Castellare in Castellina: I Sodi di S. Niccolò 2019 incontra la creatività degli alunni di Brera, all’insegna della solidarietà


Castellare di Castellina_I Sodi di S.Niccolò 2019 Ed Lim. Brera_standard con astuccio

Castellare di Castellina – I Sodi di S.Niccolò 2019 Ed Lim. Brera – standard con astuccio

di Simona Paparatto

Una collaborazione creativa quella tra Castellare di Castellina e il Liceo Artistico di Brera, dalla quale nasce l’Edizione Limitata de I Sodi di S. Niccolò, presentata il 4 ottobre a Milano, presso la sede di via Papa Gregorio XIV, con la partecipazione di Paolo Panerai, fondatore di Castellare di Castellina, dell’enologo Alessandro Cellai, della preside dell’istituto Emilia Ametrano e di Serena Porcari, CEO di Fondazione Dynamo Camp ETS: 550 bottiglie dipinte a mano, ognuna diversa dall’altra, per un progetto che coniuga arte, valorizzazione dei giovani talenti e solidarietà. ”.

 I Sodi di San Niccolò 2019 Edizione Limitata-da sinistra_ Emila Ametrano, Paolo Panerai, Serena Porcari

I Sodi di San Niccolò 2019 Edizione Limitata-da sinistra_ Emila Ametrano, Paolo Panerai, Serena Porcari

“Questo progetto”, dice Paolo Panerai, “è nato da un incontro non programmato, e per questo ancora più magico, avvenuto nel 2022, durante la settimana de La Vendemmia di Via Montenapoleone, quando le boutique del quadrilatero della moda milanese, ospitano ognuna una cantina. In quell’occasione, il direttore della boutique abbinata a Castellare di Castellina aveva incaricato alcuni giovani del Liceo di Brera di personalizzare live le bottiglie dei nostri vini, ispirandosi alle etichette, che riproducono ogni anno un uccellino in via di estinzione, a sottolineare che nelle vigne di Castellare si usano solo prodotti organici e mai di sintesi chimica. È stato allora che la preside del Liceo, la professoressa Emilia Ametrano, nella maniera più spontanea, ha suggerito di far decorare agli studenti un’edizione limitata de I Sodi di S. Niccolò. L’idea ha subito entusiasmato tutti, perché è diventata un’occasione per destinare il ricavato ad un’iniziativa charity. Attraverso l’arte di questi giovani talenti, vogliamo lanciare un messaggio di solidarietà, nel segno della sostenibilità, non solo ambientale

I Sodi di S. Niccolò 2019 - Magnum disegnata dalla studentessa Martina Zottola

I Sodi di S. Niccolò 2019 – Magnum disegnata dalla studentessa Martina Zottola

Sottolinea la Preside Emilia Ametrano. “Il progetto I Sodi di S. Niccolò – Brera è stato pensato con attenzione per i nostri studenti, nell’ottica di riuscire a creare relazioni tra una azienda vitivinicola leader e l’arte. I ragazzi (ne sono stati coinvolti 550), hanno sfidato il loro talento, producendo delle opere d’arte su un vino già pregiato di per sé. Lo studio e la selezione degli uccellini prima, l’attenzione al particolare dopo, tramite l’uso di piccolissimi pennelli e di colori di evoluta concezione, hanno aiutato i nostri studenti, seguiti dai loro docenti delle discipline artistiche, ad affrontare una tecnica difficile: la pittura su vetro. Quest’ultima, nata in Europa verso la fine del XIV secolo, è diventata poi una delle tecniche predilette di illustri artisti, come Vassilij Kandinsky e Franz Marc, che sono eccelsi nell’elaborazione di un’arte che raccogliesse la grande astrazione e il grande realismo. I nostri studenti hanno accolto con entusiasmo la proposta di decorare le bottiglie di Castellare di Castellina, proponendo soluzioni grafiche uniche e di estrema raffinatezza”. 

Studenti Liceo Statale Brera Milano

Studenti Liceo Statale Brera Milano

Gli studenti del liceo hanno personalizzato oltre 550 bottiglie in vari formati, dipingendo a mano, fiori, foglie, animali ed elementi della natura in armonia con l’uccellino iconico presente sull’etichetta, ispirato dalle illustrazioni dell’artista e ornitologo John Gould. Questa edizione limitata, si riferisce all’annata 2019 de I Sodi di San Niccolò, il Supertuscan di Castellare in Castellina, a base di Sangioveto e Malvasia nera, vitigni autoctoni del Chianti Classico, il cui nome deriva dalla parola usata dai contadini toscani per descrivere quei terreni che dovevano essere lavorati a mano, essendo troppo duri (appunto sodi) o troppo ripidi per permettere l’impiego dei buoi. San Niccolò̀, invece, è il nome della Chiesa del 1300 che sorge nella proprietà̀ di Castellare, intorno a cui si trovano alcuni dei vigneti più̀ vocati.

 Castellare di Castellina_I Sodi di S.Niccolò 2019 Edizione Limitata-I Formati Brera_family

Castellare di Castellina_I Sodi di S.Niccolò 2019 Edizione Limitata-I Formati Brera_family

L’edizione limitata de I Sodi di San Niccolò, si compone di 4 formati: 500 bottiglie nel formato 0,75 litri; 50 Magnum; 5 Jèroboam (3 litri); 1 Salmanazar (9 litri).

Una giuria ha selezionato 4 bottiglie (una per ciascun formato) e 5 disegni degli astucci delle bottiglie da 0,75 litri, per la creatività di decoro e ricchezza di dettagli. Gli autori di queste opere sono stati premiati da Paolo Panerai durante la presentazione. l formato da 9 litri, decorato con una splendida fenice, verrà messo all’asta da Christie’s London il 30 novembre 2023, e i proventi saranno devoluti all’associazione non-profit Dynamo Camp, una Onlus che offre gratuitamente programmi di terapia ricreativa Dynamo® a bambini e adolescenti affetti da malattie gravi o croniche. Inoltre, una parte dei proventi della vendita degli altri formati, andrà in beneficenza alla stessa associazione. Questo è un bellissimo esempio di come l’arte, la creatività e il mondo del vino possano unirsi per scopi benefici, promuovendo il benessere delle persone in difficoltà. 

Autorizzate DynamoCamp 2022

Autorizzate DynamoCamp 2022

Le attività proposte dalla Fondazione (sportive, artistiche e ludiche) si svolgono presso il Camp in Toscana e in strutture ospedaliere, associazioni di patologia e case-famiglia del territorio nazionale. Dal 2020 Dynamo Camp ha portato la Terapia Ricreativa anche nelle maggiori città italiane, grazie ai Dynamo City Camp e fa parte di SeriousFun Children’s Network, associazione di Camp fondata nel 1988 da Paul Newman e attiva in tutto il mondo, per restituire ai bambini fiducia in sé stessi e migliorare la qualità della vita delle loro famiglie. Ad oggi, oltre 87mila persone hanno riso, giocato e sfidato le proprie paure grazie alla Terapia Ricreativa di Dynamo Camp.

“Grazie a Paolo Panerai, grande sostenitore e amico di Dynamo Camp, che ci ha coinvolto

come beneficiari di questa iniziativa, nata proprio durante uno storico evento a favore dei nostri programmi per bambini con patologie gravi o croniche e delle loro famiglie” dice Serena Porcari, “E’ stato emozionante conoscere il lavoro degli studenti del liceo artistico e siamo grati a tutti gli attori coinvolti in questo progetto. Le nostre parole chiave sono cura e passione, perché noi ci prendiamo cura dei bambini che ospitiamo, ma anche delle loro famiglie: la diagnosi di una malattia non colpisce solo il bambino con la patologia, ma tutta la famiglia: un genitore ci ha detto che la scoperta della malattia è stata sconvolgente, ma che Dynamo Camp è stata una secchiata d’amore: sono parole che mi sono rimaste impresse nel cuore!”

Il Liceo Artistico di Brera è stato fondato nel 1923, con la riforma della scuola voluta da Giovanni Gentile, come parte dell’offerta didattica dell’Accademia di Brera. Attualmente è articolato nelle due importanti collocazioni di via Hajech e di via Papa Gregorio XIV. Dal 1974, diviene istituzione autonoma, mantenendo sempre un ruolo attivo in varie vicende a carattere culturale della città di Milano, anche perché luogo di formazione di molti protagonisti della scena italiana ed internazionale.

La bottiglia dipinta da Aurora Sartori, sarà battuta all'asta da Christie's

La bottiglia dipinta da Aurora Sartori, sarà battuta all’asta da Christie’s

Al progetto hanno partecipato i docenti della sede di via Hajech: Anna Maria Fazio, Massimo Di Mauro, Valeria Modica, Filippo La Vaccara, Laura Triscritti, Loris Nese, Valentina Galletta, Antonio Mele, Chiara Sgobba. Le classi 2A– 2, 3, 4 e 5B – 2E – 3, 4 e 5M; I docenti della sede di via Papa Gregorio XIV: Aura Zecchini, Tiziana Iabichella, Chiara Spanò, Silvia Negrini, Violetta Uboldi, Stefano Aletto, Gioia Maria Aloisi, Chiara Sgobba. Le classi: 2A – 3 e 4B – 3C – 1, 2 e 3D- 1 e 2E – 3F – 2G

Sono stati premiati gli studenti: Aurora Sartori (bottiglia da 9 litri), Manuela Fasoli (bottiglia da 3 litri), Martina Zottola (bottiglia da 1,5 litri), Leda Bossi (bottiglia da 0,75 litri), Giorgia Prado Caballero (disegno astuccio), Gabriele Banfi (disegno astuccio), Alice Tosi (disegno astuccio), Alessandra Miravalle (disegno astuccio), Maya Montini (disegno astuccio).

Castellare di Castellina, fondata nel 1977, nel cuore del Chianti Classico in Toscana, che si concentra sulla produzione di vini che combinano tradizione, innovazione e rispetto dell’ambiente, si trova in un anfiteatro naturale esposto a sud-est, con suoli di galestro e argilla da cui nascono vini di grande struttura. Fa parte di un complesso di quattro cantine che insieme compongono la Domini Castellare di Castellina, fondata da Paolo Panerai, giornalista e appassionato di enologia: Rocca di Frassinello, cantina situata nella Maremma toscana e co-fondata con Domaines Barons de Rothschild-Château Lafite. Feudi del Pisciotto, cantina che segna l’inizio dell’avventura siciliana del gruppo e un’altra cantina siciliana, Gurra di Mare, tutte guidate dall’ enologo Alessandro Cellai, che è stato allievo (delfino) del grande Giacomo Tachis, figura prestigiosa dell’enologia italiana.

Alessandro Cellai, enologo di Castellare in Castellina

Alessandro Cellai, enologo di Castellare in Castellina

L’azienda Castellare di Castellina si distingue per il suo impegno a rispettare l’ambiente, la flora e la fauna del Chianti Classico, con la scelta di evitare l’uso di erbicidi, pesticidi e prodotti chimici di sintesi, contribuendo così a una vinificazione organica. L’immagine di un uccellino sulle etichette rappresenta questo impegno e il desiderio di proteggere le specie di uccelli sempre più rare nella regione a causa dell’uso indiscriminato di veleni. Castellare di Castellina si impegna a preservare la tradizione, producendo il Chianti Classico con vitigni autoctoni e utilizzando metodi antichi come il “Governo toscano”. Allo stesso tempo, l’azienda è all’avanguardia nella selezione scientifica dei cloni del Sangiovese (Sangioveto) in collaborazione con le università di Milano e Firenze. Questo sforzo ha portato alla creazione di uno dei vini più importanti e ben valutati dell’azienda, I Sodi di S. Niccolò, un vino che nasce in una precisa vigna. Castellare porta all’interno della bottiglia l’altissimo valore qualitativo del Sangiovese e degli altri vitigni autoctoni chiantigiani, che non hanno bisogno di quelli internazionali per poter essere grandi e “I Sodi” ne è la dimostrazione, essendo stato il primo vino italiano ad entrare per ben due volte nella Top 100 di Wine Spectator (sesto posto assoluto nell’’88, con l’annata 1985 e nell’89, con l’annata 1986); nel 2018, nel 2021 è risultato il miglior vino rosso italiano al mondo, incrociando i rating della critica italiana e internazionale; uno dei pochi vini italiani ad essere negoziato sulla Place de Bordeaux dai principali courtier e negociant del più importante mercato dei vini pregiati.

I Sodi di S. Niccolò in degustazione

I Sodi di S. Niccolò in degustazione

La selezione delle uve avviene dal primo ciclo vegetativo fino ad arrivare alla vendemmia definitiva che darà origine al prodotto, con 2/3 grappoli migliori, scelti per ogni pianta. Si esegue un’ulteriore selezione degli acini, manualmente, dopo diraspatura. La fermentazione avviene parte in acciaio e parte in cemento e l’affinamento in barrique di rovere francese, principalmente di Allier di media tostatura (nuove e di secondo e terzo passaggio), per circa 24 mesi. Finito l’affinamento, il vino senza alcun tipo di filtrazione, ovvero in maniera naturale, viene imbottigliato e rimane fermo per 6/7 mesi, prima del commercio. Normalmente viene rilasciato nella prima settimana di marzo di ogni anno.

L’annata 2019 è una delle migliori degli ultimi 15/20 anni, una delle più equilibrate, che non ha sofferto né il caldo né la troppa umidità: straordinaria per tutto il Chianti Classico, in particolare per I Sodi di S. Niccolò, un vino che si lascia già bere oggi, con 8 mesi di bottiglia, ma che, allo stesso modo, ha una vita lunga, proiettata per altri 25 o 30 anni. “L’annata 2019 de I Sodi di S. Niccolò
– spiega
Alessandro Cellairivela una grande intensità olfattiva e una trama fitta ed elegante di tannini dolci e setosi. La spalla acida del Sangiovese dona grande freschezza e rende il sorso particolarmente piacevole e croccante, con un finale lungo e persistente. Anche se, sotto il profilo climatico, è stata una delle più complesse, grazie alla collocazione geografica molto favorevole dei vigneti Sodi e San Niccolò, abbiamo ottenuto una qualità eccezionale”.

Castellare di Castellina

Loc. Caselle, Castellina in Chianti (Siena)
Tel: +39.0577.742903 – +39.0577.740490

Sito web: www.castellare.it