Vini Bianchi, Spumante Bianco e Passito Villa Matilde – Nuove annate
di Enrico Malgi
Terzo ed ultimo appuntamento con i pregiati vini di Villa Matilde. Questa volta si tratta di sette etichette, che comprendono cinque vini bianchi, uno spumante bianco ed un passito.
Roccaleoni Falanghina Campania Igp 2024. Soltanto Falanghina maturata in acciaio per tre mesi. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro.
Alla vista si presenta un bel colore giallo paglierino tenue e leggermente riflesso di verde clorofilla. Bouquet detentore di una fierezza aromatica, così ricca di voluttuosi estratti di clementina, mela renetta, pesca bianca, pera spadona, mango, banana, salvia, rosmarino e finezze speziate. L’impatto del sorso sulla lingua è estremamente fresco, fiero, goliardico, accomodante, morbido, elegante, sapido, fruttato, aggraziato, setoso, carezzevole, gentile, cristallino, soave ed ottimamente equilibrato. Un vino che se la gioca attraverso una continuità molto espressiva. Slancio finale decisamente gradevole. Da bere giovane su un piatto di spaghetti a vongole e pollo fritto con contorno di patate e fagiolini.
Sinuessa Falanghina Roccamonfina Igp 2024. Falanghina in purezza affinata in acciaio. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro.
Scintillante il colore giallo paglierino che si scorge nel calice, appena scalfito da giovani lampi verdolini. Lo spettro aromatico va subito all’attacco di un naso molto disponibile, elargendo così molteplici profumi di mandarino, albicocca, mela verde, pera kaiser, banana, ananas, gelsomino, fiori di limone, eucalipto e chiodi di garofano. In bocca esordisce un sorso che seduce le papille gustative attraverso percezioni tattili di una tagliente freschezza e di un’ottima carica glicerica, insieme a connotazioni di succosità, leggiadrìa. tonicità, armonia, eleganza, raffinatezza, piacevolezza e grazia, per un palato di finezza e di espansione. Appeal sospiroso, fruttato, ammaliante e fascinoso. Buona la serbevolezza. Scatto finale appagante. Da preferire su un piatto di pasta e piselli e latticini freschi.
Fiano di Avellino Montelapio Docg 2024. Fiano al 100% maturato in acciaio per quattro mesi. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro.
Nel calice traspare un gioioso colore giallo paglierino giovane e splendente. Il ventaglio olfattivo si approccia in modo voluttuoso al naso, il quale è deputato ad aspirare impertinenti e gradevoli profumi varietali. In successione risaltano così calibrate palpitazioni di nocciola, mandarino, ananas, pera spadona, mela renetta, tiglio, camomilla, acacia, muschio, eucalipto e suadenze speziate. Sorso subito godibile per freschezza, sapidità, morbidezza, dinamicità, equilibrio, eleganza, raffinatezza, seduzione e sensualità. Palato affascinato da un gusto arrotondato, intrigante e sontuoso. Capacità di serbevolezza a lunga gittata. Allungo finale mieloso e già abbastanza persistente, pur essendo il vino all’inizio del suo percorso. Da spendere su un risotto ai frutti di mare e mozzarella.
Daltavilla Greco di Tufo Docg 2024. Solo Greco. Affinamento in acciaio per quattro mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro.
Occhi attenti scrutano nel calice una tonalità di giallo paglierino abbastanza carico, come da copione. Al naso salgono costumate e poliedriche essenze di pesca gialla, nespola, albicocca, pompelmo, pera kaiser, mela annurca, gelsomino, biancospino, caprifoglio, citronella, zenzero, cannella, curry e chiodi di garofano. In bocca fa il suo ingresso un sorso energico, potente, esplosivo, vibrante, sfaccettato, tonico, teso, strutturato, reattivo, scattante, sulfureo e dinamico. Ampiezza gustativa scalpitante, ammaliante, voluttuosa, balsamica e connotata di cristallina vitalità agrumata. Potenzialità di serbevolezza illimitata. Chiusura godibile ed epicurea. Da provare su una minestra di legumi e formaggi freschi.
Contrada 127 Greco di Tufo Riserva Docg 2019. Greco affinato in vasi di terracotta ed acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 25,00 euro.
Nel calice si manifesta un luminoso colore giallo dorato. Dal costumato ed abbondante bouquet si sprigiona un copioso pot pourri di profumi, i quali rimembrano percezioni di pesca gialla, albicocca, pera coscia, mela verde, nespola, melone bianco, pompelmo, mandorla, ginestra, iris, tiglio, salvia, e timo, insieme a postille speziate ed a parvenze sulfuree. Approccio palatale bello fresco ed avvolgente, intenso e succoso, glicerico e vitale, armonico e potente, sapido e balsamico, reattivo e sfaccettato. Profondità gustativa schietta, goliardica, stimolante, corroborante, aggraziata, scattante, solida, ficcante, espansiva, permeante, dinamica ed ottimamente ritmata. Appeal affascinante, delizioso, raffinato, plastico, elegante e voluttuoso. Longevità tutta da esplorare. Chiosa finale edonistica. Da consumare su un risotto alla pescatora e carne bianca.
Mata Vino Spumante Bianco Extra Brut Metodo Classico. Soltanto Falanghina. Contatto con i lieviti per ben ottantaquattro mesi. Sboccatura 2025. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 30,00 euro.
Alla vista appare un solare, vivace e brillante colore giallo carico. Spuma soffice, compatta e sinuosa, la quale sovrasta un gioioso e rigoglioso perlage riccamente affastellato da ascensionali, minuscole e persistenti bollicine. Accattivanti, gradevoli e pluralistici gli aromi che salgono al naso, tra i quali spiccano subito essenze fruttate di amarena, agrumi e piccole drupe del sottobosco, insieme con percezioni tattili di mughetto, gelsomino, lavanda, erbe aromatiche ed effusioni speziate. Caratteristico il sentore di pane fresco e di pasticceria. Sorso molto secco, merito di un limitato residuo zuccherino che non supera i sei grammi per litro come da disciplinare e che poi si rivela petillant, goloso, godibile, calibrato, agrumato, rinfrescante, sgrassante, elegante, soave, impertinente, sapido e morbido. Retroaroma impagabile. Perfetto su un risotto alle fragole e catalana di crostacei.
Eleusi Falanghina Passito Roccamonfina Igp 2012. Falanghina e basta, le cui uve vengono lasciate ad appassire sulla pianta fino a novembre e poi segue un ulteriore appassimento sui graticci per un mese. Fermentazione in barriques. Maturazione in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 30,00 euro la bottiglia di 375 ml
Colore scintillante e nitidamente ambrato. Elegiaco ed intenso il caleidoscopio di profumi, i quali vanno a stuzzicare le narici attraverso una purezza aromatica che rimarca tanta buona frutta secca come l’albicocca, la prugna, le mandorle, i fichi, i datteri, le castagne, le nocciole, le mandorle e l’uva passa, insieme a svolazzi di fiori appassiti, miele di acacia e zafferano. Bocca voluttuosa ed accogliente, che riceve un prelibato sorso dolce quanto basta, ma molto gradevole, morbido, speziato, vellutato, ammaliante, balsamico, equilibrato e pulito. Tratto gustativo leggero, sospiroso, piacevole, sensuale e raffinato. Retroaroma epicureo. Eccellente passito davvero da provare su formaggi erborinati, cioccolato fondente e dolci.
Villa Matilde Avallone– Cellole (Ce) – S.S. Domiziana, 18
Tel. 0823 932088 – Fax 0823 032134
[email protected] – www.villamatilde.it
Enologo: Riccardo Cotarella con la collaborazione in loco di Maria Cristina De Simone Avallone.
Ettari di proprietà: 120, di cui 70 vitati. Bottiglie prodotte: 700.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Primitivo, Abbuoto, Falanghina, Greco e Fiano.
Scheda del 2 giugno 2025
di Enrico Malgi
Presso Villa Matilde, che è una famosa e grossa realtà vitivinicola di Cellole nell’Alto Casertano in pieno Ager Falernus, il nuovo avanza spedito come terza generazione attraverso le giovani figure di Cristina e di Francesco entrati ufficialmente a fare parte dell’organico aziendale sulle orme tracciate dall’avvocato Francesco Paolo Avallone, fondatore dell’azienda nel 1965, e poi dai suoi figli Maria Ida, madre di Cristina, e Salvatore, padre di Francesco, tuttora in sella. Nel frattempo Villa Matilde, che può contare su 70 ettari vitati e 700.000 bottiglie prodotte ogni anno, ha acquisito anche altri ettari nei vocati areali dell’Irpinia e del Sannio.
Pochi giorni fa, come succede puntuale ogni anno, sono stato ospite di questa prestigiosa azienda per degustare i vini dell’ultima annata. Sono ben diciotto le bottiglie prese in esame, per cui ho pensato bene di dividere il mio report in due tranches.
Colle Castrese Falerno del Massico Bianco Dop 2024. Soltanto Falanghina. Maturazione in acciaio e vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 20,00 euro.
Nel calice traspare un attraente e scintillante colore giallo paglierino. Pregevole e variegato il bouquet, il quale sciorina subito un turbinio di emblematici e varietali profumi di clementina, mela verde, pesca bianca, pera spadona, mango, banana, ananas, fiori di limone, gelsomino, salvia, rosmarino, aghi di pino e chiodi di garofano. In bocca esordisce un sorso connotato da una polpa setosa e da una freschezza a go go, insieme a morbidezza, sapidità, suadenza, finezza, vellutatezza, soavità, grazia, eleganza ed equilibrio. Sviluppo palatale ben modulato, goliardico, accomodante e gioioso, Scatto finale appagante ed impertinente. Da bere giovane su un piatto di vermicelli a vongole e latticini freschi.
Roccaleoni Terre Cerase Rosato Campania Igp 2024. Aglianico al 100% maturato in acciaio. Gradazione alcolica di undici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro
Veste cromatica segnata da un brillante, interessante e languido colore rosato scarico tipo provenzale. Dal promiscuo crogiolo il naso riesce a captare fascinosi afflati di marasca, melagrana, mandarancio, mela cotogna, lamponi, piccole drupe del sottobosco, rosa canina, glicine, timo, salvia ed umori speziati. In bocca fa il suo ingresso un sorso scorrevole, affusolato, elegante, delicato, lineare, fine, composito, stuzzicante, intrigante, morbido, rotondo, aggraziato, goloso, goliardico, molto gradevole e spinto poi da un guizzo di pura freschezza e da una compattezza di sapori. Chiosa finale decisamente godibile. Perfetto l’abbinamento con una zuppa di pesce e pizza margherita.
Baia Spumante di Qualità Bianco Brut. Metodo Martinotti. Falanghina al 100%. Sosta in autoclave per un anno. Prezzo finale di 15,00 euro.
Alla vista si manifesta un vivido e coreografico cromatismo giallo paglierino. Cappello di spuma soffice e sontuoso. Bollicine sfiziose, minuscole e durature. Delicato e coinvolgente il caleidoscopio di aromi, che in prima istanza esibisce un’ottima percezione di tanta buona frutta della pianta e/o del sottobosco, intrecciata a parvenze floreali di bianco vestite, a deliziose captazioni vegetali ed a suadenze speziate. Il sorso si approccia in bocca in modo decisamente delizioso, brioso, secco, rinfrescante, sapido, glicerico, carezzevole, affusolato e gentile. La stilizzata silhouette si dimostra elegante, affascinante, agile, snella e sbarazzina. Finale appagante. Da preferire su un risotto ai frutti di mare e carne bianca.
Mata Vino Spumante di Qualità Rosé Brut. Metodo Classico. Aglianico in purezza vendemmiato nel 2016. Sboccatura effettuata nel 2024, cioè otto anni sui lieviti. Prezzo finale di 28,00 euro.
Colore sfarzoso e brillante, segnato com’è da un bel rosa salmonato. Mousse vaporosa e sospirosa, che sovrasta un perlage riccamente ricamato da una catena di ascensionali, fini e persistenti bollicine. Bouquet godurioso, che comunica al naso pregevoli e raffinati profumi di pesca gialla, pompelmo rosa, uva spina, fragola, cassis, violetta, burro fuso, cadenzate effusioni di crosta di pane e di pasticceria e gradevoli percezioni speziate. Impatto del sorso sulla lingua gioiosamente spumeggiante, secco, acido, cremoso, seducente, espansivo, voluttuoso e vellutato. Coté leggiadro, elegante, fine, setoso ed ottimamente rifinito. Chiusura godibilmente piacevole. Da consumare su un risotto alla pescatora e su una catalana di crostacei.
Stregamora Piedirosso Roccamonfina Igp 2024. Soltanto Piedirosso affinato in acciaio e poi elevato in vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro.
Classico il colore rosso scarico con lampi violacei ai bordi che si scorge nel calice. Al naso salgono intensi e delicati aromi di amarena, susina nera, bacche del sottobosco, viola, geranio, erbe aromatiche e minuzie speziate. Palato spiccatamente fresco e sapido, in cui si insinua una carica tannica setosa e gentile. Sorso scorrevole, glicerico, sottile, accattivante, vivace, fruttato, vellutato, arrotondato, aggraziato, succoso, nitido, infiltrante, armonico, scattante e ben ritmato. Buona la potenzialità di serbevolezza. Chiusura leggermente amarognola e totalmente appagante. Da provare su una genovese e su una parmigiana di melanzane.
Cecubo Roccamonfina Igp 2018. Blend di Aglianico, Piedirosso ed altre antiche varietà autoctone. Maturazione in acciaio e barriques. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 35,00 euro.
Livrea disegnata da un cromatismo rosso granato. Uno ricco caleidoscopio di profumi si concede ad un naso complice e disponibile, il quale aspira un pot pourri di variegati e voluttuosi profumi di ciliegia, prugna, mandorla, ribes, mirtilli, mora, viola mammola, rosa, echi di macchia mediterranea, spunti speziati di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero e percezioni terziarie di liquirizia, tabacco, caffè torrefatto, grafite, cuoio e goudron. In sottofondo si percepiscono anche sentori di pietra focaia e di idrocarburi. Approccio palatale abbondante, penetrante, esuberante, pieno, intenso, avvolgente, balsamico, sensuale ed ottimamente stemperato poi da una tagliente freschezza. Trama tannica morbidamente levigata. Evoluzione dinamica. Struttura solida e compatta. Vino impeccabile per densità ed estrazione. Longevità tutta da esplorare. Affondo finale godibilmente epicureo. Perfetto su un capretto al forno con patate e formaggi stagionati.
Come dicevo all’inizio, questo è soltanto un anticipo di un’ottima batteria di vini di Villa Matilde more solito. A breve seguirà un altro servizio.
Villa Matilde – Cellole (Ce) – S.S. Domiziana, 18
Tel. 0823 932088 – Fax 0823 032134
[email protected] – www.villamatilde.it
Enologo: Riccardo Cotarella con la collaborazione in loco di Maria Cristina De Simone Avallone.
Ettari di proprietà: 120, di cui 70 vitati. Bottiglie prodotte: 700.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Primitivo, Abbuoto, Falanghina, Greco e Fiano.
Scheda del 17 marzo 2022
Degustazione vini nuove annate di Villa Matilde Viticultori in Campania Felix

Maria Ida e Tani Avallone
di Enrico Malgi
Un appuntamento di grande effetto scenografico e, soprattutto, ricco di solidali contenuti quello vissuto presso la storica azienda Villa Matilde Viticultori in Campania Felix di Cellole in occasione della première di presentazione di quasi tutti i vini aziendali di nuove annate.

Villa Matilde da sx Fabio Gennarelli, Maria Ida Avallone, Riccardo Gabriele, Tani Avallone e Maria Cristina De Simone Avallone
Per l’occasione i titolari Maria Ida e Tani Avallone, insieme con Maria Cristina De Simone Avallone, il PR Riccardo Gabriele e l’enologo Fabio Gennarelli, hanno chiamato a raccolta molteplici esperti e giornalisti enologici della carta stampata e del web per sottoporli in anteprima ad una graditissima degustazione.

Azienda Villa Matilde

Villa Matilde Degustazione vini

Villa Matilde Sala di degustazione
La data scelta per questo evento del 14 marzo u.s. non è stata casuale, anzi essa è significatamente emblematica perché vuole ricordare la festa di Santa Matilde, da cui deriva il titolo aziendale sull’abbrivo del nome della mamma dei fratelli Avallone, unitamente a quella del giorno successivo del 15 marzo, che invece intende commemorare il compleanno dell’avvocato Francesco Paolo Avallone, venuto a mancare purtroppo qualche anno fa, che diede avvio alla fondazione di Villa Matilde nel 1965.

Villa Matilde una parte dei vini assaggiati
L’avvocato Avallone è stato il lungimirante artefice della rinascita territoriale del marchio “Falerno”, in quanto riuscì ad individuare le varietà di uve con cui si produceva il leggendario vino risalente all’epopea degli Antichi Romani già 2.500 anni fa.

Monte Massico con i vigneti di Villa Matilde
Di questo mitico vino la storia ci ha tramandato infinite chiose di grandi filosofi Romani. Plinio il Vecchio lo ha definito “vino ardens e fortis”, mentre Virgilio nelle Georgiche afferma che “Nec ideo cellis contende Falernis”. Marziale dice a sua volta: “Non voglio rubare i baci della donna che amo bevendo dalla sua coppa, ma baciare le labbra bagnate di vecchio Falerno”, aggiungendo poi che “Se si voleva bere del vino comune bisognava spendere un sesterzio e per un buon vino due. Se invece si voleva bere il Falerno si dovevano sborsare almeno sei sesterzi”. Questo per sottolineare l’inarrivabile bontà di questo vino, una sorta di cru ante litteram che ha segnato un’epoca.

Logo Villa Matilde
Dopo aver rintracciato pochi ceppi di quelle viti miracolosamente scampati al flagello della fillossera, l’avvocato Avallone provvide a reimpiantarli con l’ausilio di alcuni contadini in pieno territorio del Massico. Ed al giorno d’oggi quelle prosperose viti hanno determinato l’affermazione di un intero areale e della stessa azienda Villa Matilde, che è diventata famosa in tutto il mondo come messaggera e portatrice di grande produzione vinicola.

Vigna Villa Matilde
Ad attestarlo ancora una volta sono state le eccellenti etichette di nuove annate assaggiate nell’occasione, con particolare menzione di merito per il Vigna Camarato ed il Vigna Caracci, che hanno suscitato grande interesse da parte di tutti i convenuti, felici di poter degustare questi pregiati nettari idealmente collegati a quelli bevuti dagli immortali dei dell’Olimpo.
Sede a Cellole (Ce) – S.S. Domiziana, 18
Tel. 0823 932088 – Fax. 0823 032134
[email protected] – www.villamatilde.it
Enologo: Riccardo Cotarella, con la collaborazione in loco di Fabio Gennarelli.
Ettari di proprietà: 110, di cui 70 vitati
Bottiglie prodotte: 700.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Primitivo, Abbuoto, Falanghina, Greco e Fiano.
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Parafrasando il grande e mai dimenticato Gino possiamo solo dire che non ci sia nulla di più bello che bere ma anche semplicemente degustare grandi vini in un’oasi di rara bellezza condotti per mano da persone squisite di inusitata gentilezza e competenza.Ad maiora da FM
Hai detto proprio bene caro Francesco. Tutto è filato alla perfezione a Villa Matilde, con in primo piano naturalmente la signorile ed elegante ospitalità da parte di Maria Ida e Tani Avallone. Senza trascurare ovviamente l’ampia gamma degli straordinari vini aziendali che abbiamo avuto l’onore di assaggiare.