Coronavirus, da Pizzium di Nanni Arbellini pizze gratis agli ospedali di Milano


Pizzium

Pizzium

di Fabiola Quaranta

Non è un periodo facile, non lo è per nessuno. Il nostro paese è travolto da un’emergenza sanitaria partita dalla Cina, ormai espansa a livello globale.

Milano simbolo di produttività ed efficienza in questo momento è una città svuotata, privata della sua essenza, ma reagisce al corona virus (lo nominiamo innumerevoli volte al giorno) con dignitosa accettazione e con la sobrietà distinta che indiscutibilmente le va riconosciuta. Teatri, cinema e luoghi di interesse pubblico, eventi e manifestazioni sono chiuse. Si vive sospesi, attendendo il cambiamento, magari un’inversione di rotta che ci rimetta tutti in moto, pronti a ripartire per assicurare produttività al paese ed evitare che il pil crolli miseramente sotto i piedi, davanti ai nostri occhi.

In questo scenario che ci rende tutti comparse della nostra società, c’è chi si distingue e prova in ogni modo a non perdere il ruolo di attore. Nanni Arbellini è un pizzaiolo imprenditore napoletano che risiede a Milano. Coadiuvato dal suo team di Pizzium e dai soci Stefano Saturnino ed Ilaria Puddu, giovani imprenditori del food nel panorama milanese, ha deciso di continuare a sfornare pizze, di tenere ancora le mani in pasta e non fermarsi davanti al silenzio dei suoi locali vuoti, per supportare a suo modo una categoria di professionisti particolarmente impegnata sul fronte: il personale sanitario tutto. Come? Consegnando GRATIS pizze negli innumerevoli ospedali coinvolti in questa emergenza sanitaria e assicurare il pasto ai tanti medici e infermieri impegnati in una battaglia senza sosta.

Ci piace raccontarlo oggi, a distanza di una settimana, perché ciò che a nostro avviso fa veramente notizia è che l’iniziativa di Arbellini e dei suoi soci non è nata e finita in un solo giorno o due, ma prosegue, a tutt’oggi, silenziosa e forte.

Leggevo di tanti infermieri che non stanno neanche mangiando, alle 14 in via Procaccini preparemo le pizza da portare agli ospedali coinvolti- il messaggio originario di lunedi scorso- taggatemi qui sotto tutti quelli che conoscete che lavorano negli ospedali coinvolti, in modo da poter lasciare loro le pizze. Chiedo aiuto per la distribuzione volontari raggiungetemi, dobbiamo essere forte come questo sole che splende oggi. Non cerco complimenti, solo volontari per portare le pizze, individuazione degli ospedali coinvolti e persone a cui consegnare le pizze”, questo il suo appello sui social.

E’ evidente che ciascuno sia arbitro della propria vita, con la medesima azione, sfornare una pizza, si può dare esempio di civiltà e generosa partecipazione, o decidere di schernire la pizza italiana con un video pessimo che rende indegno e miserabile il pizzaiolo francese che lo ha diffuso.

Scegliere chi essere è una questione di testa e cuore, di intelligenza o imbecillità. In questo caso sì che appare evidente la dicotomia tra il bene e il male, possiamo riconoscerla attraverso la pizza che tanto amiamo, simbolo di quotidiana serenità, piatto della gioia per eccellenza.