Dal pianoterra alla terrazza: 10 anni da mangiare in cielo per l’Imago dell’Hotel Hassler


Alberto Blasetti / www.albertoblasetti.com

Roberto Wirth e Francesco Apreda con la brigata foto di Alberto Blasetti

di Albert Sapere

Una festa davvero molto bella e ben organizzata per il decimo compleanno dell’Imago dell’Hotel Hassler. Cento invitati in tutto che hanno ripercorso, in un unico menu, 10 anni di viaggi, di profumi, di sperimentazioni, di spezie, di sapori, di sfide, di pensieri.

“L’intuizione”, ci spiega il patron Roberto Wirth, “di posizionare il ristorante di punta dell’albergo non è mia, ma di mio padre, che negli anni ’50 venne molto criticato per questo, per poi essere imitato praticamente da tutti nei decenni successivi”.

 

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Polpo alghe e radici, foto di Alberto Blasetti

L’altra intuizione, quella di Roberto, questa volta è stata quella di affidare a Francesco Apreda la cucina dell’Imago. Francesco, napoletano giramondo, impone la sua cucina di carattere, a tratti entusiasmante, che non annoia mai. Tante spezie che non servono a stupire ma aiutano il piatto attraverso una padronanza di tecnica assoluta e una conoscenza profonda che non si ferma mai nella ricerca e nella curiosità. Sicuramente una delle migliori cucine d’albergo in Europa.

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Cappellotti di parmigiano doppio Umami, foto di Alberto Blasetti

Dopo un mese di lavori di restyling l’Imàgo rinnova la sala e Francesco propone un menù celebrativo: 10 piatti in 10 anni, i piatti che ha amato di più cucinare (e che coincidono anche con i preferiti dagli ospiti). Francesco Apreda ha costruito un percorso di piccole follie e grandi piaceri, raccontando, con i sapori, ciò che solo con le parole non è possibile descrivere: un cammino di emozioni e di cibo lungo 10 anni che ha portato all’evoluzione dei suoi stessi piatti, quelli più amati.

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Merluzzo nero e verdure viola, foto di Alberto Blasetti

“Tanti sono stati i momenti belli di questi 10 anni – ci dice Francesco Apreda – come Chef Sotto le stelle (100 chef riuniti a cucinare sulla Scalinata di Piazza di Spagna, da noi organizzata) e aver cucinato per capi di stato e personaggi che i giornali raccontano come irraggiungibili. Ma l’emozione più grande è stato sapere di aver avuto la stella Michelin: ero a Mumbai, in giro per il mercato, e quando mi hanno chiamato per avvisarmi, poche ore prima della conferenza stampa, ho cominciato a saltare e a gridare dalla gioia, da solo, in mezzo alla strada! E mentre mi agitavo, saltando e gridando mi sono ritrovato circondato da bimbi che ridendo insieme a me, saltavano ripetendo: STELLA! STELLA! È stato davvero uno dei momenti più belli della mia vita.”.

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Fluido di mozzarella foto, di Alberto Blasetti

Non vi resta che concedervi una cena all’Imago, mi ringrazierete :-D