Bad Schörgau: natura e purezza portano a riflessioni
Ci sono luoghi che sembrano incastonati nel paesaggio, senza forzature. Bad Schörgau Spa Alto Adige: hotel con spa in Trentino Alto Adige, nel silenzioso cuore della Val Sarentino, è uno di questi. Una spa costruita con rispetto e visione lontano dal turismo più spinto, profondamente radicata.
Tutto segue una linea chiara, una filosofia che semplicemente si ispira alla naturalezza delle cose. È quella del conduttore: Gregor Wenter, che guida questa casa-spa di famiglia con un equilibrio raro, fatto di innovazione senza forzatura e cura senza ostentazione. Uno spirito condiviso con lo chef Matthias Kirchler, che traduce in piatti questo stile volto alla naturalezza e quindi allo star bene, concetto molto più completo, complesso e gradevole del riferimento più comune alla salute.
Emblematiche alcune preparazioni che parlano la lingua della fermentazione e del territorio: pane con lievito madre e miso, ad esempio. Indimenticabili il raviolo “5 shades of bread”: raviolo di pane di cui riporto descrizione perché credo sia l’esempio massima della filosofia di casa.
“In questo piatto utilizziamo esclusivamente il pane avanzato, per ridurre gli sprechi e dare nuova vita a ogni sua parte. Lo arrostiamo in quattro intensità diverse – dal più delicato al più deciso – e da lì sviluppiamo più preparazioni: farina di pane: con cui realizziamo l’impasto dei ravioli.
Pane arrostito leggero: utilizzato intero, ammorbidito nel latte della valle per creare un ripieno cremoso. Pane arrostito medio: trasformato in aceto, che nasce a partire dal gin della Val Sarentino.
Pane arrostito forte: fermentato con frutta molto matura e koji per ottenere un kvass, la tradizionale bevanda dell’Est Europa simile a una birra di pane. Pane secco: impiegato per estrarre un’essenza che arricchiamo con manzo della valle.
Il risultato è un piatto che racconta il pane in tutte le sue forme: ravioli di pane con un ripieno morbido, arricchiti da una salsa a base di aceto di pane montato con burro e completati al tavolo con l’essenza di pane.”.
L’idea per il futuro è di accompagnarlo ad un assaggio di birra di pane per completare l’esperienza.
La struttura conta poche camere e suite, in ambienti tipici in cui il legno e i toni chiari regalano un’atmosfera raccolta e intima. La spa è particolarmente accogliente: vasche in legno a ridosso del bosco, saune, piscina, percorso Kneipp e trattamenti detox mirati e innovativi.
Seduta nella sala che si affaccia sulle montagne, con la luce che penetra tra le travi, mi sono trovata a riflettere: qui tutto è pensato per rigenerare corpo e mente. Ogni gesto è misura, ogni piatto — non ristorante ma food retreat — è coerente con l’idea di salute e natura. Vale lo stesso con i vini, niente di scontato, tutto selezionato e scovato da Gregor per completare il discorso al meglio e i NOLO?
Si tratta di una tendenza in gran crescita che se decontestualizzata rischia di essere fraintesa e mal interpretata ma resta una realtà di fatto. E se pensassimo al ruolo dei NOLO in ottica SPA? Non solo, la scelta dei vini i rende centrale al fine di selezionare quanto di più semplice e pulito si possa trovare. Gesti coerenti con la filosofia del luogo, il NOLO non è distrazione, ma compagno di cura per chi non preferisce orientarsi sull’abbinamento di bevande non alcoliche altrettanto rivalutate come la kombucha e drink rifermentati a zero o poco alcool.




