Hamburger, dal pane alle origini, sei cose da sapere prima di mangiarlo


Hamburger

di Emanuela Sorrentino

Passione hamburger e per festeggiare uno dei cibi più amati al mondo e simbolo del fast food c’è anche una giornata celebrativa: l’Hamburger Day che ricorre proprio oggi, 28 maggio.
LA FESTA
C’è chi ha pensato di riunire in casa parenti ed amici per sperimentare e far provare le proprie ricette, chi attraverso i social chiede consigli su accostamenti e preparazioni per un panino perfetto, chi si sofferma su salse e condimenti per un hamburger gourmet che spesso si trova con sempre maggior frequenza nelle proposte di ristoranti, anche stellati.
Il termine hamburger oggi indica proprio il panino nella sua interezza e non solo la carne in esso contenuta. Insomma, dalla polpetta schiacciata di carne cotta su piastra (in italiano anche svizzerina o svizzera) si intende ora l’intera composizione.
LA STORIA
Ma da dove arriva l’hamburger? L’etimologia è un mix fra tedesco e inglese. Le polpette di carne pressata dalla forma rotonda erano forse comuni nella città e nel porto di Amburgo nel diciannovesimo secolo. Negli Stati Uniti l’hamburger arrivò grazie agli immigrati tedeschi che partivano proprio dal porto commerciale di Amburgo. Era l’hamburger steak cioè la bistecca di “quelli di Amburgo”. Di storie sull’origine dell’hamburger ne circolano tante, ma tutte ne associano la sua diffusione tra la gente al fatto che fu un piatto proposto da venditori ambulanti di cibo, che trovò subito grandi consensi, per essere una sorta di pranzo veloce, da consumare in strada.
I GUSTI
Comporre l’hamburger è un gioco di consistenze e gusti personali, ma anche di esigenze e spesso regimi alimentari da rispettare. Sempre più persone, infatti, preferiscono le varianti vegane o vegetariane ed ecco allora che la carne di manzo o di pollo viene sostituita da legumi, soprattutto ceci e lenticchie. Nelle versioni più classiche e forse intramontabili la combinazione vede le due fette di pane racchiudere la carne e poi l’aggiunta di condimenti, insalata, cipolle e tanto altro come il bacon. Dal cheeseburger al veggie burger è un viaggio all’insegna della versatilità del prodotto che attraversa Paesi, tradizioni, tendenze e ovviamente gusti sempre diversi. E per attrarre una fetta di pubblico sempre più ampia e aumentare anche il proprio business molti tra ristoranti, bracerie e paninoteche stanno proponendo davvero numerose versioni dei panni vegani e vegetariani, insomma un veggie style che piace al consumatore.
GLI INGREDIENTI
A seconda poi della stagionalità ma anche del territorio in cui ci si trova, la preparazione dell’hamburger è inevitabilmente influenzata dall’ambiente: e allora spazio ai formaggi made in Italy o alla pancetta, o ancora a verdure del periodo. E chi non si accontenta solo dell’hamburger, inteso come panino, cosa altro sceglie? Quasi sempre il binomio è hamburger e patatine fritte.
L E PIATTAFORME
Le catene di fast food si sono adeguate però anche alle esigenze dei consumatori, sperimentando ad esempio ricette gourmet con accostamenti firmati da grandi chef e ristoratori, ma anche puntando sulla riscoperta e valorizzazione delle eccellenze di ciascun territorio per scegliere le diverse farciture.
IL PANE
I più adatti sono da sempre i burger buns, i panini morbidi e soffici dal gusto neutro che ben si prestano ad accogliere tutti gli ingredienti e che sono guarniti in superficie con semi di sesamo soprattutto. Ma c’è chi invece del panino brioche sceglie altre tipologie di pane. «Non fai in tempo a pensare di aver raggiunto un traguardo per la pizza che immediatamente se ne profila uno nuovo da conquistare» .