Dom Pérignon Vintage 2010 conquista Capri


Dom Perignon - Valeria Righetti e Mia D'Alessio

Dom Perignon – Valeria Righetti e Mia D’Alessio

di Adele Elisabetta Granieri

La celebre Maison di Epernay sfila sull’isola azzurra per presentare il suo ultimo Millesimato e sceglie come passerella il ristorante “Aurora”, autentica istituzione caprese.

La nuova star è il Vintage 2010, frutto di un’annata complessa, combattuta, imprevedibile. Una vera e propria scommessa per lo Chef de Cave Vincent Chaperon: una corsa contro il tempo innescata dalle improvvise piogge torrenziali, che la Maison ha però saputo vincere grazie all’ispirazione, all’intuizione e all’impegno dimostrato nel voler testimoniare la natura di quell’anno. Assumendosi rischi, oggi Dom Pérignon è tra i pochi a poter raccontare le peculiarità di una stagione così particolare.

Dom Perignon Vintage 2010

Dom Perignon Vintage 2010

Oltre tre secoli di esperienza insegnano che attraverso pazienza, ispirazione e maestria è possibile compiere anche le imprese più audaci: nel 1668 il giovane monaco benedettino Dom Pierre Pérignon, nominato cantiniere dell’Abbazia di Hautvillers, affacciata sui vigneti della Champagne, iniziò a mettere a frutto la sua passione per l’eccellenza enologica, con l’ambizione di creare il “miglior vino nel mondo”. Precisione, intensità, sensazione tattile, mineralità, complessità e completezza, un modo di abbracciare e sostenere la nota con agilità ed eleganza: sono i tratti distintivi di Dom Pérignon Vintage 2010, un vino iconico per rappresentare il leggendario “savoir-faire” della Maison. Un’armonia che rivela i valori estetici e sensoriali a cui Dom Pérignon tende sin dalla sua fondazione.

Dom Perignon e pizza all'acqua

Dom Perignon e pizza all’acqua

La Maison porta il suo ultimo Millesimato in una delle cornici più suggestive d’Italia: Capri, da sempre tra le località protagoniste dell’estate italiana. E lo fa rendendo glamour uno degli abbinamenti più pop del momento: quello delle bollicine sulla pizza. Dom Pérignon Vintage 2010 incontra la pizza all’acqua di “Aurora”, srorico caposaldo della ristorazione isolana di proprietà della famiglia D’Alessio e oggi condotta da Mia, che ne rappresenta la terza generazione. Creata da Gennaro D’Alessio, padre di Mia, e nata dall’esigenza di soddisfare i palati “capricciosi” del jet-set internazionale – che dagli anni Cinquanta e Sessanta scelse Capri come patria d’elezione per le proprie vacanze – la pizza all’acqua è un inno alla tradizione campana, rivisitata in modo semplice e leggero. Sono pochi e semplici gli ingredienti di questa pizza: acqua, farina, poco lievito, mozzarella fresca, una manciata di peperoncino e una spolverata di basilico fresco. Servita solitamente come benvenuto, è oggi il piatto più richiesto da Aurora.

Dom Perignon Vintage 2010

Dom Perignon Vintage 2010

Per tutta la stagione, sarà possibile abbinare la pizza all’acqua a un calice di Dom Pérignon Vintage 2010.

Accanto alla versione classica, per esaltare l’armonioso equilibrio tra generosità e acidità di Vintage 2010, Aurora proporrà anche due nuove interpretazioni del suo cavallo di battaglia: una con burrata, carpaccio di gambero e scorza di lime e una con uovo, caviale e fogliolina d’oro. Gli abbinamenti sono stati studiati dallo chef di Aurora, Franco Aversa, per mettere in risalto le note agrumate e la morbida complessità che questo Champagne rivela al naso, oltre alla fresca vibrazione e all’accento pepato che ne rende il finale ancora più grintoso.

Spiega Mia D’Alessio, alla guida di Aurora: “Sono felice di poter celebrare insieme a Dom Pérignon la rinascita della mia isola, dopo mesi così incerti”.

Conclude Valeria Righetti, Senior Brand Manager di Dom Pérignon: “La genesi del Vintage 2010 è stata complessa e non priva di incognite. Ma l’audacia, l’esperienza e la maestria dimostrate dallo Chef de Cave hanno permesso alla Maison di raggiungere il traguardo desiderato. Siamo certi che lo spirito che ha animato la nascita di questo Millesimato sarà di ispirazione in un anno come questo, ricco di sfide, stimoli e creatività”.

Un commento

  1. Premetto che invecchiando riguardo al vino (e in questo caso che vino prima che un grandissimo Champagne)sto divertendo intollerante .Mi spiego.Sono arrivato al punto di non permettere ad alcun cibo nobile o popolare di “sporcare”il gusto di un grande vino e meno che meno da una pizza fosse la più apprezzata del mondo.Questo non significa che che voglio istigare a bere senza mangiare:so bene che fa male.Semplicemente in questi casi come ho sempre fatto nelle degustazioni seriali mangio a sufficienza e poi mi godo il piacere e l’eleganza del buon bere.PS Tra pochi giorni siamo a ferragosto che non vuol dire solo carne arrosto ma anche passare in cantina a cercare il miglior vino a suo tempo nascosto.FM

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