Ripacandida, Caseificio Agrituristica del Vulture con ristorante e stanze


Contrada Piano delle Spine
Tel. 0971.808757
caseificio con ristorante e stanze
www.agrituristicadelvulture.it

Il pecorino di Filiano è una delle dop lucane ancora poco conosciute: la caseificazione del latte ovino e, in parte, caprino avviene in grotte naturali o in locali interrati costruiti dall’uomo da sempre molto diffusi nella zona del comune, qui avviene anche la stagionatura che conferisce al formaggio caratteristiche organolettiche e di freschezza molto ricercate dagli appassionati. Uno dei punti di riferimento per la sua produzione è costituito proprio dall’Agrituristica del Vulture, fondata nel 1992 dalla famiglia Zucale e che da tre anni ha anche avviato l’attività di ristorazione e foresteria.

Parliamo di un pecorino ottenuto stagionalmente con latte di pecore e capre allevate prevalentemente al pascolo, a pasta dura, con rara occhiatura e di colore giallo paglierino, che si presenta in forma cilindrica e peso tra i due e gli otto chili, la stagionatura ha una durata di circa otto mesi. E’ questo il prodotto di punta dell’azienda nella quale, su circa 400 ettari, si coltivano cereali, foraggi, ortaggi, fragole, mirtilli, ulivi, si allevano ovini, caprini, qualche podolica e animali di bassa corte. Una grande realtà, insomma, a due passi da tutte le grandi cantine dell’Aglianico del Vulture, siamo ad un tiro di schioppo da Barile e Rionero ben collegate, a cui è stata aggiunta la ristorazione e l’ospitalità in un fabbricato dentro l’azienda.

La cucina è quella tradizione, caratterizzata da prodotti biologici: salumi, formaggi, ricotta, verdure cotte al vapore, primi come le orecciette ai sapori dell’orto.

Da non perdere l’agnello al potacchio, una verdura spontanea della zona, che costituisce il piatto di punta. Tra i dolci, il tronchetto di ricotta. Naturalmente tutto abbinato alle bottiglie di Aglianico del Vulture doc. L’agriturismo è posizionato strategicamente: può essere usato come base per visitare Melfi e Venosa, oppure per girare tra le oltre quaranta cantine impegnate nella produzione di un rosso ormai sempre più affermato a livello nazionale, infine salire sui laghi di Monticchio nel ventre del vulcano spento dove si raccolgono le acque minerali. Porterete a casa come ricordo i formaggi del caseificio, l’olio extravergine d’oliva, i salumi e, ovviamente, le carni certificate e di qualità.