Cantina di Lisandro, Rosé Brut Nature | Il primo spumante da Pallagrello Nero
di Tonia Credendino
Un debutto che segna un passaggio di epoca: il Rosé Brut Nature di Cantina di Lisandro è il primo spumante mai realizzato da pallagrello nero, vitigno storico dell’Alto Casertano. Una scelta che intreccia identità e contemporaneità, perché oggi le bollicine non sono più solo il vino del brindisi, ma il compagno versatile di tutto il pasto.
Dietro questa etichetta c’è una famiglia che ha sempre intrecciato radici e visione. Almerigo Bosco ha trasformato l’eredità di nonno Lisandro in una realtà solida, capace di crescere senza perdere autenticità. Accanto a lui oggi c’è Gabriella Bosco, economista e imprenditrice determinata, che ho incontrato di recente a Castel Campagnano, in occasione dell’Alta Campania Wine Festival, dove è stata protagonista come unica donna tra i sette soci fondatori. La sua presenza dice molto: unisce orgoglio territoriale, senso di comunità e desiderio di aprire nuove strade per i vitigni casertani.
Il pallagrello nero, un tempo coltivato per la corte borbonica e oggi rinato tra le colline di Caiazzo e Castel Campagnano, si esprime qui in una veste inedita. La scelta del metodo Charmat lungo valorizza immediatezza e fragranza: la rifermentazione in autoclave con un affinamento più esteso consente di preservare i profumi primari e la vivacità del frutto. Ne nasce un vino che non cerca l’evoluzione del Metodo Classico, ma una freschezza diretta, nitida e gastronomica, capace di reggere l’intero pasto.
Come racconta Gabriella Bosco, questa bollicina “è il risultato di uno studio paziente, di tentativi e di sogni coltivati a lungo. È la prima volta che il pallagrello nero viene interpretato in questa veste, e per noi significa aver aperto una strada nuova, più che un primato da rivendicare: un segnale di coraggio e di fiducia nel futuro del nostro territorio”.
Nel calice si mostra di un rosa pesca brillante, con spuma soffice e un perlage fine e continuo. Al naso emergono note delicate di ciliegia e piccoli frutti rossi, intrecciate a sfumature floreali e a un soffio erbaceo. Il sorso è fresco, minerale, scattante, con un centro bocca succoso e una chiusura asciutta da Brut Nature. Sul finale affiora una lieve sfumatura amara – mandorla, scorza d’arancia – che accompagna con eleganza e invita al sorso successivo. È un vino che trova posto naturale a tavola: dalle fritture leggere ai crudi di mare, dalla mozzarella di bufala alle pizze classiche, fino a carpacci e tartare di carne.
Questa prima edizione non vuole essere un punto di arrivo, ma un inizio promettente. Il vino mostra già coerenza e personalità, ma lascia intuire quanta strada potrà percorrere nelle prossime vendemmie. Come ricorda Almerigo Bosco, quello che è vero in una vinificazione può essere smentito nella successiva: il vino è artigianalità, sintesi fragile e preziosa di clima, uva, mano dell’uomo e scelte quotidiane. Proprio questa natura mutevole lo rende affascinante e garantisce che ogni anno porterà con sé una sfumatura nuova, senza perdere il filo dell’identità.
Il Rosé Brut Nature di Cantina di Lisandro è il segno di una generazione che guarda avanti senza dimenticare le proprie radici. Un vino che apre una pagina inedita per il pallagrello nero e che, già da questa prima uscita, dimostra quanto le bollicine possano diventare racconto autentico di un territorio.
Cantina di Lisandro
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