Festa della Melannurca di Quarto – Storia, Tradizioni e Sapori


Paolo Gramaglia, patron del ristorante President a Pompei, padrino della serata

Paolo Gramaglia, patron del ristorante President a Pompei, padrino della serata

di Gemma Russo
Foto: Enzo Buono

A Quarto si è voluta celebrare la Melannurca. Presso il Complesso l’Arcadia si è svolta la prima edizione della Festa della Melannurca di Quarto – Storia, Tradizioni e Sapori con il patrocinio morale del Consorzio Tutela della Melannurca Campana igp.

L’iniziativa promossa da due delle Pro Loco del comune flegreo ha voluto accendere i riflettori sulla regina delle mele, apprezzata per la qualità dei frutti dalla polpa croccante, compatta, bianca, gradevolmente acidula, per via dell’acido malico, e succosa, con aroma caratteristico e profumo finissimo. Padrino della serata lo chef stellato Paolo Gramaglia, patron del ristorante President a Pompei.

Serata promossa da due delle Pro Loco del comune flegreo

Serata promossa da due delle Pro Loco del comune flegreo

La Melannurca è in Campania il primo cibo introdotto durante lo svezzamento perché essa è altamente nutritiva, ricca in vitamine, minerali e fibre, diuretica e adatta anche alla dieta dei diabetici. Le sue origini risalgono almeno a due millenni fa. La raffigurazione di questa nei dipinti rinvenuti ad Ercolano testimonia l’antichissimo legame con il mondo romano. Luogo d’origine, desunto dal Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, sarebbe Pozzuoli, intorno al lago d’Averno, sede degli Inferi, e quindi, proprio per questo, chiamata Mala Orcula. Nel 1583, Giovanni Battista Della Porta, descrivendo nell’opera Pomarium i frutti prodotti nel puteolano, parla di mele, tipiche di quella zona, definite Orbiculàte da Varrone, Columella e Macrobio, dalla buccia tanto rossa da sembrare colorate nel sangue ma dolci di sapore, volgarmente dette Orcole. Nei secoli successivi compaiono i nomi di Anòrcola e Annòrcola, mentre l’attuale denominazione Annùrca è presente solo nell’Ottocento all’interno del Manuale di Arboricoltura di Giuseppe Antonio Pasquale.

Melannurca di Quarto

Melannurca di Quarto

Il comune di Giugliano in Campania è uno dei maggiori produttori del frutto, ma tra i territori della provincia di Napoli votati alla sua produzione ci sono anche i Campi Flegrei. È soprattutto a Quarto che resilienti resistono gli ultimi esemplari dalla cultivar Annurca, da cui provengono la rossa del Sud e la bella del Sud. Le tre vanno tutte sotto il marchio Melannurca Campana igp.

Una dei piatti proposti nel corso della serata che ha visto protagonista la Melannurca di Quarto

Una dei piatti proposti nel corso della serata che ha visto protagonista la Melannurca di Quarto

Dopo la raccolta sono poste per l’arrossamento nei melai, ordinatamente in fila. All’ombra di teli, assorbono la luce indiretta del sole. Con dedizione e pazienza sono periodicamente girate a mano, una ad una, affinché ogni singola parte acerba possa essere arrossata. È proprio questo il processo che ne esalta le caratteristiche qualitative e conferisce quella tipicità che nessuna altra mela può vantare.

La rossa del Sud e la bella del Sud stanno soppiantando, ai giorni nostri, la cultivar originaria per via della minore incidenza che queste hanno sul costo del lavoro e sull’impiego di terre, necessarie alla creazione dei melai, che potrebbero essere utilizzate per la messa a dimora di altre colture. Un prodotto straordinario non competitivo sul mercato per gli alti costi del processo produttivo in cui tutto è effettuato manualmente ma anche perché non sostenuto da apposite politiche di marketing, come invece avviene in altre regioni d’Italia, tendenti ad esaltarne la tipicità.

Si è voluto allora raccontarla attraverso ciascuno dei soggetti, istituzionali e non, direttamente o indirettamente coinvolti e coinvolgibili in un progetto di recupero e valorizzazione della stessa. Sì, perché puntare sulla tipicità enogastronomica è nei Campi Flegrei sempre più un asset strategico per lo sviluppo locale da attuare sul lungo periodo, agendo di polso sul breve periodo, superando le competenze dei singoli comuni e iniziando a programmare sull’intero territorio. Svolta questa che può essere data solo dalla politica.

 

Un commento

  1. Ottimo prodotto purtroppo poco pubblicizzato in un mercato dove vanno di moda prodotti con un grosso marketing alle spalle.

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