Confine a Milano: quando la pizza diventa esperienza gastronomica totale


Confine – Pizza e Cantina a Milano
Piazza Cardinal Massaia
Telefono: 375 542 6086
Apre alle 19:15 – sabato e domenica apertura anche alle 12.15
Chiuso il giovedì

 

di Francesco Costantino

Prima di raccontare Confine, è utile chiarire subito una cosa: non è una pizzeria in cui si viene solo per mangiare una pizza fatta bene, né un luogo che vive di mode passeggere. Confine è un progetto gastronomico pensato nel suo insieme, dove ogni dettaglio ha un senso preciso e nulla arriva al tavolo per caso.

Questa impostazione si avverte appena si entra. L’ambiente è caldo, curato, vivo. Il vino non è un semplice complemento, ma parte integrante dell’esperienza: è presente negli spazi, nel dialogo con il personale, negli abbinamenti che accompagnano i piatti. Le due salette private amplificano questa sensazione, soprattutto quella ricavata in cantina, che invita naturalmente a rallentare e a vivere la serata con un’attenzione diversa.

A tavola, il servizio è coordinato e naturale. Anche le portate più semplici vengono presentate con cura: chi porta, chi serve, chi racconta. Non è messa in scena, ma rispetto per ciò che si sta offrendo. È il modo con cui Confine comunica che ogni ingrediente merita attenzione.

Lo stesso vale per i piatti. Prima della pizza al tartufo bianco, la trifola viene mostrata e raccontata. Un gesto semplice, che aiuta a capire cosa si sta per mangiare e perché. Quando la pizza arriva, non spiazza, completa un percorso già chiaro.

Confine – tartufo bianco

Alla base di tutto ci sono tre figure che lavorano in modo complementare. In cucina, Daniele Capece costruisce piatti essenziali ma profondi, legati alla memoria e al gusto. Francesco Capece, sugli impasti, porta avanti una ricerca costante sulla materia, fatta di studio, precisione e grande attenzione alla qualità. Mario Ventura, in cantina, firma una selezione di vini pensata per dialogare con la pizza, non solo per accompagnarla.

Confine – tartare agnello

È questo equilibrio tra competenze a rendere Confine un progetto solido e riconoscibile anche fuori dall’Italia. Non per moda, ma per coerenza. Qui non ci sono sponsor né scorciatoie: il lavoro cresce in autonomia, sostenuto da una visione chiara e da una cura quotidiana molto rigorosa.

Ogni proposta viene spiegata con semplicità, senza distanza. I sapori sono netti, leggibili, costruiti per stare insieme. Pizza, cucina e vino procedono sullo stesso piano. Il servizio segue il ritmo della serata senza forzature, lasciando all’ospite il tempo giusto per godersi l’esperienza.

Seduto a tavola, capisci che i piatti di Confine non chiedono di essere analizzati, ma vissuti. Dietro c’è un pensiero articolato, ma quello che arriva è sempre chiaro e concreto. Ogni piatto parte da un’idea riconoscibile e accompagna altrove senza perdere equilibrio.

Confine – costolette

Succede con il piatto chiamato “Ceci n’est pas(t)a e ceci”: richiama qualcosa di familiare, ma al primo assaggio rivela una profondità inaspettata. Il baccalà è morbido, armonico, rassicurante. Non serve conoscere la tecnica: quello che resta è gusto ed equilibrio.

Confine – pasta e ceci

Anche il calzone cambia forma e significato. Non è chiuso, ma aperto e visibile. L’agnello viene proposto in più interpretazioni e il gesto dell’ospite che completa il piatto diventa parte dell’esperienza. È un modo intelligente per ridare valore a una preparazione spesso sottovalutata.

Confine – calzone scarola

La pizza fritta arriva invece come una dichiarazione silenziosa: una margherita che convince per precisione e intensità. Il contrasto di temperature è netto, il pomodoro è dolce e profondo. Qui la semplicità è il risultato di un grande lavoro.

Piatti come “Fuori di zucca” parlano di stagioni e di memoria. Ingredienti autunnali, ben riconoscibili, costruiti con equilibrio. Il tartufo accompagna senza sovrastare, la zucca cambia consistenza e sapore senza stancare.

Confine – zucca e tartufo

La pasticceria  è il colpo di teatro finale, degno della grande tradizione dolciaria d’oltralpe: TART AU CITRON: tartelletta di pasta frolla alla vaniglia, lemon curd,meringa all’italiana flambè, gel di limone e limone candito; Pizza suzette: brioche salata, salsa al Grand Marnier, gelato al fiordilatte del maestro gelataio Stefano Guizzetti “Ciacco Lab” e zest d’arancia; Torta di rose al lievito madre, glassata con sciroppo all’arancia e bacche di vaniglia, servita con gelato alle nocciole del Piemonte IGP.

Confine – pizza suzette

Confine – sedano

Alla fine, ciò che colpisce davvero è che nulla sembra fatto per stupire a tutti i costi. Anche quando il pensiero è complesso, l’esperienza resta accessibile. È una cucina che parla in modo diretto, attraverso il gusto.

Confine – torta alle rose

Quando si lascia il tavolo, non si porta via una definizione, ma una sensazione chiara: quella di essere stati accolti, coinvolti e messi a proprio agio. Ed è forse questo il segno più autentico di Confine. Non cerca di dimostrare qualcosa. Cerca di restare.

 

Scheda del 7 ottobre 2024

Confine: la pizzeria numero 1 del Nord

Mario Ventura e Francesco Capece – Confine

di Antonella Amodio

Milano, dalla capitale della moda e del design, alla città con il maggior numero di pizzerie, superando persino Napoli, patria della pizza. Un dato impressionante che si avvicina alle 10.000 pizzerie, con locali di successo annoverati tra i migliori d’Italia e del mondo da 50 Top Pizza. Confine – Pizza e Cantina, aperta un anno e mezzo fa, è posizionata al secondo posto della guida e al quarto mondiale

Confine

Mario Ventura e Francesco Capece sono la coppia salernitana che ha portato in breve tempo la pizzeria al vertice della classifica mondiale, scegliendo Milano per farlo (qui la loro storia), con la sede in pieno centro, in via San Sisto, nella zona di Cinque Vie, a pochi passi dal Duomo. Con Confine, una pizzeria che va oltre il concetto tradizionale, trasformandosi in un punto di riferimento “cult” per gli amanti della pizza, si rivoluziona l’approccio offerto ai clienti. Oltre all’eleganza e allo stile della location che garantiscono un’esperienza confortevole e un servizio impeccabile (con un team di 31 persone al servizio di 65 coperti), si pone in primo piano il lavoro di Francesco Capece nello studio dell’impasto, nella scelta dei condimenti e nella cottura. La vasta selezione di circa 400 etichette di vini, curata da Mario Ventura, completa l’esperienza.

Confine

Confine

In pochi mesi dall’apertura, il locale ha conquistato il favore dei residenti. La clientela straniera, sempre più sensibile alle innovazioni nel panorama della pizza, ha accolto Confine con entusiasmo fin dai primi giorni. Basta osservare l’atmosfera che circonda i tavoli per cogliere l’apprezzamento del pubblico internazionale nei confronti del lavoro di Francesco e Mario. Numerosi dettagli di alta qualità caratterizzano il locale, dall’attenzione per il tableware, alle luci ambientali, al menù curato e dettagliato, al percorso di degustazione che permette di apprezzare il lavoro degli impasti, dei contrasti e degli equilibri delle pizze. Un elemento fondamentale del progetto Confine è la cantina, collocata al piano inferiore. Qui si trovano verticali di Barolo, Sassicaia, Montevetrano, Taurasi Perillo, Turriga Argiolas, Pinot Noir dell’Oregon e champagne, con in prima linea Selosse e annate rare.

Cantina – Confine

Cantina – Confine

Cantina – Confine

Mario Ventura – Confine

Le pizze di Confine

La pizza di Confine rappresenta un connubio di tradizione e modernità, con un’estetica particolarmente curata che si riflette anche nel sapore. L’impasto di lunga maturazione (72 ore) e il cornicione ampio sono gestiti con eleganza da Mario, e l’invito é lasciarvi guidare nel percorso di degustazione e pairing per scoprire appieno lo stile del locale. Un vero e proprio “passaporto” per un’esperienza unica che, grazie alla location, al servizio e alla proposta gastronomica, risulta difficile da trovare altrove.

Confine

Il menù inizia con le degustazioni: disponibili in 4, 5 o 6 portate con abbinamento vini per ogni portata. I “Fritti Senza Tempo” offrono 5 alternative da provare.

Confine – botox

Successivamente, le pizze Signature come “Botox”, “Semplice non vuol dire facile” e molte altre che hanno segnato il cammino di Mario e Francesco, seguite dalle pizze della Tradizione, come la Capricciosa New School. Spicchi che nascono per accogliere topping bilanciati, con radici campane che rivelano le origini dei due soci attraverso gli ingredienti.

Confine – facile

Salerno Milano: Spuma di patate allo zafferano e midollo, crocchetta ripiena di ossobuco cucinata come un ragù napoletano – Confine

Ischia e il coniglio: Pane cotto a vapore e poi fritto, farcito con coniglio all’ischitana – Confine

Semplice non vuol dire facile (Fritta e al Forno) Antico pomodoro di Napoli, mozzarella di bufala Campana DOP, Parmigiano Reggiano, olio extravergine di oliva monocultivar Leccino, – Confine

Calzone scarola: Scarola con colatura e alici di Cetara, olio al peperoncino, noci Sorrentine, olive nere Caiazzane, capperi di Salina, pomodorini datterini, aglio orsino, provola affumicata – Confine

Mast’ Mario in oriente: Crema di patate affumicate a legno di faggio, fiordilatte, pancia di maiale marinata in salsa di soia e cotta a bassa temperatura, cipolla rossa di Tropea fermentata – Confine

Umaminara: Pomodoro San Marzano affumicato al legno di faggio, crema d’aglio rosso di Nubia, pasta e colatura di alici, gel di basilico, crema di datteri, polvere di capperi, olive e aglio nero, origano, basilico greco – Confine

Botox: Fonduta di caciocavallo stagionato in grotta, fiordilatte, blue a latte crudo di bufala, confettura di fichi bianchi del Cilento, chips di Parmigiano Reggiano, basilico – Confine

Champagne Guiborat – Confine

Vittorio 2008 Di Meo – Confine

Xinemez Spinola -Confine

La chiave del successo di Confine é nel rigore che vigila su tutta la filiera, nella professionalità e in quel calore necessario per aprire il dialogo e raccontare, anche attraverso il sorriso, come la pizza, da cibo popolare, sia diventata un veicolo e un tramite per divulgare eccellenze gastronomiche e piccoli produttori che, con le loro materie prime, arricchiscono i topping di pizze straordinarie nel locale più gettonato di Milano, diventato un luogo di incontro di manager e imprenditori, nonché meta di chef (è recente la vista di Bottura), dove l’unico difetto sono i tempi di attesa per prenotare un tavolo, che sono di almeno tre settimane.

Forni – Confine

Menù degustazione da 4 portate 30 €, 5 portate 40, € 6 portate 45 €. Pairing da 40, 50, 60 €

Pizza Margherita 12 €

 

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