Caro prezzi estivi, il suicidio dalle spiagge al Gelbison


di Marco Contursi

Neanche il tempo di leggere l’ultimo articolo sul caro prezzi e calo degli affari che dal Cilento mi arriva la notizia della istituzione di una zona ZTL a pagamento per andare sul monte Gelbison, con ingresso dal costo di ben 5 euro, parchimetro non funzionante e quindi pure difficile pagare. Ovviamente molti desistono..

E’ facile dire “ve l’avevo detto”, visto che sono almeno due anni che vado predicando che il continuo aumento dei prezzi a cui non corrisponde un aumento degli stipendi degli italiani ha come unico risultato di far diminuire le persone che comprano i generi superflui, tra cui lo sono sicuramente andare su un lido, il mangiare fuori, i gioielli.

Sia chiaro, c’è ancora tanta gente ricca ma è il ceto medio che si è andato via via impoverendo, perché gli stipendi hanno perso buona parte del potere di acquisto.

E se una famiglia negli anni 90 con due stipendi poteva permettersi due mesi al mare, oggi non può più.

Ovviamente questa inflazione riguarda tutti i settori, ad esempio quello delle autovetture, ma io mi soffermo su quello del cibo.

Perché in alcuni casi si tratta di vere e proprie speculazioni.

Premettendo che:

  • Il costo di un dipendente in Italia è troppo alto a causa di contributi eccessivi.
  • Le tasse sono troppo alte e si tassa di tutto
  • Gli affitti in alcuni casi sono sproporzionati e a parer mio andrebbero calmierati per legge, perché il libero mercato porta speculazioni
  • I controlli spesso denotano scarso buon senso, perché multare uno che ha regalato un cono ad un bambino o a sua moglie non ha senso.
  • Alcune materie prime, nonché le fonti energetiche hanno subito aumenti inaccettabili

Al netto di tutto questo però vedo prezzi senza alcun senso logico, se non quello di voler fare palate di soldi in poco tempo.

Ma quello che si deve capire, che oggi non è più come 20-30 anni fa quando un ristoratore a fine anno aveva di che comprarsi 2-3 appartamenti.

In primis perché oggi è piu difficile evadere le tasse, cosa che un tempo era una costante della imprenditoria, poi perché sono aumentate con la liberalizzazione delle licenze le attività di somministrazione e quindi la torta si è divisa tra migliaia di imprenditori. Ci sono paesi che negli ultimi 8 anni hanno visto le pizzerie passare da 6 a 14, quindi è inevitabile che ognuna delle 6 “vecchie” guadagni meno rispetto a quando erano solo loro.

caro prezzi

caro prezzi

In questo caos tra concorrenti che aumentano e tasse esose, alcuni ristoratori hanno ben pensato di sopperire al calo degli incassi di luglio aumentando i prezzi ad agosto.

Da chi aumenta i prezzi dei piatti nel week end, a chi quintuplica il coperto solo perché c’è un accompagnamento musicale alla serata, a chi approfitta delle temperature estive per maggiorare oltre il decente le bibite fredde, a chi fa pagare 14 euro una pennetta al sugo ad un bambino, veramente se ne vedono di ogni.

caro prezzi

caro prezzi

L’ultima, in un grosso supermercato di un paese turistico della provincia sud di Salerno che ha messo la bottiglina di acqua da mezzo litro nel frigo al costo di 1 euro che è quanto la vende un bar, mentre sullo scaffale dello stesso supermercato la medesima bottiglina costa 20 cent se compri la confezione da 6 e 50 cent se la compri singola. Ma un supermercato può vendere ad 1 euro una bottiglina come un bar che ti dà pure i bicchieri e magari un posto dove appoggiarti?

Quello che non si comprende che in una ottica imprenditoriale lungimirante, meglio calmierare i prezzi oggi per avere nel tempo il locale che lavora con costanza, perché oggi coi social subito si diffonde la notizia che uno è caro e la gente evita di andarci.

Il rapporto qualità prezzo che non comprende solo il cibo ma anche il servizio ed il locale è fondamentale oggi per avere una clientela costante, anche in zone di passaggio. Poiché, oggi, molti prima di entrare in un locale, anche se sta su una strada ad alto flusso veicolare, guardano le recensioni su social e siti dove chiunque può lasciare una opinione e girano alla larga da quelli che vengono definiti costosi, o scortesi, o ancora, poco attenti all’igiene.

caro prezzi

Ci vuole poco a sputtanarsi o a farsi una cattiva nomea.

Il fenomeno del calo presenze è nazionale, dalla Versilia alla Sicilia, ma io, per esperienza diretta vorrei soffermarmi sulla Campania.

Da sempre c’era una differenza tra le due costiere (amalfitana e sorrentina) da sempre costose e il resto della regione, con costi più da famiglia media.

Ma purtroppo oggi non è più così e pur non offrendo gli stessi servizi (uno su tutti la conoscenza delle lingue), ormai i prezzi sono simili ovunque.

Salvo poi lamentarsi i titolari di attività che gli affari hanno un calo, prendersela coi dipendenti che vendono poco e non con le loro scellerate politiche di aumento dei prezzi, che hanno portato tanta liquidità durante il post pandemia ma che oggi non trovano riscontro in una clientela media attenta ad arrivare a fine mese.

caro prezzi

Sulla poi trovata di alcune strutture non napoletane di fascia medio-alta di chiamare food blogger napoletani e solitamente dediti a panini e pizze per far venire gente, credo si commenti da sola.

Auspico che almeno a settembre vengano messe in atto politiche dei prezzi diverse, anche per poter dare l’opportunità a chi non è andato da nessuna parte di farsi almeno un week end, cosa che comporterebbe alle strutture ricettive e di somministrazione la possibilità di fare cassa anche in un mese notoriamente, da sempre, di calo delle presenze.

caro prezzi

caro prezzi

La destagionalizzazione parte sicuramente da una politica dei prezzi conveniente per l’utenza, senza ovviamente dimenticare una offerta basilare di servizi.

Altrimenti anno dopo anno andrà sempre peggio.

E non serve la sfera di cristallo per prevederlo…

 

2 Commenti

  1. Caro Marco, ne abbiamo già discusso in un tuo articolo di fine estate 2024, nulla è cambiato, anzi …

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