Venezia, la grande festa degli stellati italiani della Michelin


In grande spolvero la Campania e la Sicilia

Sul Costa Luminosa per Les Etoiles de la Gastronomie: spunti, menu, Porto rosa e Champagne
Avevo messo in preventivo di salire su una nave da crociera verso i 70 anni, quando le valige iniziano a diventare pesanti. Invece ho anticipato un po’ per partecipare alla festa delle stelle Michelin che inaugura la nuova incredibile nave Costa Luminosa.
L’osservazione, un po’ politica se volete, è il rilancio alla grande della Rossa in un momento in cui il castello enogastronomico italiano costruito negli ultimi venti anni viene messo in discussione in modo radicale: rancorosi e affamati 007 sono in lotta contro la Spectre della critica, fatta di giornalisti corrotti e insipienti che si abbafano gratis facendo affari con le grandi case farmaceutiche e mandando i cumparielli a minacciare chi non si adegua.
Sto per iniziare le danze, ma l’organizzazione qui ha fatto tutto alla grande, trovando gli sponsor che ci credono. Una lezione di come si dovrebbe rilanciare in tempi di crisi: invece di tagliare, investire, come vogliono le regole dell’imprenditoria non assistita, comprare e azioni che scendono, vendere quelle che salgono. La mente non è un ragioniere che pensa quanto costano le salviettine di carta, ma professionisti che sanno cosa è necessario per far fare un nuovo salto alla gastronomia.
Il rilancio costringe tutti a fare i conti con questa scelta e ciò sarà positivo per la critica gastronomica italiana, vuoi che si esprima sul cartaceo, vuoi che prenda la strada del web.
Qualunque sia lo strumento, il ruolo del giornalista non potrà mai venire meno, anche se gli editori italiani si sono convinti del contrario: l’artigianato manuale e intellettuale resta insostituibile perché inimitabile.
Ospiti della serata i 5 tre stelle, i 34 due stelle e i 236 una stella. Era dal 2006 che la Michelin non li riuniva tutti.

Da meridionale mi fa molto piacere che nel comunicato ufficiale si scrive: “Un bel riconoscimento l’ottiene l’Italia del Sud con 5 stelle aggiunte in Campania (2 due stelle e 3 una stella) e 2 nuove stelle in Sicilia (La Capinera di Pietro D’Agostino e la Gazza Ladra di Accursio Capraro che con queste raggiunge il suo massimo storico di 7 stelle)”.
E’ del tutto evidente che la Michelin sta ricostruendo la piramide e che nel giro di qualche anno si sarà liberata dalle accuse di immobilismo.
Anche la Michelin ha subito attacchi durissimi, persino libri: ma il suo prestigio tra i consumatori si è accresciuto.
Amare chi ci odia è una delle poche prescrizioni cattoliche da prendere in considerazione praticamente.
Stasera si apre con grana padano, parmigiano reggiano, prosciutto stagionato 20 mesi della Longino& Cardenal e i Culatelli di Zibello e di antica razza nera parmigiana (Champagne Steinbruck Cuvèe brut e Croft Pink Port Cobler, un porto rosa).
La cena è stata pensata da Ettore Bocchia, Executive Chef del Mistral e Culinary Consultant Costa Crociere. Ha preparato Crème Caramel di fegato grasso con insalata di gallina ( Cuvèe Vieille France Albert le Brun millesimé 2004), maccheroncini con trippa di baccalà e pomodori secchi ( Champagne Bricout Cuvèe Le Etoiles de la Gastronomie studiato nel 1999 per questo evento). A seguire lo Champagne Steinbruck Cuvèe Brut Millesimé 2003 abbinato a spalletta di vitello. Finale con il Porto Croft Late Bottled Vintage 2003.
Non so come finirà stanotte, per cui vi ho raccontato in anteprima quanto predisposto da Roberto Resteli e Roberto Beneventano della Corte. Su questa nave c’è l’Italia che va. E anche il Sud che va.