Carinola (Ce) Locanda 1880


Frazione Casale
Tel. 0823.704226, 338.4227331
www.locanda1880.com
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Chiuso il lunedì, a luglio ed agosto anche la domenica a pranzo
Ferie a gennaio

Nei sotterranei di palazzo Bianchini dove già più di cento anni fa l’odore del tufo si mischiava all’intenso profumo delle uve appena pigiate, un pizzaiolo itinerante, un giovane avvocato e un estroso imprenditore hanno messo su una locanda d’altri tempi. Amici da una vita e soprattutto appassionati cultori dell’enogastronomia campana, Giovanni Negro, Luigi Maria Verrengia e Toni Rossetti, dopo aver maturato esperienza pluriennale in settori diversi, hanno voluto omaggiare la loro terra con l’apertura di questo locale, recuperato nel pieno rispetto dell’architettura dell’Ottocento. Ne è testimonianza la data riportata nel nome, infatti, è ricavata da un’iscrizione che campeggia, maestosa, sotto una delle imponenti arcate che scandiscono gli spazi: al centro della sala in pietra viva c’è un trionfante monopilastro che pensa a sostenere l’intera struttura, situata a pochi chilometri in una deviazione sulla strada che da Capua tira dritto verso il litorale laziale. Qui è piacevole intrattenersi in compagnia di amici, magari al ritorno dal mare, per ritrovare una cucina semplice, ligia ai sapori dell’orto e dei prodotti del territorio, dove si registra solo qualche tentativo di rivisitazione in chiave moderna di sapori e ricette. Molto ricco l’antipasto, un misto di mare e terra, a cominciare da ricotta di bufala, cozze di Gaeta ed alici marinate, ortaggi arrostiti e sott’olio, una zuppetta di fagioli passati in padella con rosmarino e scarola ‘mbuttunata. Tra i primi, da provare gli schiaffoni con ragù di frigoli (carne di maiale tagliata a punta di coltello e condita con finocchietto, peperoncino e salvia), le pappardelle con ragù di cinghiale, i paccheri broccoli e gli immancabili frigoli, una ricca selezione di zuppe e il pane cotto con fagioli e cime di rape. Si continua con carni locali, su tutte il maialino nero e l’agnello. L’alternativa, poi, cade su baccalà e trippa per confermare l’ossequio alla più verace tradizione contadina delle aree interne della Campania Felix. Il tutto accompagnato da verza e peperoni imbottiti, patate al forno con pancetta e parmigiana di melanzane. Ad arricchire la scelta non poteva mancare la pizza, proposta soltanto di sera, che viene realizzata seguendo scrupolosamente la doppia lievitazione. Impreziosiscono la proposta gastronomica, infine, il vino e l’olio imbottigliati dall’azienda di uno dei soci, Toni, titolare della Bianchini Rossetti.

Questa scheda è di Maristella Di Martino