Cantine Goretti a Pila, le sorelle del vino e l’eleganza familiare di un sogno umbro
di Tonia Credendino
Dal cuore verde d’Italia nasce una storia di famiglia che attraversa il tempo: quattro generazioni, una torre che veglia sui vigneti, e due sorelle che hanno trasformato l’eredità di un sogno in una visione sostenibile. Tra arte, vino e territorio, Cantine Goretti continua a raccontare l’Umbria con la voce limpida dell’eleganza e della terra.
Tra le colline che abbracciano Perugia, dove l’alba sa di nebbia e di mosto, la Cantina Goretti racconta da quattro generazioni una storia di amore e di resistenza, di vino e di famiglia. Fondata nei primi del Novecento, è oggi guidata dalle sorelle Sara e Giulia Goretti, eredi di una visione che ha saputo fondere passato e futuro con una grazia naturale.
Il loro è un linguaggio familiare e moderno, fatto di gesti precisi, di eleganza e concretezza: due donne diverse e complementari che, insieme, hanno dato nuova voce a un marchio ormai riconosciuto nel mondo come simbolo dell’Umbria autentica.
La Tenuta di Pila, alle porte di Perugia, è il cuore pulsante della famiglia. Un territorio collinare che si allunga tra albe e tramonti, dove il fertile terreno umbro incontra la mano esperta di chi coltiva la vite come si cura un’eredità affettiva. Qui tutto ha un ritmo gentile: le vigne disegnano onde morbide, la Torre trecentesca domina il paesaggio come sentinella di bellezza e memoria, e attorno si apre un parco ampio e accogliente, perfetto per chi vuole sorseggiare un calice immerso nella quiete della natura.
La bellezza dei luoghi non è solo estetica. È sostanza, radice e direzione. Nella Sala Marcella, dedicata alla nonna che ha trasmesso alle nuove generazioni l’arte dell’accoglienza, il vino incontra la cucina: corsi, cene, momenti di condivisione che trasformano la visita in esperienza. Nella Grotta di affinamento, scavata nella pietra, il tempo si misura in silenzi e profumi, mentre le bottiglie riposano come reliquie di pazienza. E poi c’è l’elisuperficie adiacente alla Torre, segno della vocazione contemporanea della famiglia Goretti: permettere a chi arriva da lontano di vivere un Wine Tour d’eccellenza, in un luogo dove tradizione e modernità convivono senza attrito.
Il vino è l’anima che tiene insieme tutto. Dai Colli Perugini DOC ai Montefalco DOCG, la produzione abbraccia una gamma di oltre venti etichette, ognuna con un’identità precisa e coerente con la filosofia aziendale.
Tra i bianchi spiccano il Grechetto Colli Perugini DOC, fresco e gentile, il Pinot Grigio, lo Chardonnay e il biologico Il Trebbio, che racconta l’Umbria più luminosa e diretta.
Nei rossi, si passa dall’equilibrio de Il Moggio Grechetto IGT alla profondità de La Torre, fino al Fontanella Rosso e al sontuoso L’Arringatore Colli Perugini DOC, vino simbolo della casa: un blend di circa 60% Sangiovese, 30% Merlot e 10% Ciliegiolo, affinato in barrique per oltre un anno. È un rosso importante, maturo, capace di incarnare il carattere umbro – austero ma accogliente, complesso ma sincero.
Accanto ai grandi classici, non mancano le sfumature più ardite: il dolce Sanctus, le bollicine Gentleman, Ladies e Alchèmia, i distillati come la Grappa di Sagrantino, la Grappa di Grechetto e il Brandy della Torre. Ogni etichetta nasce da una cura ossessiva per il dettaglio, sotto la guida dell’enologo Emiliano Falsini e degli agronomi Stefano Dini e Dario Ceccatelli, in un dialogo costante con la terra e con le varietà autoctone, Grechetto, Sangiovese e Sagrantino, per garantire vini identitari, capaci di parlare la lingua della loro regione in chiave moderna.
Il tratto distintivo della Cantina Goretti è la sostenibilità. Non come slogan, ma come pratica quotidiana. L’azienda è oggi energeticamente autosufficiente per oltre l’80%, grazie a impianti fotovoltaici che alimentano le attività e a mezzi completamente elettrici utilizzati nel mercato locale. Le colonnine di ricarica installate nella tenuta forniscono energia anche ai veicoli dei clienti, promuovendo una mobilità pulita. Tutto nasce da una filosofia chiara: coltivare senza impoverire, produrre rispettando la fertilità del terreno e la salute delle viti. L’approccio segue la logica della “Lutte Raisonnée”, la “lotta ragionata” che riduce l’impatto ambientale e aderisce ai disciplinari di produzione integrata della Regione Umbria. Anche la scelta dei fornitori, vetrai, sugherifici, cartotecniche, segue criteri di responsabilità ambientale e sensibilità etica.
Ecco perché la Cantina Goretti non è solo un’azienda vitivinicola, ma un ecosistema familiare e culturale. Un luogo dove il vino nasce tra le radici e cresce con le persone, dove ogni bottiglia è un atto d’amore verso la terra. Le sorelle Sara e Giulia lo sanno bene: portano sul polso lo stesso tatuaggio, due profili che si guardano – simbolo di un legame indissolubile, come quello che unisce la famiglia al proprio territorio.
In fondo, l’Umbria è così: discreta, elegante, fedele. E nelle mani delle Goretti, continua a parlare al mondo con la voce limpida del vino e la forza silenziosa delle sue donne.
Cantina Goretti
Strada del Pino 4, 06132 Pila (Perugia)
+39 075 607 316
Scheda del 19 luglio 2021
di Antonio Di Spirito
Nel 1963 la famiglia Goretti ha acquistato una tenuta sulle colline alle porte di Perugia e che si sviluppa intorno ad una torre trecentesca; la tenuta, estesa oltre i 40 ettari, ricade della denominazione dei Colli Perugini e, per i vitigni a bacca bianca, la produzione più importante è senz’altro legata al grechetto.
La filosofia aziendale è fortemente orientata all’impatto ed alla tutela ambientale, alla riduzione al minimo dell’uso di prodotti chimici, all’utilizzo di energie rinnovabili.
La nascita del Sagrantino e la riscoperta del Trebbiano Spoletino ha portato una intensa vitalità alla vitivinicoltura umbra. Terminata la fase di consolidamento di quelle che sembrano le due più importanti denominazioni, negli ultimi tempi si assiste alla rinascita di alcune denominazioni classiche (anche se erano solo dei vini IGT), non solo quella del Colli Perugini e dei Colli Martani, ma anche Orvieto, Todi, ecc.
In effetti il vitigno grechetto, che è la varietà più diffusa in assoluto in Italia centrale, non è mai stato trascurato dal punto di vista produttivo e, negli ultimi anni, ha avuto una crescita qualitativa molto importante.
Cantine Goretti, ormai alla terza generazione con Sara e Giulia, produce due etichette con il grechetto, alla quale, ultimamente, se n’è aggiunta una terza.

Grechetto
Il primo vino proposto in degustazione è il Grechetto Colli Perugini DOC 2020.
Dopo la raccolta le uve vengono sottoposte ad una breve criomacerazione con ghiaccio secco; segue una pressatura soffice, separazione delle bucce, illimpidimento statico ed inoculo dei lieviti. Il vino resta sulle fecce fini, con continui batonnages, fino all’imbottigliamento.
Molto accattivante al naso, propone un bouquet variegato, che va dalle erbe aromatiche, a profumi penetranti di confetti e mandorle tostate. Il sorso è fresco, affilato, asciutto e speziato; offre tanta frutta a pasta gialla matura ed una nota di mela acerba; è speziato e scorrevole. Ha una beva piacevole ed appagante.
Negli anni ’90 la famiglia Goretti ha acquisito una proprietà di 10 ettari, “Le Mura Saracene”, a Montefalco, dove ha costruito una cantina moderna, dotandola delle tecnologie più avanzate; in questa tenuta vengono prodotte essenzialmente le due etichette previste dalle denominazioni del luogo: sei ettari sono coltivati a Sagrantino e quattro ettari sono riservati al Rosso di Montefalco.

Sagrantino Montefalco
Sagrantino di Montefalco DOCG 2016
E’ un vino strutturato e cupo, ma agile; al naso si fa apprezzare per i suoi profumi intensi di frutta rossa e di carrube, poi la foglia di lauro, le note balsamiche e minerali aumentano il fascino. Il sorso è intenso e complesso, fruttato, sapido e dinamico; il tannino è potente e vellutato; è dotato di ottima acidità, buona persistenza ed una marcata speziatura caratterizza la lunga chiusura.

Alchemia
Negli ultimi tempi, sfruttando l’abilità fantasiosa dell’enologo, Emiliano Falsini, e le peculiarità del grechetto, buona acidità ed importante residuo zuccherino, hanno appena presentato al mercato le prime 60 bottiglie di Alchemia – Metodo Ancestrale.

Alchemia Brut Ancestrale
Le uve, selezionate in vigna (in gran parte il clone di Todi), vengono raccolte con circa una settimana di anticipo per esaltare l’acidità del vino. Prima della fine della fermentazione, quando la caduta degli zuccheri scende tra venti e venticinque grammi/litro, viene abbassata la temperatura del vino, viene filtrato ed imbottigliato; in bottiglia si completa la fermentazione con l’assunzione della spuma. Nel calice porta tanta spuma ed offre profumi di mela cotogna ed agrumi, biancospino e glicine. Il sorso offre un’acidità elevata, ha sapori di frutta gialla, è sapido, speziato e molto persistente.
Cantine Goretti a Pila (PG)
Strada del Pino n.4
Telefono: 075 607316
[email protected]











