Terremoto al Gambero Rosso, il notaio Perrotta lascia la direzione della Guida Ristoranti


Giancarlo Perrotta

Giancarlo Perrotta

A due anni esatti dalla rimozione di Clara Barra tocca al notaio Giancarlo Perrotta. E’ così Laura Mantovano la vincitrice definitiva della lunga partita aperta con l’uscita nel 2008 di Stefano Bonilli dal Gambero Rosso.
La rimozione non è ancora ufficiale, ma ormai è certo che non c’è più intesa tra il Giancarlo Perrotta e l’editore e che il notaio ha deciso di lasciare.
Cambiano i tempi, cambiano i ritmi e persino gli strumenti. Ormai della vecchia squadra del Gambero Rosso non è rimasto più nessuno.
Clara Barra dopo la rimozione è rimasta in organico in redazione senza alcun incarico.

La direzione di tutto il comparto delle guide gastronomiche è affidata a Laura Mantovano che viene coadiuvata da Sara Bonamini, Pina Sozio e Valentina Marino.
Perrotta era in guida l’espressione di una linea più classica di ristorazione che tutelava i grandi protagonisti della rivoluzione gastronomica italiana degli ultimi vent’anni pur lasciando il via libera alle novità già però consolidate.
Come sempre in questi casi ci sono due campane che suonano.
C’è chi vede in questa rimozione il colpo definitivo all’autonomia dei curatori nelle scelte redazionali e chi invece guarda con sollievo ad un cambio di passo necessario di fronte alla crisi dell’editoria e all’ingresso ormai definitivo di nuove forme di concorrenza come TripAdvisor e Facebook e ai Blog/Siti-catalogo in cui non c’è più distinzione tra comunicazione e informazione, sacrificata all’altare dell’algoritmo di Google. Realtà che comunque sottraggono risorse pubblicitarie agli editori tradizionali.
Fatto sta che, dopo la rimozione di Clara Barra che Perrotta aveva accettato, le edizioni della guida lo hanno visto agire in uno specchio d’acqua sempre più prosciugato. Senza un appoggio interno, il notaio si è trovato a dover ratificare e accettare scelte non verificate e su cui non sempre era d’accordo.
Nelle ultime settimane il confronto sempre più serrato con Paolo Cuccia e, alla fine la decisione di andare via.

Un commento

  1. “C’è chi vede in questa rimozione il colpo definitivo all’autonomia dei curatori nelle scelte redazionali e chi invece guarda con sollievo ad un cambio di passo necessario di fronte alla crisi dell’editoria e all’ingresso ormai definitivo di nuove forme di concorrenza come TripAdvisor e Facebook e ai Blog/Siti-catalogo in cui non c’è più distinzione tra comunicazione e informazione, sacrificata all’altare dell’algoritmo di Google. “(dal post)

    Meditiamo.

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