Forcella Cucina & Cantina: identità pugliese e visione contemporanea nel cuore di Fasano
Un progetto nato dall’amicizia, che rinnova la tradizione con eleganza e autenticità
di Tonia Credendino
Ero in una masseria, tra ulivi secolari e silenzi di terra rossa, quando mi è venuta improvvisa voglia di bombette pugliesi. Una di quelle voglie che sembrano spuntare dal nulla, ma che in realtà portano con sé tutto il desiderio di sentirsi immersi in un luogo, dentro i suoi sapori e le sue storie.
Cercando dove saziare quella fame, il nome Forcella mi ha incuriosita subito. Forse un richiamo a Napoli? A quel quartiere che ha mille voci e mille volti? O era solo una coincidenza?
Ho seguito l’istinto e sono arrivata in una delle vie più belle di Fasano, oggi interamente pedonale: via Forcella. Qui, dove un tempo scivolavano le auto, ora si passeggia piano, e si può scegliere di entrare in un ristorante che racconta una Puglia elegante, autentica, mai artefatta.
È bastato varcare la soglia per capire che Forcella Cucina & Cantina non è solo un ristorante. È una visione nata dall’amicizia e dalla passione di quattro giovani soci – Giacomo e Antonio Angelini, Vittorio Schiavone e Carlo Cofano – che hanno voluto dar forma a un luogo in cui la cucina pugliese potesse essere vissuta con grazia, senza cadere nel cliché del rustico.
Ne ho parlato a lungo con Giacomo Angelini, che mi ha accolta con gentilezza e uno sguardo limpido, da chi sa di avere costruito qualcosa di importante. Mi ha raccontato la genesi del progetto, la voglia di scommettere su questa strada e sul suo potenziale, la collaborazione preziosa con l’architetto svizzero Gabriel Heusser, scelto per interpretare gli spazi con uno stile essenziale e caldo allo stesso tempo.
“Non volevamo un luogo freddo, ma nemmeno un posto che ricalcasse modelli scontati. Volevamo qualcosa che ci somigliasse,” mi dice.
E in effetti, l’ambiente parla chiaro: luci morbide, materiali naturali, dettagli pensati con attenzione. Ogni elemento dialoga con il territorio, ma in un linguaggio contemporaneo, gentile.
A tavola, Forcella continua a raccontarsi con coerenza. È la cucina a parlare, e lo fa con parole semplici, dirette, profondamente pugliesi.
Sfoglio il menù e ritrovo quei piatti che hanno il potere di rassicurare: purea di fave e cicoria, polpo in pignata, orecchiette con cime di rapa. Ma nulla è lasciato al caso. Ogni portata è il frutto di una scelta precisa: materie prime di stagione, selezionate con cura, e una presentazione che rispetta la sostanza senza rinunciare all’eleganza.
Giacomo mi ha parlato della volontà di non stravolgere la tradizione, ma di servirla con dignità e bellezza, come merita.
“Vogliamo che chi si siede qui possa assaporare la vera Puglia, quella dei pranzi in famiglia e delle feste contadine, ma in un contesto comodo, raffinato, dove tutto è pensato per accogliere.”
E così accade: il filetto di manzo alla brace, tenerissimo, arriva accompagnato da patate e verdure di stagione. Le bombette di capocollo panate, croccanti fuori e succose dentro, si fanno subito spazio tra i miei ricordi felici. E poi quel piatto che, più di ogni altro, mi ha riportata a casa: il polletto al forno con patate rustiche e cardoncelli, profumato di rosmarino, di tradizione e di momenti conviviali.
Anche la carta dei vini è pensata con la stessa coerenza che guida la cucina: una selezione curata, intelligente, capace di accompagnare ogni piatto senza forzature. Vini pugliesi in primo piano – dal Primitivo al Negroamaro – ma anche grandi etichette italiane e internazionali che raccontano territori, storie, annate.
Io ho scelto un Trentangeli Aglianico Castel del Monte 2020 della Tenuta Bocca di Lupo, un rosso intenso, elegante, profondo. Un compagno perfetto per le carni, con tannini levigati e una nota balsamica che ha reso ogni boccone ancora più memorabile.
Qui il vino non è un accessorio, ma un gesto culturale. Una scelta consapevole che completa e arricchisce l’esperienza.
Ma Forcella non è rimasta un’isola felice. L’energia e l’alchimia tra i soci hanno generato un secondo progetto, figlio della stessa voglia di fare bene, di restituire bellezza e gusto ai luoghi della quotidianità.
Nasce così I Santi, una braceria tipica pugliese, dove la carne è regina e le bombette di capocollo diventano rituali di condivisione, affiancate da gnummareddi, diaframma e salsiccia, in un trionfo di brace, fumo buono e convivialità.
Anche qui, niente folklore forzato, nessuna concessione al pittoresco. Solo autenticità e attenzione.
“Abbiamo scelto di aprire I Santi nei Portici delle Teresiane, una zona storica e un po’ dimenticata di Fasano,” mi racconta Giacomo, “perché crediamo che un progetto ben fatto possa riaccendere l’interesse e la vita in un quartiere intero.”
E infatti è questo che resta, uscendo da via Forcella: la sensazione che la ristorazione possa avere un ruolo culturale, sociale, quasi politico, se portata avanti con etica e passione. Forcella e I Santi sono due espressioni diverse della stessa idea: riportare la tradizione al centro, con cura, consapevolezza e spirito contemporaneo.
Forcella Cucina & Cantina
Via Forcella 96/98, Fasano (BR)
Tel. 375 53 03 762
Instagram: @forcella_cucinaecantina
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