Guida Gambero rosso ristoranti 2011. I migliori per regione: le due forchette


Il Sud e le Isole

Campania
87
Relais Blu di Massa Lubrense (NA)
86
Taverna Estia di Brusciano (NA), Il Mosaico del Terme Manzi Hotel di Ischia (NA)
La Caravella di Amalfi (SA) Taverna del Capitano di Massa Lubrense (NA), Il San Pietro di Positano (SA)
83
Il Faro di Capo d’Orso di Maiori (SA), La Locanda di Bu di Nusco (AV)
82
Pappacarbone di Cava de’ Tirreni (SA), Palazzo Petrucci di Napoli, Rossellinis de l’Hotel Palazzo Sasso di Ravello (SA), Vairo del Volturno di Vairano Patenora (CE).

Abruzzo
85
Villa Maiella di Guardiagrele (CH),
84, L’Angolo d’Abruzzo di Carsoli (AQ), Café Les Paillotes di Pescara
83, La Bandiera di Civitella Casanova (PE)
81, Elodia di L’Aquila, Al Metrò di San Salvo (CH)
80, Il Ritrovo d’Abruzzo di Civitella Casanova (PE), Casa d’Angelo  di Fara Filiorum Petri (CH), Beccaceci di Giulianova (TE).

Molise
84
Vecchia Trattoria da Tonino di Campobasso

Puglia

86
Già Sotto l’Arco di Carovigno (BR)
85
Bacco di Bari
84
Pashà di Conversano (BA)
83
Il Poeta Contadino di Alberobello (BA), Il Ventaglio di Foggia, La Strega di Palagianello (TA)
81
La Cuccagna Giro di Vite di Crispiano (TA)
79
Taverna il Jalantuùmene di Monte Sant’Angelo (FG), Masseria Petrino di Palagianello (TA), Torrente Antico di Trani (BT).

Basilicata
81
Antica Osteria Marconi di Potenza

Calabria
83
La Locanda di Alia di Castrovillari (CS), La Tavernetta di Spezzano della Sila (CS)
82
Dattilo di Strongoli (KR)
81
Osteria Lo Sciamano di Soverato (CZ)

Sicilia
89
La Gazza Ladra dell’Hotel Palazzo Failla di Modica (RG)
88
Duomo di Ragusa
87
Principe Cerami dell’Hotel San Domenico di Taormina (ME)
86
Casa Grugno di Taormina (ME)
84
Locanda Don Serafino di Ragusa
83
La Capinera di Taormina (ME)
82
Piccolo Casale di Milazzo (ME), Al Fogher di Piazza Armerina (EN).

Sardegna
83
Andreini di Alghero
82
Da Nicolo di Carloforte
81
La Ghinghetta di Portoscuso (CA)
80
Giagoni di Olbia, Su Gologone di Oliena (NU), Da Giovannino di Porto Rotondo
IL NORD

Valle d’Aosta
82
Le Petit Restaurant dell’Hotel Bellevue di Cogne (AO) e Cafè Quinson di Morgex (AO)
80
Vecchio Ristoro di Aosta, La Clusaz di Gignod (AO), La Cassolette del Mont Blanc Hotel Village di La Salle (AO).

Piemonte
89
Guido da Costigliole di Santo Stefano Belbo (CN)

88
All’Enoteca di Canale (CN), Antica Corona Reale di Cervere (CN), Piccolo Lago di Verbania
87, Pinocchio di Borgomanero, Guido di Bra (CN).

Liguria
86
L’Arco Antico di Savon
84
A Spurcacciun-a de l’Hotel Mare di Savona e La Conchiglia Taggia (IM)
83
Paolo & Barbara di San Remo (IM)
82
Palma di Alassio (SV), Paracucchi Locanda dell’Angelo di Ameglia (SP), Doc di Borgio Verezzi (SV), Il Rosmarino de l’Hotel La Meridiana di Garlenda (SV), Baldin di Genova, Agrodolce di Imperia, Balzi Rossi di Ventimiglia (IM).

Lombardia
89
Ambasciata di Quistello (MN)
88
Il luogo di AImo e Nadia di Milano
87
Mistral del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio (CO), Da Vittorio di Brusaporto (BG), Gambero di Calvisiano (BG), Cracco di Milano, Il Sole di Ranco (VA)
86
Ilario Vinciguerra Restaurant di Galliate Lombardo (VA), Villa Fiordaliso di Gardone Riviera (BS).

Veneto
89
Arquade de l’Hotel Villa del Quar di San Pietro in Cariano (VR), Met Restaurant de l’Hotel Metropole di Venezia
88
Perbellini di Isola Rizza (VR), La Peca di Lonigo (VI)
87
Gellius di Oderzo (TV), Il Desco di Verona
86
Dolada di Pieve d’Alpago (BL)
85
Antica Osteria da Cera di Campagna Lupia (VE), Dal Vero di Morgano (TV), Locanda San Lorenzo di Puos d’Alpago (BL), La Montecchia di Selvazzano Dentro (PD).

Trentino Alto Adige
89
La Stua de Michil de l’Hotel La Perla di Corvara in Badia (BZ)
88
Zur Ruse di Appiano (BZ)
87
Schöneck di Falzes (BZ)
86
Kuppelrain di Castelbello Ciardes (BZ), Sissi di Merano (BZ), Anna Stuben de l’Hotel Gardena di Ortisei (BZ), Zum Löwen di Tesimo (BZ), Trenkerstube de l’Hotel Castel di Tirolo (BZ).

Friuli Venezia Giulia
87
Osteria Altran di Ruda (UD)
86
Agli Amici Trattoria dal 1887 di Udine
85
Al Castello di Trussio dell’Aquila d’Oro di Dolegna del Collio (GO)
84
Là di Petròs di Colloredo di Monte Albano (UD), La Primula di San Quirino (PN)
83 Vanilija à la Carte dell’Hotel Eden di Duino Aurisina (TS), Avenanti del Grand Hotel Entourage Gorizia, Campiello di San Giovanni al Natisone (UD).

Emilia Romagna
88
San Domenico di Imola (BO), Antica Osteria del Teatro di Piacenza
87
Paolo Teverini di Bagno di Romagna (FC), Il Rigoletto di Reggiolo (RE), Il Povero Diavolo di Torriana (RN)
84
Vite di Coriano (RN), Il Piastrino di Pennabilli (RN)

83
Il Sole di Castel Maggiore (BO), La Frasca di Cervia (RA), Magnolia di Cesenatico (FC), Villa Maria Luigia di Collecchio (PR), Hosteria Giusti di Modena.

IL CENTRO

Toscana
89
La Tenda Rossa di San Casciano in Val di Pesa (FI)
88
Arnolfo di Colle di Val d’Elsa (SI), Il Canto dell’Hotel Certosa di Maggiano (SI), Romano di Viareggio (LU)
87
Il Pellicano di Porto Ercole (GR)
86
Bracali di Massa Marittima (GR)
85, La Magnolia del l’Hotel Byron
83 Il Votapentole di Castiglione della Pescaia (GR), Ora d’Aria di Firenze, Il Piccolo Principe del Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio (LU).

Marche
88
Symposium Quattro Stagioni di Serrungarina (PU)
86
L’Enoteca di Macerata, Giardino di San Lorenzo in Campo (PU)
83, Marchese del Grillo di Fabriano (AN)
82, Il Clandestino Susci Bar di Ancona, Andreina di Loreto (AN).

Umbria
84
Il Postale del Castello di Monterone (PG) e La Bastiglia di Spello (PG)
82 Villa Roncalli di Foligno (PG)
81
Vespasia di Palazzo Seneca di Norcia (PG)
80
Redibis del Relais Orto degli Angeli di Bevagna (PG), I Sette Consoli di Orvieto (TR), Le Melograne dell’Hotel Le Tre Vaselle di Torgiano (PG).

Lazio
89
La Trota di Rivodutri (RI)
87
Open Colonna di Roma
85
Enoteca La Torre di Viterbo
84
La Parolina di Acquapendente (VT), Il Convivio Troiani di Roma
83
Pascucci al Porticciolo di Fiumicino (RM)
82
Pierino di Anzio (RM), Acqua Pazza di Ponza  (LT), Al Ceppo di Roma, Settembrini di Roma, Il Granchio di Terracina (LT).

26 Commenti

  1. Sono contento per l’ottima valutazione dell’Antica Osteria Marconi, unica citazione per la Basilicata, una regione discreta nell’apparire ma che sa offrire inaspettatamente spunti di ottima qualità, in una città, Potenza, bruttina (centro a parte) e che è nota negli ultimi tempi solo per fatti di cronaca nera e “vallettopoli” varie.
    Ci sono stato alla vigilia di ferragosto ed ho mangiato in maniera veramente ottima.
    Lo consiglio vivamente, tra l’altro è raggiungibile facilmente a piedi con un sistema di scale mobili tra i più lunghi d’Europa!
    CARPE DIEM

    https://www.lucianopignataro.it/a/potenza-antica-osteria-marconi-2/8877/

  2. In Campania non vedo Quattro Passi e Nonno 13 che invece meritano per l’ottima conoscenza della materia prima che viene rispettata sino ad arrivare nel piatto del cliente con tutto il suo sapore originario.Vabbè,ognuno ha le sue preferenze…..

  3. Inutile dire che sono contento ;-) … Ma vorrei capire xke avete messo la foto dei “treinforchettati ” per parlare di noi poveri “duforchette ” ;-))

  4. Vorrei capire se questi iillustri personaggi, che si permettono di dare giudizi, siano realmente a conoscenza di quanto lavoro e soprattutto quanti sacrifici ci sono dietro ad un piatto . Smettiamola di ignorare quello ke succede ‘dietro le quinte’ di opportuno sapere che a volte tutti questi sacrifici ……..sono ingiustamente sottovalutati , Spero che un giorno anche questi bravi gourmet che mantenendo una forchetta e un coltello e sorseggiando credono che dando punteggi cambiano un economia di un’ azienda ma se girate ancora nei ristoranti (spero ancora per poco ) e grazie a noi compratori di guide e a quei poveri ristoratori che cercano sempre di rincorre punteggi più alti affidandosi a distributori di prodotti e sponsor delle maggiori guide , non e possibile vedere grandi professionisti e quando si parla di professionisti dico persone che non fanno solo pasta al pomodoro ma sono alla continua ricerca di perfezionamento di tecniche, ma perché uno chef deve essere giudicato da un giornalista , che magari prima faceva l’ingegnere meccanico oppure il giornalista di sport ma vi rendete conto …. Cari giornalista gourmet incominciate prima ad entrare in cucina come commis ffatevi il ….. E poi magari prendevi la libertà di giudicare una persona che getta il sudore in cucina per 14 ore perché secondo me al momento siete tutti improvvisatori ……

    1. Hai ragione, sono d’accordo con te!!
      Amplierei il discorso, e suggerirei a chi scrive di ippica di fare il cavallo almeno per un paio d’anni. Solo così capirà cosa significa dormire in piedi, la biada di seconda scelta, il sudore durante la corsa, il peso della sella, le frustate di quel bastardo di fantino
      Solo dopo due anni di questa vita di inferno e sacrifici potrà capire veramente cosa si cela dietro l’essere un cavallo e scrivere con cognizione di causa

      1. ne ho una migliore : oggi va di moda parlare bene dei gay e de l terzo sesso. bisognerebbe provare pero’ , prima di andare in giro a fare i giornalisti e intervistare i trans di roma.

        un po’ di marciapiede ,con i tacchi 20 ,depilazione obbligatoria ecc. ecc.

        troppo facile parlare con il culo degli altri …..

          1. scusate l’xxxx : onestamente lello non sono affatto bravo. ma sei vuoi fare da cavia , ti voglio cosi’ bene che per te posso fare uno sforzo. decidi tu :-))))

  5. salve a tutti..sono un grande appasionato di cucina e compro tutti gli anni le guide..di recente x mio piacere personale ho girato quasi tutti i ristoranti in campania,.. e a dirvi il vero sono rimasto basito dal fatto che un ristorante di assoluto livello, tra i tanti molto meno assoluti ,ma tanto decantati dal gambero rosso… x quanto riguarda la cucina ovviamente… e cioe l accanto di seiano..vico equense,è da circa tre anni che il suo punteggio rimane quasi sempre invariato…come è possibile cio…”’spero che qualche operatore del settore possa confermare cio che ho detto,e che al piu presto un responsabile della guida del gambero faccia visita all accanto…è veramente un peccato…

  6. concordo assolutamente con te…la mia recente visita all accanto è stata meravigliosa…lo chef deleo è di assoluto livello….credo x quanto riguarda la guida ,trattasi di un comune errore..presto rimedieranno facedo visita all accanto del grand hotel angiolieri…

  7. Sono basito, sembrate tanti argonauti tornati da un giro lunghissimo tra altri pianeti…..
    La verità è quello che dice Gastronomi e se il buon Maffi leggesse tra le sue righe c’è la risposta a tante domande: non si può fare il gay con il se…de…re degli altri;
    creare la lobby era il principio basilare su cui costruire credibilità e blasone a pochi operatori a svantaggio di un mercato.
    Girate un pò tra i motori di ricerca, guardate quanti operatori seri, attenti ed all’altezza hanno buttato o stanno buttando la spugna, attaccati da ogni donde da guide sguaiate e prezzolate e crisi nera.
    La giustificazione di questi ai loro misfatti, perchè di questo si tratta, sarà inevitabilmente sempre la stessa: sono degli sprovveduti o comis che hanno cercato un’alternativa alla strada.
    Vi posso assicurare che ci sono Chef che farebbe impallidire anche i più osannati, solo che non hanno stampa, non sono di un circuito che ormai detta mode e tendenze.
    Ormai la mia strada è evitare accuratamente i locali segnalati da stelle, forchette, aulive e chiappariell, e sperimentare a caso un locale al mese e mi fermo qui, perché dovrei parlare di vino ed allora………

  8. Se provi un locale a caso una volta al mese, e sei riuscito a trovare così tanti geni incompresi che “non hanno stampa” i casi sono due: o sei molto ma molto fortunato, oppure sei veramente di bocca buona

    Ti chiederei però un favore: puoi farmi qualche nome di chef non conosciuto che farebbe impallidire i più osannati? Ti prometto che andrò a provarli. Io non appartengo a lobby, e ritengo di essere di mente aperta. E agisco in piena libertà. Grazie per le dritte che vorrai darmi

    1. Non sempre ne trovo di buoni, ed ai buoni che mi riferisco sono quelli che hanno chiuso o stanno per farlo; buon per te che riesci ad essere libero privilegio che molti non hanno e che si affidano ad una guida per una cena “importante” salvo poi trovarsi del pesce anonimo, verdure lesse e riso scotto alla favorevole cifra di 50 € a cranio vino escluso…..
      Questo ovviamente è un caso limite; però faccio un ragionamento con te;
      Queste guide ( parlo di TUTTE le guide) sono vendute, distribuite, regalate in gran numero, diciamo 2 milioni di copie complessive? Quindi abbiamo un popolo di 2 milioni di lettori che queste guide non le tengono per aggiustare il piede di un tavolo o per contrappeso ad una vecchia stadera, ma per farne un vademecum per pianificare le 5/6 cene l’anno che farà al ristorante (il resto del fuori casa lo considero come serata in pizzeria o simile) e secondo te quali ristoranti sceglieranno queste persone? il primo a caso o uno dalla guida?

      1. A parte che i numeri che dici sono piuttosto ottimistici, non comprendo il senso del tuo ragionamento. Tu al cinema ci vai a caso? I dischi li compri a caso? Se uno compra una guida o legge dei log di recensioni è ovvio che lo fa per essere indirizzato nella scelta
        Peraltro a parte una esigua minoranza di persone che si informa attraverso guide, riviste e blog, la quasi della totalità delle persone va appunto a cena in posti a caso. E percentualmente, io credo, corre più rischi di prendere una fregatura che seguendo i consigli delle guide

    2. mi hai rubato le parole di bocca ,antonio . i nomi dei ristoranti di alfio li voglio anch’io, e pubblici.
      alfio , noi anche se dicendo noi mi allargo un po’ , siamo SEMPRE alla ricerca dei nomi nuovi. chi per motivi professionali chi per passione. quello che ci muove poi, credo, è la ricerca del piatto perfetto o del sapore definitivo. cosa che forse non troveremo mai .

      comunque io ,per chiudere, faccio tutto un altro lavoro. e molti di noi sono cosi . ma proprio molti

      . e quindi ,scusa, un po’ di rispetto non guasterebbe. e tira fuori i nomi dei tuoi ristoranti preferiti :-)

  9. E’ troppo semplicistico mettere sullo stesso piano un disco, un libro o un film ad una serata al ristorante;
    di viaggiatori del gusto ce ne sono pochi, la stragrande maggioranza mangia per assonanza non per ricerca.
    Per quanto riguarda i nomi di quelli che stanno meditando l’abbandono non ne parlo per rispetto; i miei preferiti sono l ‘Accanto, Nonna Sceppa, Sapore di mare di Vietri ( qui manco da un pò), la Caupona, il Riccio a castiglione dei genovesi, ma non li scopro io oggi.

    1. bene ,alfio . abbiamo dei nomi . l’ACCANTO ha 17 /20 sulla guida dell’e spresso e pignataro ha citato come piatto dell’anno per lui una delle sue preparazioni. ( cauzzi di passione gourmet dice addirittura che per lui è forse il miglior ristorante campano ,se non ricordo male ) alla faccia dei non competenti !!

      io ho mangiato da nonna sceppa due volte quest’anno, tra l’altro con un suo fornitore di mozzarelle e onestamente mi ha deluso non poco.

      gli altri no li conosco. ma fuori dalla campania ,almeno in italia ,hai mangiato recentemente da qualche parte ?

  10. L’Accanto ha appena avuto 17 punti dall’Espresso, ed è ai vertici della regione, mi sembra. ma, per capire, pur con tutta la simparia per i Chiumento, cosa vuoi sostenere, che per esempio, Nonna Sceppa è un ristorante più buono che ne so, di Uliassi o di Bottura? E lo chef della Caupona è più bravo di Scabin o di Crippa?

  11. Vedi io non sono assolutistico, dico chi mi piace non chi è più o meno buono… non ne ho titoli, l’unico che mi arrogo è quello di contestare qualcosa che non mi è piaciuta, ma al ristoratore, non urbi et orbe.

    1. Beh, però ti sei arrogato il diritto di dare urbi et orbi dell’incompetente e del prezzolato ai tanti appassionati (perché di questo si tratta) che collaborano a guide e blog :-D

  12. Caro Antonio io non ho dato dell’incompetente a nessuno, anzi! ho solo detto che le guide “pilotano” certi consumi e certe scelte a favore di alcuni.
    Consultavo, per lavoro, guide da una trentina di anni circa e ti invito a rivedere qualche guida degli anni ottanta, dove si indicava il posto, i coperti, i prezzi e la qualità dei servizi PUNTO
    Con l’edonismo degli anni novanta e il conseguente trasbordare di informazioni non richieste siamo arrivati nel punto in cui un critico dà giudizi sul come, sul quando e sul perchè e questo non è più una guida.
    E’ come se un giornale che dovesse parlarti di elezioni ti dia il candidato e stronchi gli altri : dov’è il tuo libero arbitrio?
    Un esempio? Guida Vini d’Italia 2010 – Sicilia –
    e Guida Vini d’Italia 2011 – Sicilia
    come per magia sono sempre gli stessi produttori a prendere i 3 bicchieri, peccato che una guida come Slow wine non concorda in entrambi casi e su entrambe le testate è sparita la voce Baglio del Cristo di Campobello che nonostante la giovane età, produce un vino ( Li Patri, io ho provato il 2007) quanto meno menzionabile…..

    1. Caro Alfio
      ma una guida proprio questo deve fare: orientare i consumi. Non è un oggetto neutro, altrimenti basta la voce vino o ristoranti su Pagine Gialle
      Non è qui che si misura la neutralità del critico, bensì sulla capacità di pensare e scrivere per chi legge e non per chi cucina o produce vino
      La funzione della critica, in tutti i campi, è questa.

  13. Questa frase non l’hai scritta tu?

    “attaccati da ogni donde da guide sguaiate e prezzolate”

    Sulle guide in generale: le ho lette le guide degli anni 80 (l’Espresso, il gambero non c’era ancora) e i giudizi c’erano eccome

    L’idea che hai tu della guida è quella che ho io di un elenco telefonico
    Per me la guida invece deve fare proprio critica, dare giudizi netti e orientare i lettori

  14. @Luciano; esercizio lecito e chiaro se dichiarato, un pò meno se ci si chiama fuori.
    @Antonio; i giudizi espressi non erano mai sul cibo, ma sulla qualità complessiva; Si la mia idea è che le guide debbano essere più o meno degli elenchi anagrafici, le conclusioni è giusto che le traggano gli utenti;

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