ad apprezzare la produzione e le bottiglie puntando decisa oltre che sull’Aglianico e l’Aglianicone anche sul Fiano, piantato in vigne di nuova acquisizione a Laurino, sotto la montagna del Cervati, a oltre 500 metri di altezza. La prima vendemmia è prevista nel 2008. Nel frattempo ci godiamo il base e aspettiamo la composizione in bottiglia del Canto della Vigna, questo il nome del top wine la cui premessa provata dalla botte è davvero molto interessante. Fiix? Sì, è il vecchio nome di Felitto la cui radice significherebbe felce, un pianta che davvero abbonda in questa zona così incontaminata della Campania. Il fusillo di Felitto ha finalmente trovato il vino di Felitto.

Sede a Felitto. Viale San Martino 16. Tel. 0828.945029 www.cantinarizzo.com  Ettari: 6. Enologo: Gianvito Rizzo. Bottiglie prodotte 18.000. Vitigni: aglianicone, aglianico, merlot, sangiovese, fiano