Caccia e pesca del San Giorgio a Roma


Noemi Apollonio e lo chef Andrea Viola del San Giorgio

Noemi Apollonio e lo chef Andrea Viola del San Giorgio

di Marina Betto

E’ al quartiere Flaminio di Roma che apre nel settembre 2018 il San Giorgio, ristorante con una trentina di coperti guidato dallo chef Andrea Viola che sa mixare nella sua cucina terra e mare, la caccia e la pesca. L’ambiente è semplice, basico nei  toni sobri del beige, tavoli in legno di ulivo senza tovaglia e sfere di vetro a fare da decorazione, un arredo essenziale e scarno che non lascia presagire l’esplosione di colore, gusto e armonia dei piatti proposti. Andrea Viola è nato a Roma nel 1980 ma vissuto a Maccarese, quel litorale romano che porta a Fregene  ed è sul mare che ha mosso i suoi primi passi in cucina accanto a  Renatone del Puntarossa vera istituzione per chi frequenta quei luoghi. Poi  nel 2007 sarà allievo di  Giulio Terrinoni all’Acquolina di Roma, all’epoca 1 stella Michelin e poi di Angelo Troiani al Convivio, segue l’avvio di Aroma Osteria fino alla nascita di sua figlia e del suo proprio ristorante. Sua moglie Noemi Apollonio la troverete in sala, pacata e gentile, con un sorriso delicato saprà spiegare i piatti e consigliare il migliore abbinamento con il vino. Cenare al Sangiorgio è un’esperienza che appaga il gusto così come l’occhio; i piatti sono divertenti, sorprendenti, ricchi di colore e profumo una vera esperienza sensoriale in cui sa farvi scivolare l’estro dello chef Viola. Sembra di mangiare in compagnia di Alice di Lewis Carroll per l’inventiva, la creatività, l’emozione  visiva e olfattiva ancor prima che gustativa che questa cucina sa dare. Si inizia con un calice di Prosecco Le Volpere Col Fondo , leggermente velato con gusto aromatico e fragrante e  grissini alti e sottili  intinti in polvere di cavolo viola, barbabietola e carote ( dopo averli assaggiati stenterete a non leccarvi le dita) insieme alla ” Cornice” offerta come aperitivo è composta da chips di tapioca, rapa rossa e maionese di fragole una vera e propria tavolozza da cui è difficile staccarsi finché non arriverà l’antipasto.

San Giorgio - Il Bagnasciuga - soute di cozze e vongole

San Giorgio – Il Bagnasciuga – soute di cozze e vongole

Il Bagnasciuga è un souté di cozze e vongole e aria di prezzemolo, i molluschi sono posti su una spiaggia al nero di seppia che basterà spingere nel mare fatto di acqua di cottura e alga spirulina, un gioco sfiziosissimo.

San Giorgio – Tartare di cervo con topinambur yogurt e ostrica

Lo chef ama la cacciagione, la tartare di cervo è presentata in uno scrigno con topinambur e yogurt e maionese di ostrica, un piatto dagli accenti dolci interessanti che la padrona di casa ha voluto servire in abbinamento ad un Nero d’Avola Menfi di Cantine Barbera con sentori balsamici e papati.

San Giorgio – ostrica e tartufo

I Ravioli del Plin con stracotto di stinco, ossobuco e alghe sono confortevoli e succulenti  presentati sotto un manto bianco che li riveste. Il Tortellino al parmigiano, con salsa di rucola e straccetti, ostrica e tartufo è un vero coupe de theatre servito com’è su un letto di foglie secche, vi avvolgerà nella nebbia profumata al bergamotto.

Il minestrone con lingua, riso e seppioline è tutto tranne che un minestrone sebbene ne rispecchi il sapore. Il Biancomangiare agli agrumi trova nella salsa di capperi liquerizia e passion fruit armonia che smorza la dolcezza del dessert, servito con il Moscato D’ Asti  DOCG 2016 Filari Corti di Carussin con  gradevoli e freschi sentori di pera e mela.

San Giorgio - Il minestrone con lingua, riso e seppioline

San Giorgio – Il minestrone con lingua, riso e seppioline

Il menu degustazione più lungo con 8 portate 80 euro.

Il Sangiorgio a Roma
Via del Vignola 20- Roma
tel. 0664520871