A Tavola con Abramo, le ricette della Bibbia


A Tavola con Abramo

Il pane del deserto, il pane bianco lievitato, il vino speziato, lo spezzatino di vitello maggiorana e zucca, lo stufato di manzo con olive, la minestra di lenticchie, il pilaf di lenticchie e orzo, la minestra di fave e miglio, il croccante di Giuda, la composta di uva passa e pistacchi: ecco alcuni piatti della tradizione gastronomica dei Patriarchi di Israele, da Abramo a Isacco e Giacobbe, per riportare in tavola i migliori piatti della Bibbia.


A ritrovare un centinaio di ricette sparse nelle Sacre Scritture sono stati un biblista e un teologo, don Andrea Ciucci, sacerdote della Diocesi di Milano, e Paolo Sartor, insegnante presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano, autori del libro «A tavola con Abramo», pubblicato dalle Edizioni San Paolo (pagine 174, euro 18).

I piatti della tradizione biblica, molti dei quali presentati per la prima volta al pubblico italiano, sono descritti con precisione, altri soltanto citati, altri ancora appartengono al patrimonio culinario dell’antico Vicino Oriente. Tra i menu proposti quelli che fanno riferimento alle tradizioni di Mosè, al re Davide e al profeta Elia. In venti capitoli, il libro «A tavola con Abramo» presenta sessanta ricette tratte dal testo biblico e ricostruite nel modo più fedele possibile, sia nella scelta degli ingredienti sia nei metodi di cottura.

Le ricette sono accompagnate da considerazioni di natura storica, filologica e cultuale e da una fotografia del piatto realizzato. La prefazione è di Ezio Santin, proprietario della prestigiosa Antica Osteria del Ponte. Si tratta di un volume curioso, divertente, ricco di illustrazioni, che offre tanti spunti per cimentarsi con padelle e fornelli.

A tavola con Elia si può assaggiare la focaccia alla Sarepta, la schiacciata di carne e verdure, la crema di zucca, la focaccia di fichi freschi e mandorle, la frittata di cipollotti, il bollito misto al modo di Dio, la macedonia in tempo di pace, l’insalata di orzo e frutta, l’insalata di verdure allo yogurt.

Per ricreare la tavola dei tempi di Tobia si possono preparare piatti come lo stufato di montone, le frittelle nuziali, il succo di melagrana, la focaccia di uva passa. Il libro si conclude con il capitolo «A tavola con Gesù», che presenta alcuni piatti ricavati dalle citazioni del Vangelo, come la carne sotto sale, il lievito naturale, il pesce di lago alla griglia, la trota alla cannella, il persico alle cipolle, il pane d’orzo, il vino bianco profumato e il vino dolce.

Il pane del deserto, il pane bianco lievitato, il vino speziato, lo spezzatino di vitello maggiorana e zucca, lo stufato di manzo con olive, la minestra di lenticchie, il pilaf di lenticchie e orzo, la minestra di fave e miglio, il croccante di Giuda, la composta di uva passa e pistacchi: ecco alcuni piatti della tradizione gastronomica dei Patriarchi di Israele, da Abramo a Isacco e Giacobbe, per riportare in tavola i migliori piatti della Bibbia. A ritrovare un centinaio di ricette sparse nelle Sacre Scritture sono stati un biblista e un teologo, don Andrea Ciucci, sacerdote della Diocesi di Milano, e Paolo Sartor, insegnante presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano, autori del libro «A tavola con Abramo», pubblicato dalle Edizioni San Paolo (pagine 174, euro 18).I piatti della tradizione biblica, molti dei quali presentati per la prima volta al pubblico italiano, sono descritti con precisione, altri soltanto citati, altri ancora appartengono al patrimonio culinario dell’antico Vicino Oriente. Tra i menu proposti quelli che fanno riferimento alle tradizioni di Mosè, al re Davide e al profeta Elia. In venti capitoli, il libro «A tavola con Abramo» presenta sessanta ricette tratte dal testo biblico e ricostruite nel modo più fedele possibile, sia nella scelta degli ingredienti sia nei metodi di cottura.Le ricette sono accompagnate da considerazioni di natura storica, filologica e cultuale e da una fotografia del piatto realizzato. La prefazione è di Ezio Santin, proprietario della prestigiosa Antica Osteria del Ponte. Si tratta di un volume curioso, divertente, ricco di illustrazioni, che offre tanti spunti per cimentarsi con padelle e fornelli.A tavola con Elia si può assaggiare la focaccia alla Sarepta, la schiacciata di carne e verdure, la crema di zucca, la focaccia di fichi freschi e mandorle, la frittata di cipollotti, il bollito misto al modo di Dio, la macedonia in tempo di pace, l’insalata di orzo e frutta, l’insalata di verdure allo yogurt.Per ricreare la tavola dei tempi di Tobia si possono preparare piatti come lo stufato di montone, le frittelle nuziali, il succo di melagrana, la focaccia di uva passa. Il libro si conclude con il capitolo «A tavola con Gesù», che presenta alcuni piatti ricavati dalle citazioni del Vangelo, come la carne sotto sale, il lievito naturale, il pesce di lago alla griglia, la trota alla cannella, il persico alle cipolle, il pane d’orzo, il vino bianco profumato e il vino dolce.

6 Commenti

  1. Bellissimo e bravissimi, sono una cristiana e cerco di attingere dalla Bibbia ciò che Dio ha rienuto trasmetterci per il nostro bene fisico e spirituale, tra questi il cibo che deve essere nutrimento per il nostro corpo definito “il tempio dello Spirito Santo”.
    Le vostre ricette mi saranno molto utili in cucina. Grazie

  2. complimenti agli autori ma questo libro non è una novità: nel 1994 ho pubblicato “IL CIBO DEI PATRIARCHI – a tavola con l’uomo della Bibbia” (Golosìa – Mursia) dopo avere fatto una lunga ricerca di cibi sefarditi presso il Centro Culturale Ebraico “Pitigliani” di Roma. Rivendico la primogenitura! Clara Spada

  3. In un passo della Bibbia riguardante un monito di Mosè verso gli ebrei per chi mangiava carne di maiale: rischiava la pena di morte. Mi chiedevo come mai la casta sacerdotale non si attiene a questa regola alimentare? Come pure tutte le persone che si dicono cattolici e cristiani mangiano smoderatamente carne di maiale in tutti i suoi derivati: prosciutto, salsicce, sugna ecc. La sugna,inoltre, viene impiegata nella panificazione e in pasticceria e chi vuole astenersi dal mangiare tale alimento non può sapere dove si trova, perchè non c’è un controllo sugli alimenti, purtroppo!

    1. Prova a leggere gli Atti degli Apostoli capitolo 10 in particolare i versetti 10 – 16. In questi due versetti cadono per i cristiani tutte le preclusioni alimentari del popolo ebraico (quella del maiale non è sicuramente la sola! Vedi Levitico capitolo 11)
      Per ultimo ti lascio con Marco 17, 15: Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro”.
      PS Io sono praticamente vegetariana, perciò non tiro acqua al mio mulino!

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