Addio alla giornalista Valeria D’Esposito. Il suo racconto coraggioso: “Il Covid mia ha colpita mentre aspettavo la vaccinazione”


aleria D'Esposito con i colleghi da Doro Gourmet, una delle sue pizzerie preferite

Valeria D’Esposito con i colleghi da Doro Gourmet, una delle sue pizzerie preferite

Valeria D’Esposito è morta per Covid. La giornalista appassionata di turismo e gastronomia, seguitissimo il suo blog (www.visit.campania.it) se ne è andata ieri dopo una breve battaglia a seguito di complicazioni tipiche di questo virus. La ricordiamo come tanti stanno facendo in queste ore commossi: era una persona solare, amava in maniera viscerale la sua Caserta e la Campania, sempre disponibile con tutti e generosa nel mettersi in gioco senza risparmio con tutti.

Forse il miglior omaggio che possiamo farle è riportare il suo coraggioso ultimo post in cui racconta di essersi ammalata il giorno prima il vaccino e si dilunga poi con alcuni consigi per andare a fare gite fuori porta.
Potremmo polemizzare sul fatto che lei è una vittina del ritardo con cui sta procedendo in Italia la campagna di vaccinazione, a quante migliaia di vite come la sua si potevano risparmiare se fossimo stati un paese con una forte e organizzata sanità pubblica, devastata dalla visione liberista e mercificatoria della salute degli italiani.
Ma lasciamo posto all’amarezza di una perdita e alle nostre condoglianze al marito Mario Ricciardi, alla sua famiglia, ai suoi cari e a quanti le hanno voluto bene.

di Valeria d’Esposito

Questa avrebbe dovuto essere la newsletter di marzo 2021 di Visit Campania. Ogni mese condivido un po’ di cose personali, insieme a idee, spunti e ispirazioni per scoprire e riscoprire la mia terra con gli iscritti via mail, ma visto che continuo a litigare con la piattaforma MailChimp, tocca pubblicarla qui.

Dove eravamo rimasti?

Marzo è il mese della transizione. Si cambia stagione, e nel 2021 si spera anche di fare finalmente un passo avanti nel superamento della pandemia.

A proposito di questo, volevo condividere con te quello che che mi è successo a febbraio.

Nella terza ondata, che non avrebbe dovuto esserci, il covid ha raggiunto anche me.
Ebbene sì, mentre ero in attesa della chiamata per il vaccino, un giorno all’improvviso mi sono sentita poco bene.
È stato davvero un attimo: ero al pc, tranquilla a scrivere e a bere il mio tè, e in un secondo ho sentito le forze venire meno, mentre la gola iniziava a bruciare e la testa a pulsare di dolore.

Sembrava la scena di un film, perché proprio nello stesso momento, anche mio marito iniziava a sentirsi poco bene.

In tempi di pandemia questo genere di eventi non si possono ignorare, così abbiamo deciso immediatamente di isolarci, e di chiamare un laboratorio analisi per fare un tampone molecolare a domicilio.
Nelle ore successive, mentre i sintomi aumentavano, ho deciso di avvisare le persone che avevo incontrato nei giorni precedenti, chiamandole per chiedere loro di fare un tampone e verificare eventuali positività. Per fortuna loro tutti bene.
L’esito dei nostri invece, è arrivato in un giorno e ha confermato quello che ormai ci era già abbastanza chiaro.

I giorni seguenti sono passati tra terapie, innalzamenti improvvisi della temperatura, spesa online, saturimetrie, emozioni contrastanti, ansia e frustrazione.
Non ne siamo ancora fuori, ma tra una febbre e l’altra ho trovato l’energia per scrivere queste righe.

Le mie priorità future? Due cose che già avevo nel cuore: avere massima cura di me stessa e riprendere a viaggiare.

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