Col di Lamo il vantaggio del feminine touch nel Brunello di Montalcino


Col di Lamo

Col di Lamo

di Monica Bianciardi

Tornare a Col di Lamo è un’esperienza che ogni volta mi coglie di sorpresa, quando ormai pensavo di saper bene cosa aspettarmi. Una continua evoluzione in termini qualitativi, a cui ha certamente contribuito la nascita della nuova cantina scavata nella collina con un design bello e funzionale. Questo ha notevolmente migliorato la parte produttiva riuscendo a elevare i livelli qualitativi con standard sempre maggiori, ma che deve il suo principale successo alle due proprietarie ovvero Giovanna Neri e la figlia Diletta, le cui risorse scaturiscono da uno spirito concreto intriso di creatività che spinge l’azienda in continua evoluzione.

Giovanna Neri ha un carattere autentico e senza fronzoli che si riflette in modo automatico in tutte le sue scelte. La conduzione dei vigneti è in regime biologico certificato ed in cantina vinificazioni tradizionali con utilizzo di lieviti indigeni. Grandi botti da 50hl in rovere di Slavonia costudiscono il vino destinato alla produzione di Brunello di Montalcino. I vini sono pieni di personalità e seguono la filosofia aziendale rimanendo eleganti, rigorosi, con le espressioni più pure del Sangiovese. Un passato produttivo iniziato nel 1997, con tutte le difficoltà iniziali di un vin de garage che è andato via via crescendo negli anni e che ancora non accenna a fermarsi.

Col di Lamo

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L’etichetta dei vini Col di Lamo è stata appositamente studiata con lo scopo di far emergere il tocco femminile attraverso un profilo stilizzato del volto di donna, un colore arancio intenso impera sia nei packaging delle confezioni che sulle etichette delle bottiglie; ogni dettaglio è stato studiato e personalizzato rendendo immediatamente riconoscibili i prodotti. Si è da poco aggiunta una produzione di ottima Acquavite, alla produzione della quale Giovanna Neri si dedica in prima persona, determinando e guidando ogni fase della lavorazione. La tenuta si estende per un territorio di circa 80 ettari, di cui 6 a Brunello di Montalcino, 1,5 a Rosso di Montalcino, e 2 ettari a vitigni autoctoni seguiti con una conduzione in regime biologico.

Brunello di Montalcino Docg 2016 – “Diletta” Col di Lamo: 

Altezza vigneto: 300 m s.l.m. Esposizione: Nord-Est
Il Brunello di Montalcino “Diletta” prende il nome dalla figlia della proprietaria della tenuta e vede la luce esclusivamente nelle migliori annate. Le uve provengono da due ettari di vigneto situati nella parte più alta dei terreni aziendali, a circa 300 metri sul livello del mare. La forma di allevamento è il Guyot e la resa per ettaro di 40 quintali. Il terreno è sabbioso. La vinificazione avviene con lieviti indigeni prodotti con la stessa uva della vigna, che viene vendemmiata solo qualche giorno prima per permettere l’avvio della fermentazione e l’inseminazione del serbatoio pieno. La vendemmia è manuale, così come la selezione delle uve. Dopo la vinificazione, il prodotto passa in una botte da 50 Hl di rovere di Slavonia e vi riposa per più di 36 mesi. Dunque, l’affinamento in bottiglia per circa 6 mesi. La produzione del “Diletta” è estremamente limitata: 6.600 unità all’anno.

Grande complessità con finezza olfattiva dalla quale scaturiscono un insieme formato da fiori viola, piccoli frutti di bosco, con more, gelso, lamponi, agrumi rossi a cui seguono nitidi sentori di sottobosco, humus, menta ed erbe aromatiche. Palato vellutato dettato da polposità suadenti mosse da fresca parte acida fruttata, slanciato, snello e dinamico. La tessistura tannica rimane cesellata per un sorso dalla chiusura lunghissima e ricercata.

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