Cilento, odi et ama parte seconda. La lista dei buoni di Marco Contursi


Prodotti del Cilento

di Marco Contursi

E’ stato molto istruttivo per me scrivere il pezzo di critica sul Cilento, poichè mi ha dato modo di capire tante cose.Vediamo di riassumerle sperando che serva a qualcosa:

1) Un gran numero dei lettori del mio pezzo si è fermato al titolo e a poco altro, visto che sono stato accusato di schifare questa terra mentre era esattamente l’opposto. Il mio come ha meravigliosamente scritto un lettore, era “una lettera d’amore” a questa terra unica. E chi avesse ancora dei dubbi andasse a leggere articolo e commenti qui:

https://www.lucianopignataro.it/a/trentinara-u-vuttaro/54489/

Solo ciò che si ama si cerca di migliorare, il tacerne è sintomo di disinteresse, non il parlarne in modo duro ma costruttivo.

A tal proposito invito tutti i lettori del blog a leggere anche i commenti sotto ad un pezzo, poichè è il luogo dove l’autore specifica il suo pensiero dialogando con chi commenta.

2) Come troppo spesso succede al SUD quando uno solleva un problema viene subito accusato di ogni nefandezza neanche fosse lui la causa, per la serie: “basta che NON se ne parli”. In seconda istanza quando non è più possibile negarlo, ci si rifugia dientro lo slogan “Ma tanto succede così da tutte le parti” oppure scambiandosi reciproche accuse. Infatti per i produttori di vino, sono i ristoratori che vogliono guadagnare oltre ogni misura ricaricando troppo e comprando vini economici su cui si lucra di più a rivenderli. Per i ristoratori, sono i produttori cilentani a chiedere troppo a fronte di prodotti non sempre all’altezza del prezzo previsto. Poi non manca chi sostiene che si lavora poco durante l’anno e quindi è comprensibile rifarsi in estate. O chi ha altre idee ma ha ritenuto giusto tenerle per sè.

Come sempre in medio stat virtus e solo se produttori e ristoratori si vengono incontro reciprocamente le cose migliorano per il territorio. Esempio? Io ristoratore di Agropoli compro il vino di una azienda locale, semmai andandolo a ritirare quando mi serve così non faccio neanche cantina, e il produttore di vino mi fa un prezzo amico tenendo conto che lo compro con costanza e non gli do neanche il fastidio di consegnarmelo. E’ così difficile? Così il ristoratore diventa ambasciatore vero del suo territorio verso il cliente e l’economia locale respira. Ovviamente quando il produttore di vino dovrà festeggiare una ricorrenza invece di andare a cena in culonia, andrà dal ristoratore della sua terra sicuro che mangerà e berrà bene. E questo vale per il vino, i salumi, i formaggi, i rosoli, e tutte le produzioni di pregio locali. Limoncello in primis, quanti sanno che il primo limoneto biologico italiano sta a Paestum?

Sinceramente dai produttori e ristoratori mi aspettavo un contraddittorio sul blog più gagliardo, qualcuno ha preferito glissare, qualcun altro parlarne in privato, altri mi aspetteranno con le mazze appena varco il Sele.

MA IO SONO SERENO E SOPRATTTUTTO DECISO A PORTARE AVANTI LA MIA BATTAGLIA A FAVORE DI QUESTA TERRA MERAVIGLIOSA.

Infine poichè qualcuno mi ha chiesto di fare i nomi, senza rendersi conto che i temi erano comuni ai più, io adesso i nomi li faccio ma delle ECCELLENZE CILENTANE, come anche richiesto da un lettore. Un vademecum personale per chi vorrà seguirlo fidandosi del sottoscritto, ovviamente tante altre eccellenze non saranno riportate per il semplice fatto che non le conosco. Non pretendo di essere esaustivo, c’è sempre da scoprire qualcosa di nuovo e buono. Per Fortuna.

DOVE MANGIARE
Angiolina a Pisciotta: la Tradizione cilentana di mare
Paisà ad Agnone: il Pesce Fresco.
Il Ghiottone a Policastro: Cilento cooking con estro garbato
Dietro l’Angolo ad Agropoli: il Nuovo che avanza
I Fornari a Stella Cilento: Agriturismo Vero.
u Vuttaro a Trentinara:  il mio Luogo del Cuore.
Rianata a Vasulata a Camerota paese: tradizione di terra da un forno magico.
La Cantina del Marchese a Marina di Camerota: Il Maracuoccio….scoprite cos’è.
Il Frantoio a San Mauro Cilento: pane, olio e….una bella mangiata didattica.
I Moresani a Casalvelino: cacioricotta fino al midollo. E non solo….
Al Sentiero a Pollica. Olive ammaccate, pasta a mano e Carlo Petrini che ti benedice.
COSA BERE

La Matta e Cumalè da Casebianche di Torchiara
La riserva di aglianico di Verrone ad Agropoli. Mi hanno detto un gran bene anche del rosato ma non l’ho ancora assaggiato.
L’Aglianico Impervio di Carmine Botti ad Agropoli
Il Vignolella di Barone a Rutino
La birra artigianale del birrificio dell’Aspide a Roccadaspide, eccellente anche nel prezzo.

DOVE COMPRARE

Forno da Clelia a Pattano, freselle da sturbo
“Cilento.I Sapori” a Casalvelino marina, liquori fatti veramente con erbe selvatiche locali
Caseificio Chirico ad Ascea Marina, mozzarella nella mortella e altre cose buone
Caseificio Polito ad Agropoli, ottima mozzarella di bufala  poco conosciuta rispetto ai nomi altisonanti della zona
Caseificio Barlotti, per me il miglior gelato di Bufala tra i caseifici, ottima la nocciola.
Gelateria Matteo a Torchiara: il gelato!!!
Pasticceria Armonie ad Agropoli, ai piedi dello scalone, dolci non banali di pregio, fatevi fare una cassata con ricotta di bufala e non troppo zucchero e poi mi dite.
Oleificio Pietrabianca a Casalvelino, eccellenti oli da monocultivar locali, unico neo il prezzo alto. Ma con un cucchiaino ci condite una insalata.
Crivella a Sapri, altro gelato di serie A.
Peccati di Gola a Cuccaro Vetere, pasticceria cilentana eccellente, solo burro e marmellate fatte in casa. I biscotti ai fichi bianchi ancora li sogno la notte. Le Pastorelle fatte da meno di un’ora sono orgasmiche. Chiamate sempre prima sennò è facile che trovate chiuso.
Tracce di Sapori a Caselle in Pittari, buoni salumi locali
Salumificio Gioi a Gioi Cilento: la soppressata.
Macelleria Paragano a Perdifumo: carni e salumi validi del proprio allevamento

Mi fermo qui, i riferimenti telefonici dei locali segnalati li trovate con una veloce ricerca su Google. Qualche altro nome lo tengo per me, sennò la prossima volta che vi racconto? Mi aspetto che mi ricambiate il favore, segnalandomi altri posti validi che già conoscete o che scoprirete in vacanza, commentando nei prossimi giorni e mesi questo pezzo. Dopo l’estate tiriamo le somme.

BUONA ESTATE CILENTANA A TUTTI!!!!!!!!!!

P.s. Non perdete la sagra dei Cicci Maritati a Stio, quella del fico a San Mauro, e del fagiolo a Controne.

p.p.s Se passate ad Ascea, dite ad una bella ragazza locale che il maggior rammarico del fatto che mi ha lasciato è che ho perso la possibilità di venire ogni fine settimana in questa magica terra cilentana e perdermi nel mito, passeggiando all’alba sulla spiaggia di Velia con Parmenide che mi spiega, con poco successo, la sua teoria filosofica, al liceo avevo 5, mannaggia proprio non mi vuole entrare nella testa, neanche se me la spiega l’autore stesso :-))))))

42 Commenti

  1. Questo è amore… ed è anche competenza… onore a te che non ti stanchi mai di ricercare il meglio e lo fai sempre con tanta umiltà.

  2. Nonostante l abbia scritto chiaro già sono iniziate le prime inutili polemiche:Non sono solo queste le eccellenze cilentane,queste sono quelle che conosco io.Nello specifico,i vini,birre,salumi,formaggi ed oli sono quelli che negli ultimi 3 mesi ho riassaggiato,altri di cui avevo un buon ricordo ma troppo lontano non li ho citati per correttezza verso chi legge.I ristoranti sono quelli di cui ho un buon ricordo anche se da alcuni( Rianata,i fornari)manco da due anni mentre da altri sono stato di recente,in qualcuno il pesce al kg è venduto un po’ caro ma offre una scelta anche per chi non vuole pezzogne ma alici.Chi ha altro da suggerire è ben accetto e lo ringrazio.FORZA CON LE SEGNALAZIONI.

  3. Grazie Yuri,onore a te che da Vincanto a pompei proponi tante eccellenze cilentane.

  4. Io sono uno di quelli che possono testimoniare il tuo amore x il Cilento, tutti i consigli che mi dai quando vado in questa terra sono sempre giusti!
    Vai Marco…..che sei grande!

  5. Caro Marco, ciò che pensavo sul tuo articolo precedente ho avuto il piacere di spiegartelo a voce, quindi non ritornerò sul tema.
    Sappiamo bene quanto tu sei legato alle nostre terre cilentane e personalmente auspico che le tue parole siano da stimolo per tutti gli operatori del settore turistico ed enogastronomico a fare “squadra”, perché solo così si porta avanti un territorio con le eccellenze che è in grado di esprimere. Prosit!
    Ps: grazie per l’apprezzamento sul nostro vino di punta, l’aglianico Verrone Riserva Cilento DOC, un piccolo grande vino espressione della nostra terra e delle persone che ogni giorno con fatica e passione vi lavorano.

  6. Caro Paolo tu sai bene il perché io abbia scritto certe cose e come hanno reagito taluni produttori o ristoratori invece che fare un serio esame di coscienza.A breve spero di venire a provare gli altri tuoi vini,il tuo Riserva ha sorpreso tutti per eleganza e longevità in una recente degustazione.

  7. Ciao Marco,
    quando ho letto il tuo post:
    “Il declino culturale del Cilento inizia a tavola: altro che Dieta mediterranea”, non ho potuto fare altro che restare in silenzio davanti al monitor e prendere coscienza della situazione, l’articolo mi aveva lasciato l’amaro in bocca anche sapendo che non era rivolto a me e conoscendoti ero sicuro che non avresti dimenticato i “giusti”, che non avresti dimenticato chi di questa terra porta nei propri prodotti “tenacia” ,”caparbietà”, “amore” e “tradizione” e soprattutto non avresti dimenticato di fare i nomi di chi si impegna per “cambiare”. Conoscendoti e sapendo che sei un uomo sincero, giusto e mosso da una grande passione aspettavo questo post per poterlo condividere e mettere finalmente un “mi piace” in segno di speranza e cambiamento per la mia terra.
    Ti stimo.
    Con affetto fraterno
    Enzo

  8. Agli amici che mi stanno scrivendo in privato per i motivi più vari:FATELO SUL BLOG.
    Nello specifico per il sign Gino,non ho messo i vini di San Giovanni nonostante l azienda sia in un contesto unico e l enologo un grande,poiché non ho aguto l occasione di berli da oltre un anno e ho citato vini che amo nelle annate disponibili adesso.

    1. Passando dal caro amico e collega Paolo, si allunghi in azienda (San Giovanni), così avrà modo di assaggiare le nuove annate in commercio.

  9. Gent.mo Sig. Contursi, ho apprezzato il suo post sulle negatività del Cilento e, anzi, l’ho trovato mancante dei “nomi e cognomi”… vengo da una tragica esperienza acciarolese, vissuta non più tardi di 15gg fa, e trovo giusto che, ad un certo momento, chi visita certi meravigliosi posti sia indirizzato adeguatamente… in fondo, gli operatori del settore, chiedono lauti compensi per il proprio operato ed è giusto che se ne assumano le responsabilità…
    Mi permetto di segnalare a Pollica il ristorante Costantinopoli che dopo un periodo buio è ritornato ad antichi fasti e a Palinuro, in zona trivento, l’Agriturismo (la lettera maiuscola non è un refuso) Isca delle Donne…

    Per il resto spero che qualcuno inizi a dare atto anche ad alcune realtà salernitane che, con fatica, schiacciati da alcuni altisonanti nomi (non sempre all’altezza del proprio passato), nonchè dall’importanza delle eccellenze delle due coste non sempre hanno il riscontro che meritano… ma forse sono fuori tema.

  10. Immaginavo che il precedente articolo fosse una grande provocazione….
    provocazione forte e appassionata come è questa seconda parte…….
    due facce della stessa medaglia che non pretendono di raccontare tutto ma che aiutano a leggere un cammino di crescita di un territorio ricco e controverso
    che puo’ essere modello per un intero Sud in cerca di un “identità” che le consenta di scommettere sul futuro

  11. Costantinopoli,Isca delle donne,Podere Rega, forza con altri suggerimenti.

  12. Chi ha la fortuna di conoscere Marco Contursi, sa che bastano pochi spiccioli dei suoi racconti per farti immergere in un mondo leggendario, fatto di tradizioni e di epopee che si sposano con le meraviglie della nostra cucina. Io, che ho questa fortuna da più di venti anni, conservo gelosamente il ricordo di scorribande infinite, alla ricerca di nuovi posti in cui riscoprire il gusto genuino di sapori ormai in via di estinzione. Grazie e complimenti per la passione e l’onestà con cui fai il tuo lavoro.

  13. Caro Francesco che piacere ritrovarti qui,le scorribande sulla montagna di Matonti appena patentati a gustare quei fantastici fusilli cilentani sono stati l inizio della mia passione per la cucina tradizionale.Oggi che il tempo è sempre meno,restano un ricordo gioioso e gustosi di un tempo felice.Grazie per la tua testimonianza.

  14. Bravo Marco, vai sempre avanti così. Come sai, nel Cilento esistono più cose buone che cattive ed è proprio di quelle che bisogna parlarne spesso e promuoverle. Di quelle cattive, come un proprio figlio, bisogna parlarne con giusta misura, ma anche con tono stimolante e sferzante, per indicare la giusta via da percorrere.

  15. Il Cilento è troppo magico, per racchiudere tutto il buono che c’è in un elenco.

    Su cosa bere, c’è un mondo…

    Sui vini qualcosina va detta, tante piccole cantine hanno le loro eccellenze e a mio modesto avviso, poche possono essere escluse.

    Concordo con l’elenco dei vini, ma ne mancano…

    Accetti l’invito di Ida Budetta della cantina San Giovanni. Dei loro vini, personalmente preferisco il fiano “Tresinus”.
    Una cantina che produce un solo aglianico in purezza è Salvatore Magnoni con il suo “Prima la Terra” di Rutino
    Come dimenticare Alfonso Rotolo, Bruno De Conciliis, Luigi Maffini, Cantina “San Salvatore”, Donna Clara a Licusati e altri…

    Tranne qualche eccezione, ogni cantina ha un suo perchè e un suo splendido nettare.

  16. Ha ragione sign.Antonio ma una lista per forza di cose non può comprenderli tutti,Ad esempio uno dei fiano che ho amato di più nel passato, nelle ultime due annate ha incontrato meno il mio gusto.Da San Giovanni ci andrò sicuramente,e sono sicuro che i vini saranno spettacolari almeno quanto il panorama che si ammira dalla loro azienda.Noto però che quando si trattava di critiche erano molti di più a commentare: FORZA,OGNUNO METTA I SUOI SUGGERIMENTI SULLE ECCELLENZE CILENTANE:Macellerie,pescherie,liquorifici ecc…

  17. Non ho ravvisato leggendo il primo post di Marco Contursi l’urgenza di rettifica richiesta da molti, né credo che il secondo post fosse necessario a chiarire che le critiche (costruttive) fossero mosse da conoscenza e amore dello scrivente per il territorio cilentano. Penso piuttosto che vada colto il suggerimento di ammettere che sinceramente “giù al sud” anche se abbiamo le terre generose, il mare cristallino, la cucina eccellente, le pietre che parlano di storie millenarie e tanti altri tesori che tutto il mondo ci invidia…ci sono mille cose che non funzionano e che deturpano e offuscano irreparabilmente le ricchezze del nostro territorio relegandolo a meta di turismo di seconda classe per pochi conoscitori.
    Una mentalità perdente è quella che pensa che “basta che ci sta o sole” per attirare turismo e sviluppo, quella vincente è invece fare squadra fra gli operatori del settore, offrire servizi integrati, trasporti pubblici efficienti, percorsi tematici.
    Sembra che una strana ignavia pervada le nostre terre e che la preferenza all’immobilismo prevalga sulle pur tante spinte positive ma solitarie. Per questo ho apprezzato i due post di Marco perché il giudizio critico e onesto è foriero di miglioramento.
    La saggezza indiana diceva: non abbiamo ereditato le terre dove viviamo dai nostri padri ma ricevute in prestito dai nostri figli… Continuando in questo modo della grande eredità rimarranno poche e inutili briciole, magari qualche debito…

  18. Ho letto i due post di Marco Contursi in ordine inverso: non ho però ravvisato nel primo l’urgenza di rettifica richiesta da molti né penso che il secondo fosse stato necessario a chiarire che le critiche (costruttive) erano mosse da conoscenza e amore del sig. Contursi per il territorio cilentano.
    Penso piuttosto che vada colto il suggerimento di fare e dire qualcosa con onestà intellettuale per migliorare. Diciamolo chiaramente: “giù al sud” anche se abbiamo le terre generose, il mare cristallino, la cucina eccellente, le pietre che parlano di storie millenarie e altri tesori che tutto il mondo ci invidia, ci sono mille cose che non funzionano e che offuscano le ricchezze del nostro territorio relegandolo a meta di seconda classe nelle rotte mondiali del turismo.
    Una mentalità perdente è pensare che “basta che ci sta o sole” per attrarre il turista, mentre una mentalità vincente è fare squadra fra gli operatori locali, fornire servizi efficienti, trasporti pubblici, percorsi tematici, organizzare eventi.
    Sembra che uno strano immobilismo pervada le nostre terre e prevalga sulle pur tante spinte positive ma solitarie.
    Per questo motivo ho apprezzato i post di Marco, perché la critica costruttiva è foriera di miglioramento. Un proverbio indiano diceva: “non abbiamo ereditato questa terra dai nostri padri ma ricevuta in prestito dai nostri figli”.

  19. Personalmente riserverei il termine agriturismo vero ai Moresani che oltre agli ottimi prodotti caprini producono olio ,vino,ortaggi ,frutta e allevano animali da cortile,conigli enmaiali tra cui il nero casertano che ,a seconda del periodo,si può trovare fresco o nei classici insaccati.Forse tra i pochi che rientrano nelle regole che riguardano gli agriturismi.Accolgo volentieri la possibilità di segnalare un locale che nel mio caso è Le Macine di Luciano Ferolla ad Ascea Marina ed il motivo è semplice:quando sono giù ci ritroviamo spesso a fare la fila alle barche dei pescatori al porto di Casalvelino.Ai suoi tavoli si ritrova di conseguenza la freschezza del prodotto cucinato secondo coscienza e tradizione.FM.

  20. Sign.Francesco mi trova d accordo sui Moresani,agriturismo vero come gli altri citati.Non sapevo però che allevassero anche maiali neri che da loro non ho mai assaggiato.Forse è recente l implemento di capi o è un allevamento sperimentale?Nel Cilento alcuni hanno cercato di allevare maiali neri però è mancato nella fase della trasformazione la sapienza circa il diverso tipo di carne e soprattutto di grasso ai fini della stagionatura per dare un prodotto di eccellenza.Proprio ieri mi hanno segnalato una azienda agricola,in settimana vado a visitare e relaziono nei commenti a questo pezzo.

    1. Posso dare un paio di dritte? Agrit. “Difesa del Principe” produzione olio evo premuto a freddo, allevamento personale di max 4 maiali allevati allo stato brado, salumi spettacolari tra cui “annoglia” e “marzafegato (salume fatto solo con fegato e milza), 4 ettari di vigneto a Barbera e Merlot, vin de garage superiore a tanti vini imbott…….l’agrit. si trova a meta’ strada tra Castel San Lorenzo e Felitto…….Agrit. “Oliveta” a Prignano: 10 capre e 4 pecore, Cacioricotta prodotto rigorosamente con caglio di capretto :sublime…..

  21. Grazie Marcello .Questi non li conosco.Mi hai dato un syggerimento prezioso per le mie prossime gite.

  22. Ecco ora si che facciamo onore al Cilento che come detto amo molto…ottima iniziativa quella del Sig Marco grazie dei preziosi consigli, spero ce ne siano altri; e ribadisco che a mio parere l’idea di una rubrica fissa sul Cilento è una magnifica idea. Mi permetto anche io un consiglio agli amici: ristorante “u trappitu” a roccagloriosa per la cucina cilentana di terra :-)

  23. Sign Luigi mi ha ricordato un locale da cui manco da troppo, u Trappitu,da riprovare.Un altro posto da cui manco da troppo è Cono a Rofrano col titolare che mentre mangi suona antiche ballate con la fisarmonica.

  24. Finalmente un giusto tributo alle “belle realtà” di queste Terre. Un plauso al Sig Marco che aggiustando il tiro ci ha raccontato anche l’altro lato della medaglia, come ogni buon amante era solo arrabbiato con la sua “bella”. Anche io voto per una rubrica fissa sul Cilento.

  25. Grazie Sig. Marco segno tutte le sue indicazioni, diventerò turista in casa mia. Ottima idea quella di una sezione dedicata al Cilento.

  26. Un indirizzò fresco fresco di un amico cacciatore:La Fattoria ad Aquara che si produce TUTTO IN CASA:olio,carne,formaggi ecc DA PROVARE!!!!

  27. Altro indirizzò freschissimo appena arrivato sulla mia mail da parte di un cilentano DOC:Mimì a Tempalta di Roccadaspide: pasta, olio, vino, liquori, insomma tutto fatto in agriturismo.

  28. Ma un povero vegetariano è condannato a non poter gioire delle delizie del Cilento? A parte il Nuovo Frantoio di San Mauro, ci sono luoghi consigliati che usino i vegetali non solo per miseri contorni, magari rinforzandoli con salumi “inutili”?

  29. Sign Michele io credo che ogni Agriturismo se avvisato per tempo possa preparare tante specialità vegetariane visto che le verdure imbottite sono parte integrante della cucina cilentana.Provi Il Sentiero a Pollica.

    1. Grazie, Marco, della risposta. La maggior parte degli agriturismi del Cilento sono naturalmente “orientati” verso carni ed insaccati, dimenticando l’origine “povera” della cucina cilentana tradizionale… trovare chi faccia una semplice buona “mulignana ‘mbuttunata” è cosa rara. Richieste che facciano deviare dai loro binari i gestori non sono accolte con molta simpatia e spessissimo il livello qualitativo dei piatti proposti è privo di fantasia (spesso semplici antipasti con sottolii a go-go, paste col filetto di pomodoro e abbondanti contorni di verdure grigliate) e non al livello degli standard che mantengono con i piatti del menù. Nei piatti più elaborati c’è, poi, il rischio di carni “nascoste” per arricchire il sapore, per cui spesso bisogna motivare la propria richiesta con inesistenti allergie alla carne per essere “presi sul serio”… un vero peccato…

      1. concordo con Lei quanto dice che non sempre sono disponibili a variazioni e il livello dei paitti non è eccelso.Proprio per questo se si rilegge il pezzo di sopra e i vari commenti, troverà degli indirizzi affidabili in cui chiamando il giorno prima e chiedendo di mangiare vegetariano troverà tanti piatti senza carne come le melenzane imbottite ma anche i carciofi, foglie e patate ecc. Provi e ci faccia sapere :-)

  30. Vorrei aggiungere alla lista di dove mangiare, bene e soprattutto mangiare prodotti per la maggior parte prodotti dai proprietari

    L’agriturismo Il Querceto

    Agriturismo il Querceto‎
    Via Doglie 26
    84069 Roccadaspide

    http://www.agriturismoilquerceto.com/

    Al ristorante è possibile gustare prodotti dell’orto coltivati con metodi biologici, pasta fatta in casa, secondi a base di carni che provengono dal cortile e dalle stalle dell’azienda, accompagnati da contorni sani e genuini.

  31. Carissimi,

    appena tornato da qualche giorno di vacanza nel Cilento, così come mi capita da più di 30 anni…e in questi giorni portavo nella mia mente il ricordo di quest’articolo che ho voluto confrontare con la realtà.
    Come sempre vado a Palinuro, ma mi sposto in tanti paesi limitrofi per incontrare amici o andar per sagre e locali segnalati.
    Ebbene, che dire…la mia esperienza è quella di tutti gli anni: cellulari quasi sempre inutilizzabili (anche con la TIM); trovare un lido con un wi-fi libero è un’impresa immane; 34 km di curve per arrivare da Cono e gustare dei suoi piatti e della sua compagnia e sentirci dire che in realtà Rofrano e Palinuro distano 12 km, ma che mai nessuno ha mai voluto costruire una superstrada per collegarle e migliorare, così, anche l’economia dei paesi interni; parcheggi che sono arrivati a 5 euro e ne chiedono tanti anche se si scende in spiaggia alle 17:00; un’unica cornetteria funzionante e degna di tale nome che il 16 agosto a mezzanotte aveva già finito i cornetti, altre non ve lo dico nemmeno (o chiuse presto o degne di mense aziendali); un ristorante aperto da poco che quando chiami per prenotare ti dice che alle 22 è troppo tardi perché la cucina chiude (sì, avete letto bene. Il mese di agosto, la cucina chiude come se fosse un normale giorno del mese di dicembre); un lido che alle 17 ti dice che non può prepararti un panino tonno e pomodoro perché la cucina è chiusa (qualcuno mi spieghi cosa c’è di cucinato in un panino, mah…); un’ora e dieci minuti di traffico a causa della deviazione a Prignano Cilento per la strada interrotta (i cui lavori da mesi non iniziano); la festa a Pellare “Re Wine” praticamente annullata il secondo giorno per disordini successi il giorno prima.
    Che dire…di certo Palinuro come tutto il Cilento è nel mio cuore e continuerò a villeggiare qui, ma mi chiedo, negli anni cosa è cambiato? Cosa è migliorato? Quanti altri saranno disposti a trovare prezzi alle stelle in cambio di servizi inesistenti?
    Che sia chiaro AMO IL CILENTO…e so che oltre a tutto questo c’è anche un IMMENSO SPAZIO DI BELLO. Panorami e tramonti mozzafiato, mare cristallino, calette e spiagge nascoste e meravigliose, prodotti tipici buonissimi e genuini, ma si può barattare un pochino di tutto questo con un minimo di progresso e di servizi? Credo fermamente che la cosa positiva del Cilento sia la sua chiusura a tutto ciò che genera modernità, ma attenzione, perché questo potrà essere anche la sua più grande iattura.
    Meditiamo…

I commenti sono chiusi.