A Bacoli i lievitati per “connettere” l’Italia nel segno di tradizione, futuro e tipicità
di Emanuela Sorrentino
“Connessioni che lievitano”, nel segno della contaminazione e dell’unione tra nord e sud Italia. Al Parco Borbonico del Fusaro di Bacoli il quinto appuntamento di incontro e confronto organizzato dall’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano con accademici arrivati da tutta Italia, e dall’ente di formazione “Dolce & Salato” di Maddaloni guidato dallo chef Giuseppe Daddio e dal maestro pasticciere e accademico Aniello di Caprio. A moderare l’incontro la giornalista Maria Beatrice Crisci.
I dolci a lievito madre fresco hanno dato l’opportunità per parlare di territorio, di valorizzazione dei prodotti, dell’importanza di investire sui giovani garantendo loro un’adeguata formazione. Ma anche di chi da sempre è stato un visionario e precursore dei tempi, come l’indimenticato maestro pasticciere Alfonso Pepe, scomparso cinque anni e mezzo fa. «Aveva coniugato la tecnica appresa dai maestri dei lievitati italiani e il suo territorio. Penso all’albicocca che inserì nella ricetta tradizionale del panettone aprendo la strada della creatività. Tecnica e scienza sono necessarie, così come lo è la formazione. E tornando al lievito madre funziona in comunicazione perché ha il nome della mamma, che dà sicurezza ma non va bene per tutti gli usi, penso alla pizza: difficilmente si possono gestire grandi numeri con il lievito madre. Per questo occorre lo studio, è necessario capire che per arrivare a certi obiettivi bisogna studiare e comprendere che i risultati personali contribuiscono a rafforzare la squadra. La pasticceria italiana sta vivendo un momento d’oro con tanti giovani impegnati, e tra loro numerose le ragazze che decidono di dedicarsi a quest’arte», spiega il giornalista Luciano Pignataro.
Il sindaco di Bacoli Josi Della Ragione sottolinea come «gli eventi enogastronomici arricchiscono il territorio e il parco vanvitelliano è ormai un punto di riferimento nel panorama turistico. Ci siamo candidati come capitale della cultura 2028 e le connessioni che stiamo avendo ci stanno già arricchendo». Il futuro della pasticceria italiana al centro del dibattito a cui è seguita la degustazione di lievitati e tipicità dei campi flegrei all’ingresso del Parco con la vista della Casina Vanvitelliana.
«Siamo felici di ritrovarci in occasione di questo appuntamento che si rinnova per celebrare la passione e la tradizione dei grandi lievitati regionali, in una location davvero emozionante» ha dichiarato Claudio Gatti, presidente dell’Accademia. Focus sui prodotti ittici e la loro tracciabilità e sostenibilità nell’intervento di Maurizio Cinque, responsabile del FEAMPA (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura) della Regione Campania. La giornalista Floriana Schiano Moriello evidenzia come tante sono le tipicità della zona da valorizzare: «dal pomodoro cannellino flegreo inserito nei lievitati e per cui è stato istituito un comitato per promuoverne la dop, al casatiello dolce presentato dalla Pro Loco di Monte di Procida già iscritto a deco (denominazione comunale)».
Presente alla convention Nicola Caputo, Assessore Regionale all’Agricoltura che da sempre si è impegnato con gli enti e le associazioni di categoria per valorizzare le tipicità delle diverse aree della Campania. «La nostra regione – ricorda Daddio – è la prima per produzione di panettoni, un ulteriore tassello nella valorizzazione agroalimentare, un settore che attrae tanto i turisti se pensiamo che il 30% arriva nelle nostre aree proprio richiamata dalla varietà di tipicità enogastronomiche». Sostenibilità e tracciabilità, legame tra passato e futuro per costruire la tradizione dei grandi lievitati, rendendola motore di valorizzazione dei territori, alcune delle tematiche trattate durante l’incontro.





