Barolo en primeur 2025: al via la quinta edizione, con la degustazione tecnica presieduta da Donato Lanati, a Enosis Meraviglia
di Simona Paparatto
Quando vitigno, suolo, intervento umano, dialogano in perfetta armonia, persino un’annata segnata da difficoltà climatiche può trasformarsi in opportunità, per esprimere la vera essenza di un territorio. Così è per quello che diventerà Barolo 2024, presentato a fine giugno presso Enosis Meraviglia di Fubine, durante la degustazione tecnica che ha aperto alla quinta edizione di Barolo en primeur, facendo emergere nuovamente, il grande potenziale di Vigna Gustava, situata a Grinzane (già appartenuta al più Famoso Camillo Benso, conte di Cavour) da cui provengono le barriques protagoniste di Barolo en Primeur, che sono vinificate separatamente, sotto la guida esperta di Donato Lanati e del suo team. Un progetto sempre più rilevante, che nasce nel 2021 dalla collaborazione tra Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione CRC Donare ETS e Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e si concretizza in un’asta benefica, battuta nello storico Castello di Grinzane Cavour ed in collegamento con Londra, New York, Montreal e Hong Kong.
Prima della degustazione tecnica, guidata dal professor Lanati, alla presenza di Sergio Germano Presidente del Consorzio Tutela Barolo, Barbaresco, Alba Langhe e Dogliani e di Giuliano Viglione, presidente di Fondazione CRC Donare, un piccolo tour del centro di ricerca situato a Fubine, tra le colline del Monferrato, ha aiutato a capire e vedere il lavoro per cui Lanati – sapientemente coadiuvato dalla dottoressa Dora Marchi – e la sua squadra, si adoperano: una splendida villa del ‘600, un tempo cascina con annessi stalla e fienile, acquistata nel 2000 e ristrutturata partendo dalle fondamenta, già allora si chiamava Maraviglia, da cui il nome Enosis Meraviglia. Con i laboratori, la cantina sperimentale, il micro-vinificatore Genesis, Enosis è, oggi, una struttura moderna, completamente immersa nella natura, ma è soprattutto un metodo di lavoro, che accompagna i produttori attraverso un affascinante circuito, che partendo dallo studio dell’acino d’uva (con tecniche biochimiche e microbiologiche e con sperimentazioni), arriva al calice di vino, pieno della forza del territorio, nel rispetto della natura.
“I vini emergono e si esprimono quando è garantita la stretta relazione col territorio, fatta di ascolto, interazione e osservazione.” sottolinea Lanati “non mi sento padre di un vino, che è invece figlio della terra, ma mi sento strumento e mezzo per la sua esaltazione. Il miracolo più grande avviene sotto terra ed a noi enologi spetta il compito di metterci testa, mano e cuore: il carattere lo definisce il terroir.”
“Il Barolo di Vigna Gustava si conferma, anche per la vendemmia 2024, un vino di grande qualità, capace di farsi apprezzare da un pubblico sempre più ampio di appassionati” dichiara Giuliano Viglione.“Grazie alla grande professionalità messa in campo da Donato Lanati e alla proficua collaborazione tra gli enti sostenitori, Barolo en primeur, per il quinto anno consecutivo, si conferma come iniziativa unica nel panorama nazionale, capace di stimolare lo spirito del dono a sostenere progetti di grande valore sociale, grazie a un prodotto che rappresenta il nostro Paese e il nostro territorio in tutto il mondo.”
Nei primi quattro anni di progetto, Fondazione CRC Donare ha erogato oltre tre milioni e mezzo di euro, per far conoscere e mettere sul mercato un vino atto a divenire Barolo ed a sostegno di 73 progetti solidali in Italia e all’estero, evidenziando che, solo lo scorso anno, con la battuta della quindicesima barrique, all’interno dell’asta del Tartufo, si è superato il milione di euro.
Anche Sergio Germano, interviene, incisivo, sull’annata 2024: “Dotato di eleganza e finezza, con tannini maturi e dolci: nonostante il decorso climatico difficile, la professionalità dei viticoltori e l’alta vocazione del territorio, hanno prodotto un vino che stupirà per godibilità e franchezza. Sarà un’annata che avvicinerà al Barolo molti palati, anche quelli meno avvezzi a questo vino, che lo troveranno attraente e capace di suscitare la voglia di scoprirlo in profondità. Saranno evidenti le differenze tra i vari territori comunali e sarà intrigante confrontare le varie sfaccettature che ne derivano. Se dovessimo esprimere quest’ annata in immagini, potrebbe paragonarsi a un quadro dai colori tenui, luminoso e ricco di sfumature che non stanca mai lo sguardo”
L‘annata 2024 è stata impegnativa sul fronte climatico, con piogge persistenti che hanno richiesto interventi mirati sia in vigna (selezioni rigorose e vinificazioni separate, brevi e delicate), che in cantina. Le viti hanno ricevuto meno sole ed i tannini risultano essere più morbidi rispetto alle altre annate, ma ne è risultato comunque un Nebbiolo luminoso, fragrante più che potente, floreale e agrumato, sottile, con acidità viva, tannini ben dosati, grande eleganza e profondità. Alcune barriques sorprendono, per sfumature balsamiche e speziate, quasi alpine.
La rigorosa parcellizzazione del vigneto, la vinificazione separata delle barrique, oltre ad evidenziare le diverse sfaccettature di questo prestigioso vino, permettono anche di cogliere le influenze di esposizione, altitudine, età delle vigne e caratteristiche del suolo.
“Malgrado il pessimo andamento climatico, il Nebbiolo 2024 ha rivelato rinnovati potenziali di eleganza” commenta Lanati. “Indubbiamente quella appena trascorsa è stata la più complicata degli ultimi quattro anni, ma è proprio nelle difficoltà che gli appezzamenti ad alta vocazione, come la Vigna Gustava, possono dare il meglio, grazie al dialogo perpetuo con l’uomo: dalla conduzione e cura del vigneto, alla raccolta, fino alle fasi di fermentazione ed affinamento.”
Antonio Galloni, critico enologico e CEO di Vinous, condividendo con Lanati gli assaggi, in vista della degustazione tecnica per il Barolo 2024, ne ha individuato doti di finezza e precisione.
Anche il tonneau, ottenuto da uve non selezionate per le barrique principali, conferma la qualità generale dell’annata: vini freschi, precisi e identitari, destinati a piacere a chi ricerca verticalità e autenticità.
Le annate 2022 e 2023 sono invece risultate essere, l’una (siccitosa) più pronta, sia al gusto che al profumo e di grande equilibrio, anche se il tannino, in alcuni campioni, si percepisce lievemente metallico, ma con un sorso che incuriosisce, richiamandone subito un altro! L’altra, la 2023 con una maturazione più regolare rispetto alla precedente che si è tradotta in espressione di eleganza ed equilibrio, nei vini.
La degustazione ha evidenziato come le barrique provenienti dai vigneti storici, con un’età media di 70 anni, siano tra le più interessanti, complesse ed in genere, maturino prima rispetto alle altre, con alternanza di espressioni più leggere e trasparenti, dominate da note di fiori secchi, arancia sanguinella e fragoline di bosco, ad altre più profonde e terrose, con accenti di cuoio, incenso e tabacco. Il riferimento è alla parte media del vigneto, la più omogenea.
Queste parcelle, accuratamente analizzate e vinificate separatamente, offrono straordinaria ricchezza e diversità, testimoniando l’altissima qualità del nebbiolo.
Assaggiando i vini in funzione della posizione del vigneto, in riferimento alle viti vecchie (1, 5, 39), sono emersi i profumi delicati della parcella 1, tipici del Barolo classico, leggermente ammandorlati, con un tannino in evoluzione, ma già elegante e con buona intensità. La 5 ha evidenziato profumi intensi, mentre la 39 è caratterizzata da un frutto maturo, energia e da una solida architettura, incarnando perfettamente l’equilibrio tra forza e raffinatezza. Nonostante l’annata difficoltosa abbia portato ad ottenere profumi meno intensi, ciò non toglie che questi possano emergere con il tempo, poichè questo vino, pieno e corposo, ha in sé tutte le potenzialità per diventare un grande Barolo.
Le altre vigne si distinguono per caratteristiche molto diverse tra loro, a seconda della posizione, dell’esposizione e dell’età delle viti. La variabilità tra parcelle è marcata e significativa, e dimostra quanto esposizione, altitudine e microclima influenzino in modo diretto l’espressione del Nebbiolo, tanto sul piano aromatico quanto su quello strutturale.
L’appezzamento rivolto a sud-ovest, (parcelle 2-8-31) offre espressioni più compiute bocca: la parcella 2 sud ovest ha buoni profumi anche se diversi dai precedenti, più tenui, meno incisivi, ma suadenti, essendo le viti più giovani. Buono l’impatto in bocca, quasi aggressivo: a parità di annata, 1 e 2 hanno profumi differenti, per via delle diverse posizioni ed esposizioni. La parcella 2, si distingue per profumi piacevoli, anche se meno incisivi rispetto ad altre. Le viti, più giovani, conferiscono note più tenui ma suadenti. La parcella 8, esprime un naso delicatissimo, in linea con la finezza di quest’area. La parcella 31, pur avendo un contenuto minore di antociani, mostra una buona polimerizzazione. Il colore è vivido e luminoso, e al palato risulta elegante.
I vini della parte bassa della vigna, con maturazione abbastanza precoce (3,16 e 36, esposizione sud-sudovest), risultano aromatici e armoniosi, ma con struttura leggera. La parcella 3 del 2022, in particolare, ha profumo e gusto che differiscono rispetto alle altre, poiché le viti sono state maggiormente colpite dal sole, con sviluppo di benzenoidi e carotenoidi con polifenoli maturi, e conseguentemente, aromi di ciliegia, geranio, frutti rossi. La parcella 16, offre un naso fruttato, con note di confettura di ciliegia. I tannini sono piuttosto grossolani, privi di setosità, effetto diretto dell’eccessiva esposizione solare. La parcella 36, si trova in una posizione intermedia. Il naso non è del tutto pulito, ma il tannino è ben presente e si sviluppa in modo coerente fino in fondo al palato.
La parte alta (parcelle 4, 21, 35), è quella dei Nebbiolo più fini ed immediati: Tuttavia, il cambiamento climatico ha reso più complessa la gestione dell’ossigeno nelle fasi di macerazione, rimontaggio e affinamento, a causa della maggiore esposizione solare, anche sugli acini interni, che devono quindi essere protetti.
Una delle novità di quest’anno è di avere dei lotti comunali liberi, in considerazione della grande richiesta, soprattutto dall’estero. Ogni lotto battuto, finanzierà una diversa attività sociale o benefica. Le bottiglie sono impreziosite ogni anno da speciali etichette d’autore, firmate da un celebre artista internazionale. Il catalogo dei lotti comunali, ricco di eccellenze, rappresenta un’occasione unica per acquistare en primeur vini di pregio di 65 cantine, riunite sotto il nome del Comune di appartenenza, offrendo una importante selezione anche di grandi formati, donata per sostenere la Scuola Enologica di Alba e diversi progetti territoriali.
Le bottiglie dell’edizione 2025, che verranno prodotte dall’annata 2024, avranno un tag Rfid all’interno dell’etichetta, che permetterà tracciabilità e autenticità del prodotto: sarà, così, possibile risalire a tutte le caratteristiche del vino, a tutte le informazioni che lo riguardano e al lotto a cui appartiene, con un qualsiasi smartphone dotato di NFC (chip in grado di scaricare e condividere contenuti multimediali). Con questa tecnologia sarà anche possibile vedere i video di Antonio Galloni che presenta le caratteristiche delle barriques, da cui deriva la bottiglia e anche vedere Vigna Gustava dal Belvedere.
La seconda novità del Consorzio riguarda la possibilità di avere la consegna le bottiglie, senza costi aggiuntivi di spedizione.
Tutte le notizie saranno approfondite in conferenza stampa, il prossimo 3 ottobre, al castello di Grinzane Cavour. Nella stessa location, la sera del 24 ottobre si terrà l’asta benefica, battuta da Christies.
A concludere, un’affermazione suggestiva di Donato Lanati: “In questo percorso, ciò che mi ha maggiormente emozionato è stato il piacere che ho potuto generare attraverso la natura. Il vino è un mezzo, deve far piacere e noi utilizziamo la natura per far piacere. Credo che Made in Piemonte o Eccellenza Piemonte, debbano diventare un marchio.”
Enosis Srl
via per Cuccaro, 19 – 15043 Fubine – Al





