A Caserta il vino ha il suo palcoscenico: torna al la Reggia Terra di Lavoro Wines


Terra di lavoro wines

di Fosca Tortorelli

La provincia di Caserta non è solo la terra della Reggia, dei borghi e delle eccellenze gastronomiche, è soprattutto terra di vini, che custodisce una storia antica e una varietà unica nel panorama campano. Basta pensare al Falerno del Massico, una denominazione complessa che affonda le radici in una storia millenaria; amato dagli antichi Romani e celebrato da autori come Virgilio, Plinio e Orazio, il Falerno era considerato tra i vini più prestigiosi dell’epoca, un prodotto capace di raccontare, allora come oggi, il legame fortissimo tra la cultura e la sua terra di elezione. Accanto al Falerno, l’Asprinio d’Aversa – un unicum che cresce sulle alte alberate – e i vitigni dei terreni vulcanici di Roccamonfina e delle Terre del Volturno, compongono un mosaico enologico unico, che ancora oggi resta però poco conosciuto fuori dai confini provinciali.

È da questa consapevolezza che nasce “Terra di Lavoro Wines”, la rassegna che dall’11 al 13 ottobre tornerà alla Reggia di Caserta per la sua quarta edizione. Una tre giorni che si presenta non solo come vetrina, ma come laboratorio di idee e confronto, dove i produttori si mettono in discussione per dare nuova visibilità ai vini di questo areale. Non una semplice manifestazione, ma un palcoscenico aperto a una pluralità di attori, dai produttori, agli esperti, ai giornalisti e soprattutto ai tanti appassionati, per raccontare, finalmente, la ricchezza enologica di Caserta.

Alla base di tutto c’è il sogno di Maria Felicia Brini, produttrice di Falerno scomparsa prematuramente, che si interrogava sul perché nella sua provincia non ci fosse la giusta considerazione per i vini locali. Una riflessione raccolta dal Consorzio Vitica, promotore dell’iniziativa insieme alla Reggia, che ospita l’evento per il secondo anno. Durante la conferenza stampa di presentazione, ospitata alla Castelluccia nel Bosco vecchio, il presidente Cesare Avenia ha sottolineato: «Abbiamo voluto alleggerire e perfezionare il format della manifestazione per stimolare un confronto dinamico tra i tanti attori del vino. I vini di Terra di Lavoro hanno una storia millenaria, ma siamo certi avranno anche un futuro importante».

Il futuro è infatti al centro della nuova formula “Next Wine”, che scandirà i tre giorni con un’alternanza di Wine Talk e Wine Forum. I focus spazieranno dai mercati internazionali alla sostenibilità ambientale, tema sempre più decisivo per le aziende vitivinicole, chiamate a ridurre l’impatto della produzione e a innovare nelle pratiche agronomiche. Si parlerà anche di nuove tecnologie, della digitalizzazione dei processi di cantina e di come affrontare il calo dei consumi. Si cercherà di coprire a 360 gradi anche i temi legati alle opportunità dell’export e al packaging sostenibile, con bottiglie leggere e materiali riciclabili. Si parlerà anche di comunicazione del vino per le giovani generazioni e nuove forme di consumo, dai cocktail a base di vino, alle degustazioni online, alle esperienze immersive.

“Terra di Lavoro Wines” sarà anche l’occasione per ricordare la tenacia di Maria Felicia Brini con un premio dedicato a ristoranti e pizzerie che meglio avranno promosso i vini casertani. Accanto, un riconoscimento speciale alle aziende segnalate da guide e testate nazionali e internazionali, per valorizzare chi contribuisce a portare il nome di Caserta nel mondo.

Non mancheranno infine momenti musicali e teatrali, a cura di Officinateatro APS, per sottolineare come il vino sia anche cultura e linguaggio artistico.

Il legame con la Reggia di Caserta, sede dell’evento, è profondo e storico, come ha ricordato la direttrice Tiziana Maffei: «Il vino è una delle espressioni più significative di questa identità. Già nel progetto delle Reali Delizie borboniche si intravedeva una visione di sviluppo territoriale che oggi si rinnova con collaborazioni concrete. La Reggia non è solo patrimonio architettonico e paesaggistico, ma organismo vivo, in dialogo con le comunità e le eccellenze locali».

L’ingresso sarà gratuito, con una cauzione per tasca e calice, e offrirà l’opportunità di degustare le denominazioni tutelate dal Consorzio Vitica. Anche il pubblico della Reggia di Caserta munito di regolare biglietto di ingresso potrà accedere liberamente all’area dell’evento.

Questa quarta edizione porta con sé una sfida chiara: far conoscere il vino casertano oltre i confini provinciali. Se il Falerno era il vino degli imperatori, oggi “Terra di Lavoro Wines” vuole che ogni calice diventi occasione di scoperta, dialogo e orgoglio collettivo.

 

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