Guida Ristoranti | La nuova cucina calabrese è giovane, potente, pazzesca!


Il team al completo con i giovani chef calabresi di Cooking Soon, format di promozione gastronomica indipendente

Il team al completo con i giovani chef calabresi di Cooking Soon, format di promozione gastronomica indipendente

Non se ne parla ancora, ma la nuova cucina calabrese c’è. Non l’abbiamo scoperta solo grazie a Cooking Soon, ma dopo ben tre lunghi giri nei mesi scorsi e perciò vi consigliamo senza tema di smentita: se siete gourmet che amate uscire dalle solite piste e soprattutto se non siete schiavi dei luoghi comuni, prendete l’auto, sopportate il lungo viaggio e scialatevi perché negli ultimi due anni in Calabria è al lavoro una generazione di trentenni che si parla, fa esperienze insieme, e ha alle spalle già una buona gavetta. Con un particolare non trascurabile, anzi due. I prezzi sono risibili rispetto alla media italiana e la materia prima tra le migliori in assoluto. E allora forza, pelandroni, iniziate questo viaggio.

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Porta del Vaglio a Saracena

Gennaro Di Pace

Gennaro Di Pace

Gennaro è una sorta di sentinella della Regione, in effetti è al Nord, ai confini con la Lucania, nel paese del moscato. Qui la sua cucina parla di orto, suggestioni della stagione e inoltre berrete alla grande.

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Dattilo a Marina di Strongoli

Caterina Ceraudo (Foto di Antonella Petitti)

Caterina Ceraudo (Foto di Max Rella)

Caterina nasce come enologa. Finalmente, verrebbe da dire, un cuoco che sa di vino. Nei piani di papà Roberto doveva seguire la cantina ma la sua grande passione è stata la cucina. Fortissimo il rapporto con Niko Romito, la sorella Susy in sala e un ristorante dove la materia prima diventa leggera, essenziale, efficace.

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Novezerodue a Crotone

Emanuele Strigaro

Emanuele Strigaro

Emanuele sta sulla spiaggia rossa di Crotone: è bello mangiare il pesce che finisce nel suo piatto. Lo farete coccolati dai raggi, di sera è fresco e si sta bene. Una cucina moderna, veloce, rapida. Senza fronzoli.

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La Tavernetta a Camigliatello Silano

Emanuele Lecce - immagine tratta da www.cookingsoon.net

Emanuele Lecce –

La Tavernetta non è una novità, ma la notizia è che Emanuele, poco più che ventenne, ha preso le redini in mano del locale aperto dal padre Pietro. Tradizione, piatti collaudati, rispetto della stagionalità e tanta montagna, quella buona silana delle patate e dei funghi, della podolica e dei formaggi. Imperdibile.

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Biafora a San Giovanni in Fiore

Antonio Biafora

Antonio Biafora

Pochi chilometri, altra famiglia, altra tradizione, altro rinnovamento. Antonio Biafora è stato all’Alma, è tornato pieno di idee coniugando ricette della famiglia con la tecnica giusta. Il risultato è un menu scoppiettante e divertente, pieno di gioia di vivere dei mangiare.

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Antonio Abbruzzino a Catanzaro

dx Luca Abbruzzino con il giovane pasticciere del suo locale, Matteo

dx Luca Abbruzzino con il giovane pasticciere del suo locale, Matteo

Luca è un ragazzo di cui sentiremo parlare. Non solo tecnica e gioventù, ma anche intuizioni geniali, da fuoriclasse. Venire a Catanzaro per mangiare qui è una delle esperienze più interessanti che si possano fare in Italia in questo momento.

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Gambero Rosso a Marina di Gioiosa Ionica

Riccardo Sculli - immagine tratta da www.calabriagood.it

Riccardo Sculli

Stesso schema di Biafora, un fratello in sala e uno in cucina che ereditano il locale fondato dal padre. Nei piatti il pesce di due mari, una abbondanza incredibile e una leggerezza piena di idee nel piatto che ci fa affermare che è qui che abbiamo fatto il nostro migliore pranzo di mare quest’anno.

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San Domenico a Pizzo Calabro

Bruno Tassone

Bruno Tassone

Ancora materia prima, ancora scuola, ancora un giovane, Bruno Tassone, impegnato in una storica impresari famiglia. Poi andrete a mangiare in piazza il tartufo al cioccolato, ma prima arricreatevi con i piatti e il terrazzo affacciato a picco sul mare di questo locale. Imperdibile.

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CONCLUSIONE
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Una regione da scoprire. Ma attenzione: crea dipendenza!

Un commento

  1. Onestamente non ho avuto modo di provare questi ristoranti tranne Dattilo, nelle mie tre esperienze è stato molto al di sotto delle aspettative e con un rapporto qualità/prezzo decisamente sfavorevole. Carta dei vini piuttosto fantasiosa, c’era un Dolcetto d’Alba di Bersano 1964 a 300 Euro (sic!).

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