La pezzogna in…carrozza!


 

Pezzogna

di Lello Tornatore

Come si sa, l’arte è quasi sempre incompresa!!! E’ stato così da sempre  e sarà sempre così : tutti sanno che un certo Albert Einstein era considerato un minorato mentale per il suo “vivere con la testa tra lenuvole”, o che un tale Artusi, per parlare di cucina, fu costretto, dopo innumerevoli  ed infruttuose peregrinazioni,  a pubblicare a proprie spese il suo libro di ricette che, dopo poco,  divenne il più grande successo editoriale in materia , e riferimento di grandi cuochi e anche di casalinghe.

Lello Tornatore mostra il filetto di pezzogna alla griglia

Perciò vorrei dedicare questa mia ricetta a tutti  i “fancazzisti e fanculisti” di questo  blog , che non perdono occasione per dileggiare un’artista del mio calibro sol perché nella foto del pesce oggetto della ricetta nel post, si sarebbe rilevato un’occhio più piccolo, un muso più appuntito… A tali “geometri  ittici” replico dicendo che non tutti hanno la capacità immaginifica di vedere un musetto tondo, magari più appuntito o un’occhio più grande rimpicciolirsi perché forse la pezzogna aveva sonno o  che so, magari si era innamorata di Maffi  sol perché l’aveva visto scorazzare in db9 brandendo una bottiglia di Selosse nella mano sinistra( che coerenza! Un Selosse … a sinistra) “dimodocchè” fosse in bell’evidenza il Pateck  Philippe al polso destro…

Insomma, la dote principale di un’artista sta nel saper vedere ciò che gli altri non vedono, nell’inventare ciò che non esiste(il fiordilatte di bufala), infine nell’essere ciò che non si è (un  bravo cuoco)!!!
Partendo dalla mozzarella in carrozza ecco allora una grande ricetta d’autore

mozzarella in carrozza

Ingredienti per quattro persone :
1 pezzogna da kg. 1,999 ( o anche un altro pesce, non ha importanza)
2 spicchi d’aglio giallo (quello cinese)
200 cc di olio usato di db9 (km. 700,000)
10 gocce di gin-tonic (rubare al guardiano con circospezione, potrebbe diventare feroce)
2 fettine di lardo-non lardo di Colonnata( da chiedere a Scarpato)
1 cipolla usata di Carlo Macchi
1 sonnifero per Eggi (così non ci assilla con le sue analisi ittiche)
2 ore di tempo di Romualdo Scotto Di Carlo


Prendete un pesce qualsiasi, con le vostre capacità artistiche immaginate che sia una pezzogna (questa è la parte più difficile), squamatelo anche se fosse un cefalo, evisceratelo, lavatelo e asciugatelo ben bene (anche con l’ausilio di un phon oppure con l’alito del guardiano dopo le 22,30).  Adagiatelo con cura in una padella dove avrete precedentemente versato l’olio della db9, non vi curate del  “punto di fumo” e dell’odore acre che sicuramente sentirete, visti i 700.000 km, e aggiungeteci i 2 spicchi d’aglio e la cipolla usata. Fate andare a fuoco vivo, aggiungendo il lardo-non lardo, e subito dopo sfumate con il gin-tonic  del Guardiano incuranti delle suppliche inoltrate, che sicuramente vi verranno da chi vi dovesse stare intorno nel raggio di dieci km, al fine di farvi desistere dal continuare. E questa è o vorrebbe essere la pezzogna, che
diventa in carrozza, dopo il lungo e tortuoso giro che il professionista della materia, tal Romualdo Scotto Di Carlo, provvederà a farle fare con la consueta e deontologica professionalità in materia di cui lui e solo lui risulta capace, “scarrozzandola “ in lungo e in largo per tutta la penisola sorrentina , non disdegnando puntatine nel Taburno  e  in Alta Irpinia ai confini con la Puglia…Ora, se come dicevo prima, in sostanza, l’arte sta nella negazione della realtà, gustatevi questo capolavoro!!!

 

Cuoccio affamato

P.S. In abbinamento, per contrastare le punte di eccessiva durezza degli ingredienti e della preparazione,  ci vedrei  bene un vino dalla spiccata morbidezza, con alto titolo di polialcoli e glicerina, ehm…forse è meglio glicerina assoluta in sup…oste!!!

23 Commenti

    1. Il mio obiettivo è imparare a distinguere una pezzogna da un dentice, un lavoratore da Giancarlo Maffi,
      un astemio dal Guardiano del faro, uno spendaccione da Marco Contursi, una persona con i piedi per terra da Fabrizio Scarpato, un conservatore da Vignadelmar, un prolisso dall’avv. Giuseppe “telegrammauta”, uno col senso dell’orientamento da Romualdo Scotto Di Carlo (questa è troppo facile),una persona precisa e ordinata da Simone Della Porta…mi sto impegnando, speriamo di farcela!!! ;-))))

      1. magari fossi un parsimonioso………ieri sera per una cena a base di pesce ho speso ben, e dico ben,45 euro con una bella bottiglia di Fiano Cilentano mentre Curreri intonava Ho un disperato bisogno d’amore………..Impagabile.

  1. non so perche’ ma ho come la sensazione di avere creato un altro mostro……

  2. caro Lello, è la seconda volta che sbagli “pesce”. Quella che tu chiami pezzogna è una signora orata. Ma come tu sostieni, ci vuole fantasia.

  3. ….se non esistessi ti si dovrebbe inventare…Lello….sei un mito…..ci vediamo giovedì ;-)))))

    1. Faccia lei…ma potrei anche ribattere che quello “sull’ occhio” non è l’accento ma la ciglia e quello “sull’artista”, beh…è licenza poetica!!! ;-)))

  4. Mi ero perso questo cameo dell’esimio Tornatore; altro che quelli di Maffi!
    Faccio ammenda ed esprimo la mia più profonda ammirazione per la leggiadra ironia e la vereconda allegria che connota il post del grande Lello.

  5. A parte che sei molto fotogenico, soprattutto davanti, sei sempre più grande Lello. Abbracci.

    1. Invece di fare apprezzamenti sul mio davanti, (mia moglie potrebbe ingelosirsi), tu che sei acculturato, rispondi a Consumazione obbligatoria e ad Alfonso della Sala…comunque grazie per gli “apprezzamenti”, ne sono molto lusingato, my darling… ;-))

      1. Alcune parole possono perdere un pezzetto alla fine sia davanti a vocale sia davanti a consonante: uno diventa un gatto e un amico.In questo caso abbiamo un troncamento, e non si usa l’apostrofo.Altre possono essere tagliate solo davanti a vocale: una rimane una gatta, ma diventa un’amica. Questa è l’elisione, e ci vuole l’apostrofo.Nel caso di qual, espressioni come nel qual caso, in un certo qual modo ci obbligano, secondo quasi tutti gli autori, e secondo l’uso corrente, a concludere che si tratta di troncamento; e quindi: qual è, senza apostrofo.TUTTAVIA TRATTANDOSI DELLA CAZZATA DEL GIORNO TUTTE LE REGOLE GRAMMATICALI SONO DA RITENERSI PURAMENTE INDICATIVE IN NOME DELLA LICENZA POETICA.:-D

  6. A parte il fatto che tu puoi dire tutto quello che vuoi, e sfido chiunque a contestarti dopo che ci ammannisci questi capolavori, come vedi Marco ha già risposto alla tua domanda. E, comunque, la lingua italiana è flessibile e soggettiva. Meglio l’Inglese o il Francese. E, ricomunque, resti sempre il migliore. Abbracci.

  7. Caro Lello, hai ragione, ho raccolto dei pettegolezzi sulla secca di Palinuro dove, come sicuramente sai allignano numerose le “pezzogne”: si la tua pezzogna era innamorata pazza di Maffi, ed aveva esagerato con il mascara ed il fondo tinta. Poi, distratta com’era ha abboccato ad un bolentino e successivamente è finita nella tua cucina. Comunque se riesci a procurarti un pesce castagna che ti suggerisco di fare al forno, meglio se a legna, vengo da te a gustarlo. Comunque vada, sarà un successo!

  8. scusate ma la pezzogna non è quella in foto.
    ha gli occhioni grandi ed è più chiara.
    cioè la mangio almeno una voltaa settimana

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