Bancarel’Vino: protagonisti e trionfo dei vini della Lunigiana: i vincitori


La Maestà, il Sogno e Marco Bellentani

La Maestà, il Sogno e Marco Bellentani

di Marco Bellentani e Luciano Pignataro

Si è chiusa ieri sera, con uno sfavillante successo di pubblico, la 40° edizione dello storico premino enologico nazionale dedicato ai vini della Lunigiana Storica (Candia dei Colli Apuani, Colli di Luni, IGT Val di Magra, zone delle province di Massa, Spezie e località limitrofe). Il lavoro di squadra diretto dall’amministrazione comunale di Mulazzo (MS), insieme a Marco Bellentani (direttore) e le associazioni locali (Coldiretti, Cia e vari consorzi) sta riportando in auge il premio amato da un maestro del vino come Luigi Veronelli.

Momenti in commissione

Momenti in commissione

Un lavoro duro ma supportato dall’incredibile qualità delle varietà di una zona non ancora conosciuta come dovrebbe. A vincere, sono stati innanzi tutto i vignaioli e poi il pubblico, attirato dai vari riconoscimenti assegnati dalla giuria composta da Luciano Pignataro, Marco Bellentani, Monica Bianciardi, Massimiliano Federigi, Fernanda Poletti e Manuel Pulcini. Il mix di tecnici, enologi, amanti del vino, ristoratori ed esperti di tutte le sfaccettature di un mondo complesso ha reso merito alle varie tipologie di vitigni presentati. Ecco i vincitori(voti in centesimi).

La giuria

La giuria

• Bollicina Eroica
1. Le Canne
2 e 3 premio a Sweet e Chapeau de Il Sogno 87,33 e 87

− Bianchi Nuove Annate
1 Le Piane (Calevro) 89.83
2 Concresco (Il Verzale) 89.50
3 Medea ( Tenuta Ca Bianca) 88

Il Verzale

Il Verzale

• Bianchi Vecchie Annate
​1 Falce di Luna Calante (La Maestà) 95,5
​2 Yenenga (In Candia Bio) 92
​3 Rinaldo (Il Sogno) 91.67

• Rossi Nuove Annate
​1 Fugastro (La Maestà) 91,83
​2 Strinato Nero (L’Altradonna) 90,5
​3 La Merla (Terenzuola) e Massaretta(Calevro) 88.34

• Rossi Vecchie Annate
​1 Deir (Monastero dei Frati Bianchi) 91,17
​2 Forma Alta (Terenzuola) 88,17
​3 Origini (Il Verzale) 86,84

• Vermentino 2022
​1 L’Oro dei Valenti (Soc.Agr.Beatrice) 90,5
​2 Fosso di Corsano ( Terenzuola Ivan Giuliani )90,17
​3 Etichetta Nera (Lunae) 89,67
​Menzione speciale a Beatrice Società Agricola (agricoltura eroica). Medaglia d’oro a Fosso ​di Corsano 2017.

Trionfa quindi La Maestà del giovane genietto Tomas Tonelli, con espressioni solari del vermentino da invecchiamento e un rosso fresco e di territorio, i rifermentati massesi con la bollicina di Le Canne e le novità de Il Sogno. Si conferma Terenzuola e si afferma una realtà lunigianese al 100% come Monastero dei Frati Bianchi di Giorgio Tazzara.

Monastero dei Frati Bianchi

Monastero dei Frati Bianchi

Il vermentino di Lorenzo Gianni della Società Agricola Beatrice, l’ascesa dei vini naturali di Marco Bazzichi (L’Altradonna), le giovani sorprese come Il Verzale, la storia del Candia con Calevro e l’underdog Francoise Baize capace di emigrare dalla guerra civile del suo paese, in Africa, creare un’azienda solida come In Candia Bio e convincere anche i palati più tecnici.

Francoise de In Candia Bio

Francoise de In Candia Bio

Trionfa, il vino e il pubblico, accorso in massa nella serata finale a degustare vincitori e partecipanti di una zona tutta da scoprire, tra i monti che dividono emilia da toscana, le cave, e il mare sia esso delle Cinque Terre o della Versilia.

Le considerazioni del Presidente di giuria, Luciano Pignataro
E’ stato davvero un grande onore presiedere una giuria qualificata e ricca di suggestioni diverse, spesso opposte, composizione che garantisce sempre un risultato equilibrato. Anche l’attestato finale del Comune mi ha fatto emozionare e mi spinge a tornare. Pensare che a questo concorso, molto antico, ha partecipato il grande Gino Veronelli è per me motivo di orgoglio di incoraggiamento.
Mi hanno colpito i vini bianchi invecchiati, segnale inequivocabile di una longevita insita nella forza e nella energia che esprime la frutta lavorata semplicemente in acciaio. Spero che i produttori trovino le risorse e abbiamo la lungimiranza di dare valore ai loro bianchi seguendo questa traccia.
Restando sui bianchi, quest’anno hanno prevalso più i blend del vermentino in purezza, come sempre succede nelle annate difficili usare uve diverse aiuta. Sconsiglio vivamente di usare sauvignon nel blend perchè elimina ogni tipicità, è una splendida uva ma è molto invasiva, ha lo stesso effetto del caffè nel latte. Meglio, a questo punto, provare la vinificazione in purezza per lasciare alle uve autoctone, tra cui, ricordiamolo, il vermentino che è uno dei principali bianchi italiani, e dunque europei, di esprimersi in libertà.
C’è una grande differenza fra i bianchi e i rossi. Nei primi si è comunque potuto cogliere un filo conduttore unico, mentre le batterie di rossi hanno evidenziato solo tante differenze. Per quello che ho assaggiato, vincono coloro che , invece di cercare il vinone, puntano alla freschezza, alla frutta e dunque alla bevibilità.
Complessivamente, una bellissima esperienza gustativa di una zona fantastica e sicuramente unica per le sue caratteristiche.