Crisi del personale di sala? Chi di voi starebbe in una prigione senza un regolare stipendio? Le considerazioni di un veterano che i sacrifici li ha fatti: i giovani oggi sono più concreti e non si appagano con le promesse


Roberto Adduono

Roberto Adduono

Ma quale reddito di cittadinanza. Manca il personale perchè i giovani sono più pratici e concreti e non si accontentano di rapporti di lavoro ambigui. Palra un veterano del settore.

di Roberto Adduono

Leggo ancora una volta un annuncio di forsennata ricerca di personale da parte di un famoso chef di cucina. Alta ristorazione, catering, hotel, ristorazione classica, cerimonie, in ogni segmento del comparto horeca si è insinuato questo pericoloso baco.

È molto facile dare la colpa ai vari ammortizzatori sociali che offre lo Stato; se un soggetto ha i requisiti perché non dovrebbe percepirli? Consideriamo anche la nuova generazione che, purtroppo, considera questo lavoro, giustamente, molto sacrificante.

Ma cosa si fa per attirare ragazzi verso questo settore? Fumo negli occhi sparato dalle decine di trasmissioni televisive, che sono solo la punta dell’iceberg di cosa può essere il lavoro nel ristorante.

La soluzione è alla portata di tutti, e tutti la conoscono. Iniziamo con i rapporti di lavoro che dovrebbero essere più trasparenti e regolari; iniziamo con un turn-over del personale, sia giornaliero che settimanale, in modo che questo lavoro non continui ad essere una prigione per il lavoratore; facciamo in modo che i giorni festivi, il sabato sera, diventino giorni di lavoro normali, cosicché a rotazione, tra il personale ne possano usufruire tutti.

Le soluzioni potrebbere essere queste. Fino ad oggi è stata richiesta flessibilità  al lavoratore, ma ora la stessa è richiesta anche al datore di lavoro. Per attuare ciò, necessita di un incremento del budget preventivo per le risorse umane, ne sono pienamente a conoscenza, ma in questo modo si può stilare un orario di lavoro decente.

Imprenditori lungimiranti ed intelligenti non hanno di questi problemi e vi assicuro che ci sono. Quando si avvia un’attività ristorativa non serve solo la stoviglia bella o il vino costoso. Il ristorante è un’azienda, caro imprenditore, se la consideri tale, l’investimento nelle risorse umane è essenziale.

Noi della “vecchia guardia” avevamo dalla nostra la passione e la novità per questo settore, anni fa, ma oggi è diverso, è diverso e, ahimé, la pandemia ha accentuato il tutto.

W LA SALA!

3 Commenti

  1. Roberto ha ragione parzialmente. Il discorso è molto più complesso di quello che sembra e non bastano poche righe per evidenziare i problemi. Io inizierei dalle inefficienze delle scuole alberghiere… che servono a molto poco e tutto fanno fuorché formare del personale per la ristorazione… poi aggiungiamo anche il resto … ristoratori… albergatori … orari … ecc.

  2. Chapeau !!! Sig. Adduono. Lo Chef stellato, come tanti altri, dimentica di dire che i turni di lavoro superano quasi sempre le 10 ore, Le sue soluzioni, quali ad esempio turn-over, dovrebbero essere oggetto di discussione di un settore che vuole evolversi.

  3. Per non parlare di chi come me…trasferita dalla Sicilia, in Campania.
    Si è ritrovata a dormire in un alloggio con 6 persone in una stanza,con condizioni veramente degradanti, e parliamo di strutture di alta ristorazione….
    E poi dicono che non trovano personale…. E ci credo…

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