Le migliori pizzerie napoletane scelte da Osterie Slow Food


pizza napoletana

Sono 19 le pizzerie selezionate dalla Guida Osterie d’Italia di Slow Food. Come ricorda Pino Mandarano nella breve introduzione, la ripresa del settore è sotto gli occhi di tutti, si moltiplicano le presenze di artigiani di qualità sempre più attenti ai lieviti, agli impasti e ai prodotti.
Oggettivamente, è un gran bel mangiare a Napoli. Per riprendere la polemica aperta dalle dimenticanze del Gambero Rosso, è vero che fuori Napoli oggi si mangiano ottime pizze, ma al momento non esiste nessuna altra città al mondo con una simile concentrazione di talenti, di consumo e di tradizione. Ecco perché per molti decenni ancora la pizza napoletana sarà unica e sempre più imitata. E questa lista è ancora corta, perché in realtà sono almeno una sessantina i locali dove si mangia una grande pizza.

 

Antica Cantina del Gallo

Rosario Silvestri de La cantina del Gallo intento a friggere le Montanare – foto Monica Piscitelli

Cafasso

Antonio, Stefano e Ugo Cafasso – foto di Monica Piscitelli

Capasso

Giovanni, Vincenzo e Gaetano Capasso – foto di Monica Piscitelli

Da Attilio

Angelina e Attilio, la mamma Maria Francesca al centro – foto di Monica Piscitelli

Da Carminiello

la bella squadra di da Carminiello con Anna, Maria e Vincenzo De Lucia in mezzo – foto di Monica Piscitelli

Da Michele

Il gruppo dei Condurro con Giulia Roberts. Accanto a lei (dx), Michele Condurro, primo dei figli di Salvatore – foto di Monica Piscitelli

De Figliole

la signora Carmela “De Figliole” e, sul banco, la foto della mamma – foto di Monica Piscitelli

Di Matteo

Nunzio Cacialli con il socio Enzo Giuliano, pizzaioli – foto di Monica Piscitelli

Gorizia

Gianni, Salvatore senior e Salvatore Grasso, titolari di Gorizia – foto di Monica Piscitelli

La Notizia

Enzo Coccia studia (FotoPigna)

Lombardi

Lombardi a Via Foria: Luigi e Nando Lombardi – foto di Monica Piscitelli

Masardona

Enzo Piccirillo con le cugine Rosa Pastore e Rosa Vaccaro – foto di Monica Piscitelli

Mattozzi

Il pizzaiuolo Lello Surace sul balcone del suo locale a Piazza Carità – foto di Monica Piscitelli

Port’Alba

Gennaro Luciano, titolare della Pizzeria Port’Alba – foto di Monica Piscitelli

Pellone

Pizzeria Pellone: due dei fratelli De Luca, Franco e Mimmo – foto di Monica Piscitelli

Sorbillo

Gino Sorbillo – foto di Antonio Aragona

Del Pino a Cercola

Del Pino. Mario Leonessa

Salvo a San Giorgio a Cremano

Salvatore e Francesco Salvo – foto di Monica Piscitelli

Antica Osteria Pizzeria Stefano Pepe

i fratelli Pepe: Antonio, Franco e Massimiliano – foto di Monica Piscitelli

16 Commenti

  1. Siamo molto felici. Abbiamo un cuore slow … e il fatto che questo blog abbia potuto raccogliere tante immagini e recensioni in un solo post testimonia il nostro comune impegno a favore del grande artigianato alimentare italiano. m.p.

  2. Ecco, questa è una selezione veritiera, come giustamente viene affarmato, ci sono molte altre pizzerie che potrebbero essere listate ma si discute sempre di Pizza tradizionale.

  3. La pizza di Pellone a me non piace; idem quella di Gorizia..quoto l’inserimento della pizzeria di Gaetano a Porta Capuana e la pizzeria Oliva al Rione Sanità…competenti e simpatici quelli della Cantina del Gallo: fanno una pizza Cafona da urlo!..Pizzeria La Notizia è un indirizzo sicuro dove poter provare un’ottima pizza:forse i prezzi sono un pò troppo cari…tra quelli del centro storico va più che bene annoverare la pizzeria di Gino Sorbillo il quale è simpatico, mediatico e bravo pizzaiolo e la Pizzeria Di Matteo, anche se la Pizzeria dell’Angelo…beh, direi che sta colmando il gap che li distacca dai più quotati….

    1. Sarebbe interessante, oltre al semplice “non mi piace!”, sapere come e perchè un piatto o un locale non piace ….

  4. Ma quando venite a farvi un giro a Londra dove si sta mangiando la vera pizza napoletana anche qui? Stiamo facendo conoscere l’arte della pizza anche qui a Londra, vi aspettiamo!!!

  5. concordo pienamente ma manca la pizzeria dal “PRESIDENTE” in via dei tribunali a werrrrrrrrrrrr,

  6. Grandissimo, domani vengo a Napoli per visitare la vostra bella citta’ (cosa che mi vergogno a dire non ho ancora fatto!) e avevo proprio bisogno di un po’ di suggerimenti di pizzerie !

    Grazie!

  7. manca pizzeria da MARIO a via cassiodoro alla loggetts fuorigrotta,ottima pizza

  8. Gent.me Signore, egregi Signori,
    sono da anni un appassionato degustatore di “cose buone”, pur essendo un assiduo praticante di attività sportive. Mangiando di qualità le due cose possono a mio avviso tranquillamente convivere tra loro. Anzi il mangiar sano, a mio modo di vedere, affina la capacità di cogliere i sapori.
    Dire che sò cucinare mi sembra troppo, però posso orgogliosamente confessare che vi ci impiego tutta la mia passione ed attenzione. Cucinare è come danzare.
    In quanto al budget di spesa in rapporto alla qualità, anche un locale con un conto finale economico, può senz’altro operare scelte che mettano in primo piano questo aspetto. Optando ad esempio, nella scelta di quelle ottime lenticchie piccole e molto bombate in luogo di quelle grandi e molto schiacciate. Come mi è capitato di notare frequentando un locale da Voi segnalato e che grazie alla mia passione per la sperimentazione, avevo già precedentemente incluso fra quelli “miei”.
    Ho solo recentemente scoperto il Vs Blog. Mi fa piacere poterVi esprimere tutto il mio compiacimento ed apprezzamento per la Vs degnissima opera.
    Mi sono accorto, negli anni, che particolarmente parlando di cucina i giuduzi sono relativi: dipendono infatti da una variabile determinante e poco prevedibile per chi poi legge le recensioni: il gusto personale dell’esperto.
    In virtù di questa semplice riflessione, sarebbe veramente efficace, anche perchè fuori dagli schemi, fornire da parte Vs – mettendo al massimo frutto la acclarata competenza che Vi distingue – una “classifica motivata” delle pizze di Napoli ad esempio, tale che ciascuno scorrendola potrebbe dare maggiore importanza/preferenza, ad uno dei vari aspetti che rendono una pizza diversa da tutte le altre. Assecondando il proprio gusto, o scegliendo deliberatamente un’avventura in una direzione diversa.
    Naturalmente una base di partenza dovrebbe accomunare tutti gli esercizi presi in considerazione. Per citarne alcuni elementi: l’uso della massima qualità possibile nella scelta delle materie prime, metodo di lievitazione, professionalità in grado di mantenere costante le caratteristiche del piatto, etc. Non trascurando di segnalare infine la possibilità di giungere al locale con l’uso dei mezzi pubblici, in particolar modo metro e funicolari. I soli due a Napoli in grado di offrire una certa affidabilità oraria.
    Una Vs opinione siffatta espressa, permetterebbe a chi Vi legge di “cucirsi addosso la migliore pizza” seguendo le caratteristiche da Voi acutamente e sapientemente individuate ed accuratamente elencate.
    Medesimo procedimento si potrebbe seguire per tutti i piatti tipici della cucina di un luogo.
    Questa modalità di procedere inoltre, avrebbe anche il lato positivo di non “far torto” a nessuno degli esercizi presi in considerazione. Pur evidenziandone le peculiarità. Offrendo di fatto un servizio unico al lettore.
    La mia è solo un’idea. Io per esempio ho una selezione personale di pizzerie dalla quale traggo di volta in volta quella che a me sembra poter soddisfare maggiormente il gusto degli amici che mi accompagnano in quella specifica circostanza. E … Funziona!
    Di nuovo complimenti.
    Cordiali saluti
    Angelo

    1. Gentile Angelo, posso dirle per quello che riguarda il lavoro fatto da me su questo blog, nella app e nella Guida data alle stampe alcuni mesi fa … Ovvero: esistono dei parametri uguali per tutti, degustazioni fatte secondo una tecnica e consigli. Circa la possibilità di “cucire addosso” la pizzeria per il lettore, sono perfettamente d’accordo. credo che sia quanto Slow Wine, sul fronte del vino sta facendo, ma la questione è che il mondo della pizza non è pronto. Il segreto, il riserbo su molte cose sono ancora un imp0erativo. Non c’è modo di sapere cose utili ad una impostazione del genere del lavoro.mentre su altre mi rendo conto che forse è meglio sorvolare. Posto che ci sono pizzerie che usano ingredienti eccellenti, ce ne sono molte altre, la gran maggioranza che ne usano di comuni. Non prendiamo in considerazione, per quel che mi riguarda, quelle che usano infimi ingredienti. Tuttavia quando gli ingredienti sono comuni, ma la pizza (ha questo gran poter) risulta nell’insieme buona, non è il caso di “ricamare” troppo. Cosa dire lal’utente? Mi interessa molto sapere cosa pensa della selezione che ho fatto, io visto che ne ha una sua. Il mio indirizzo email è a sua disposizione per osservazioni e critiche. Cordialmente. Monica Piscitelli

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