I vini bianchi dell’azienda I Pastini sanno sorprendere


Lino Carparelli


 di Marina Alaimo

Lino Carparelli sta dimostrando una straordinaria capacità nel lasciar esprimere i bianchi della Valle d’Itria in tutta la loro complessità. Corrono nel bicchiere a gran velocità, senza temere ostacoli o ripide salite. Lo incrociamo in una delle giornate dedicate agli incontri B 2 B organizzati in occasione di Radici del Sud 2012, il festival dei vitigni autoctoni del Mezzogiorno. Il produttore ha deciso di vinificare in purezza i tre vitigni a bacca bianca utilizzati nel disciplinare di produzione della doc Locorotondo. Sono: verdeca, bianco d’Alessano e minutolo. L’azienda I Pastini sta ampiamente testimoniando quanto la Valle d’Itria sia capace di produrre vini bianchi estremamente interessanti.

La sala di degustazione del Borgo Egnazia Resort

Ciò è possibile in questo areale grazie a più fattori che messi insieme delineano un terroir dalle caratteristiche ben definite e riconoscibili. Siamo a Locorotondo a metà strada tra il Mar Adriatico ed in Mar Ionio in un area continuamente battuta dal vento ad un’altitudine intorno ai 350 metri sul livello del mare. Questi particolari determinano una certa escursione termica giorno notte, specie nel periodo che va dall’nvaiatura alla vendemmia, preservando una buona acidità dell’uva e abbassando notevolmente il ph. Il terreno poi è di natura prevalentemente calcarea con forte presenza di rocce nel sottosuolo. Pertanto nei vini sarà riconoscibile una tipica vena minerale ed una decisa salinità. Ogni etichetta porta il nome della vigna dalla quale provengono le uve.  Il Faraone  Valle d’Itria 2011 è prodotto con uve verdeca in purezza. Questo vitigno da sempre viene vinificato nella doc Locorotondo per conferire leggerezza e certi profumi al vino. Al naso è molto piacevole nei suoi sentori di forte impronta verde e minerale, è erbaceo e fruttato. In bocca corre, corre, sulla spinta dell’acidità nervosa e verticale rafforzata dalla mineralità salina. L’azienda ne produce circa 20.000 bottiglie al prezzo di 5,20 € più iva.

Faraone Valle d’Itria 2011

 

Cupa Valle d’Itria 2011

Grande interesse ha saputo suscitare il Cupa Valle d’Itria 2011 , da uve bianco d’Alessano. Una vera e propria scoperta visto che questo vitigno viene utilizzato unicamente in uvaggio. Peccato, vista la sua capacità espressiva fortemente identitaria e piacevole. Al naso si racconta timidamente, sottovoce, ma la complessità e l’ampiezza dei profumi sanno emergere in maniera seducente. Alterna sentori di verve giovanile a sentori più maturi: è fieno dorato e sorbe, ma anche pepe bianco, agrumi e fiori di campo. In bocca è scontroso, ha carattere quasi rustico, sottile el’acidità gli conferisce una certa ruvidezza, è lungamente salato e minerale. L’azienda ne produce 8000 bottiglie al prezzo di 5 € più iva.

Rampone Valle d’Itria 2011

Rampone Valle d’Itria 2011 si è già fatto notare nel mondo degli eno appassionati per essere una splendida interpretazione del vitigno minutolo. Utilizzato nel solito uvaggio per dare una buona struttura al vino. Nella verticale storica organizzata di recente in collaborazione con Luciano Pignataro e Nicola Campanile sono state presentate ben dieci annate di questo vino che ha incantato non poco i degustatori. E’ complesso ed avvolgente al naso, ricorda un po’ i sentori di una ribolla gialla, ma non certo di un moscato come erroneamente qualcuno sostiene. Esprime un sentore che lo caratterizza, quello della rosa ed anche una determinata mineralità seguita da frutta gialla croccante ed agrumi. Il sorso ha gran carattere, è scattante, di spinta freschezza, lungo e salato. Trattenendolo a lungo nel bicchiere sa cambiare più volte le sue sfumature e tonalità ed il ritmo dei sapori. L’azienda ne produce 25.000 bottiglie al prezzo di 7 € più iva.