Abruzzo d’autore, Antica casa vitivinicola Italo Pietrantonj. Visita in slide show


Anselmo Paternoster e Alice Pietrantonj

di Marina Alaimo

Di cantine e vigneti ne giro tanti, ognuno ha la sua storia da raccontare, i suoi vini da far degustare, più o meno sinceri; ad ogni modo il vino nel bicchiere riesce comunque a dire molto più di quanto il suo produttore voglia farti credere e la visita alla sua azienda è sempre per me un’esperienza piacevole e stimolante.

Posso pertanto rivelarvi che uno degli incontri più interessanti e coinvolgenti per me è stato senza dubbio questo con la famiglia Pietrantonj e la loro splendida azienda. Siamo a Vittorito, primo paese della provincia dell’Aquila venendo da Pescara, nella Valle Peligna, circondata dalle alte montagne del Sirente, della Maiella e del Morrone, quest’ultimo famoso perchè meta di Celestino V per i suoi ritiri spirituali.

Gli splendidi vigneti Pietrantonj

Qui l’azienda Pietrantonj possiede 100 ettari di proprietà, dei quali 60 sono vitati, ad un’altitudine che va tra i 250 ed i 370 metri. Si allevano i vitigni tipici del territorio: trebbiano, malvasia, pecorino, passerina, montepulciano d’Abruzzo, parte con il sistema della pergola abruzzese e parte a filare, metodo comunque storico in quest’area, scelto infatti per tutelare l’impianto del vigneto dalle nevicate invernali. Originariamente il filare era piuttosto basso, oggi si è notevolmente alzato per difendere le piante dal passaggio invadente e devastante dei cinghiali prelevati in Ungheria ed utilizzati per ripopolare quest’area geografica, ma che, visto il clima più caldo di quello di provenienza, si moltiplicano a dismisura divenendo una piaga per gli agricoltori, storia questa che ho sentito più volte tinta di disperazione, ma mai risolta.

I terreni sono dislocati a macchia di leopardo, vista l’antica storia vitivinicola dell’azienda, oggi all’ottava generazione di produttori che in tempi diversi hanno acquistato nuovi appezzamenti, di natura diversa tra loro, ma con prevalenza di terreni ciottolosi e ben drenanti che inducono le piante a spingere in profondità le loro radici in cerca d’acqua, elemento quest’ultimo che caratterizza con buona finezza i vini Pietrantonj.

L’ambiente pedoclimatico nella Valle Peligna è pertanto favorevole, con buone escursioni termiche giorno notte grazie alla vicina presenza dei monti che circondano la valle, buona composizione del terreno, l’influenza positiva del vicino fiume Aterno, la buona e costante ventilazione che controlla l’innalzamento delle temperature d’estate e garantisce una buona sanità delle uve: dalle gole di Popoli arriva il libeccio, l’ostro ed il garbino; da ovest verso est spira il greco – levante; da nord la tramontana.

La storia di Vittorito è profondamente legata al culto della vite e automaticamente passa attraverso la storia della famiglia Pietrantonj la cui attività vitivinicola risale al 1791, caratterizzata da profonda passione ed innovazione. Visitare l’azienda equivale a fare un viaggio a ritroso nel tempo in quanto la famiglia Pietrantonj ha mantenuto la propria struttura, le cantine e tutta l’attrezzatura in dotazione in perfetto stato di conservazione.

Cartina della Valle Peligna

Come ho già detto, questa famiglia è caratterizzata dalla costante attenzione verso l’innovazione, nel 1893 Alfonso Pietrantonj, in seguito al cospicuo aumento della produzione, fece costruire due grandiose cisterne dalla capacità complessiva di 1402 ettolitri, poste a 14 metri sottoterra. Uniche al mondo per la caratteristica di essere internamente rivestite di piastrelle di vetro di Murano, io ci sono entrata dalla bocca di accesso ed è stata un’esperienza straordinaria, da fare assolutamente, le piastrelle sono in ottimo stato di conservazione e la luce diffusa ha un non so che di magico.

Il diploma di Nicola Pietrantonj, primo enologo abruzzese

Nicola Pietrantonj nel 1889 fu il primo enologo abruzzese, diplomatosi alla Regia Scuola di Conegliano Veneto ed a lui si deve l’introduzione delle prime pigia-diraspatrici dei primi del 900 e dei due maestosi torchi in legno del 700, presenti tutt’oggi in ottimo stato. La cantina rappresenta un vero e proprio museo enologico, ricco di particolari unici ed interessantissimi, è dotata di antiche botti ultracentenarie di rovere e noce, bellissime, enormi, le cui capacità vanno dai 32 ai 365 ettolitri, realizzate nel 1870 da maestranze locali ed ancora oggi utilizzate dopo essere state attentamente restaurate ed interamente rivestite di acciaio, affinchè rimangano parte attiva dell’azienda e non pezzi da museo.

Marina e la botte più grande d’Europa

La botte di 365 ettolitri mantiene il primato di botte più grande d’Europa. Oggi l’ Antica Casa Vinicola Pietrantonj è guidata dalle sorelle Roberta, dedita alla parte commerciale, ed Alice, agronoma, cuore e mente pulsante dell’azienda, giovanissima e pure straordinaria nella sua totale dedizione nel perseguire il rilancio e l’innovazione dell’azienda di famiglia. Ha ben pensato e progettato di aprire le porte della sua casa cantina all’enoturismo, con progetti validi ed efficienti, ma purtroppo il maledetto terremoto ha bloccato il suo lavoro sospendendo le attività in un limbo del quale non si conoscono i tempi di attesa. Il tempo è quindi fermo momentaneamente, ma non per questo innocuo, i danni per un’azienda al palo sono notevoli, drammatici e questa sciagura ha invaso l’intero paese che va spopolandosi sempre più. Pertanto invito gli appassionati come me a recarsi in questo posto dalla bellezza unica e di diffondere il più possibile il piacere e l’emozione dell’esperienza vissuta. Tutt’oggi vive a Vittorito un personaggio straordinario, Mario Di Tommaso, ben 84 anni, ultimo innestatore che ha salvato il montepulciano d’Abruzzo dalla sciagura della fillossera. Vittorito negli anni 30 e 40 vantava un buon numero di esperti innestatori, Mario racconta che fossero un centinaio, talmente bravi che si spostavano in giro per l’Italia per diffondere il loro mestiere richiestissimo. I vini sono estremamente franchi, espressione fedele del territorio di appartenenza, l’enologo da trent’anni è Anselmo Paternoster.

I vini Pietrantonj

Malvasia Valle Peligna igt 2009, ( euro 4,50)
Dal vigneto di Colle Vitare., malvasia di candia in purezza. Giallo paglierino, esordisce piacevolmente con note erbacee e minerali, poi floreali di biancospino e fruttate di susina. Al palato è sottile e di buona freschezza. da abbinare con gamberi del vicino fiume Tirino, preparati da soli in padella o come condimento con gli spaghetti alla chitarra.

Pecorino terre di Chieti igt 2009 (euro 4,50)
Giallo paglierino al naso ha buona mineralità, sentori agrumati ed ananas, floreali di ginestra. In bocca è dotato di buona freschezza e corpo sottile Da abbinare a frittura di pesce dell’Adriatico.

Cerano Trebbiano d’Abruzzo 2009 doc (euro 7)
dal vigneto Cerano, prodotto con la tecnica del batonnage e con leggerissimo passaggio in tonneau di rovere francese; giallo paglierino, esprime sentori delicati di mimosa, frutto della passione e cantalupo, poi rosmarino e sottile nota fumè. Al gusto ha buon equilibrio tra le parti morbide e la spiccata freschezza. Da abbinare a trota alla brace.

Cerano Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo 2009 doc (euro 8)
Color cerasuolo tipico, al naso ha profumi di lamponi e fragoline, anturium e buona mineralità. in bocca ha freschezza estremamente piacevole unita ad una sottile mineralità. Da abbinare a tipico brodetto di pesce alla vastese, altrove detto zuppa, con gallinella, triglia, pesce San Pietro, merluzzetto, tracina, calamari e cicale.

Cerano Montepulciano d’Abruzzo 2006 doc
Affinato in barrique e tonneau per 12-18 mesi; rosso rubino trasparente, è intenso al naso, fruttato di prugna sotto spirito e piccoli frutti rossi, poi affiorano delicatamente le note speziate di noce moscata, cacao, poi ancora un sottile accento di smalto. In bocca è austero, mantiene un corpo snello, con tannini compatti e buona freschezza e lunga persistenza. Da abbinare ad agnello alla brace od in umido con patate..

Passito valle Peligna rosso igt 2007 (euro 15)
Dalla vigna di Cerano, le uve provengono da una vendemmia spinta alla prima quindicina di novembre, poi appassite sui graticci, gli acini sono selezionati manualmente, torchiati a mano; rosso rubino, al naso è intenso e delicato allo stesso tempo, prugna appassita, visciole e violetta. In bocca la dolcezza è discreta e di buona freschezza. da abbinare a ferratelle con mosto cotto.

Antica Casa Vitivinicola Italo Pietrantonj, via San Sebastiano 38, Vittorito (AQ).
Tel. 0864 727102 – 727251
www.vinipietrantonj.it
[email protected]
Bottiglie prodotte: 650.000

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