I vini di Montesomma Vesuvio a Maiori
di Marco Contursi
Giuseppe e Nicola Campanile, sono persone per bene, e chi lo è, quasi sempre, fa pure un ottimo prodotto, perché ci mette passione e cuore. Loro fanno vino, fanno Catalanesca.
Bella la storia di quest’uva, che il re Alfonso d’Aragona, fece arrivare dalla Spagna come dono per una donna che amava. Le rose, lasciamole regalare a chi non ha fantasia.
Le vigne sono spettacolari, fin su il Monte Somma, chiedete di portarvi a vederle, e scoprirete un Vesuvio sconosciuto ai più. I dieci anni del loro Català sono stati l’occasione per riunire amici ed appassionati in una splendida struttura di Maiori, Villa Pandora, per far degustare i loro vini, avendo come sfondo il paradiso. La Costiera ha degli scorci senza eguali nel mondo.
Non mi addentro in spiegazioni tecniche, essendoci su questo sito chi lo fa meglio di me, che sono solo modesto sommelier, appassionato di vitigni minori. Vi dico solo che il català, dall’ottimo rapporto qualità prezzo, è uno dei vini che regalo agli amici di fuori regione, per far degustare la Campania. E lo bevo con gli amici. O anche solo. Mi piace. Punto.
Il menù abbinato era curato da Eduardo Ore, maestro lievitista di incredibile bravura (e di nobile umiltà, come tutti i grandi sanno essere) e dagli altrettanto bravi resident chef Cristian De Rosa e Giovanna della Mura, sotto lo sguardo attento di Francesco Scannapieco.
Leggere e gustosissime le montanare e il calzone, buoni buoni gli spaghettoni ai frutti di mare, e le sfizioserie iniziali. Il dolce al limone di Salvatore De Riso, poi, non ha bisogno di commenti.
E neanche i vini, perché non sarei obiettivo, perché il català lo bevo un giorno sì e un giorno pure, perché lo spumante millesimato sulle fritture è stato splendido, come il passito sul dolce, perché la versione in barrique, pur se necessita di qualche mese ancora in bottiglia per perdere una leggermente ridondante rotondità, è godibilissima su un piatto con una nota sapida. Sono vini che raccontano un territorio, come pochi altri. Ma, e mi ripeto, andate a trovarli in cantina e fatevi portare fin su le vigne.
La serata poi per me e Nicola, è continuata, quando sono andati via tutti gli ospiti, con un meraviglioso spaghetto aglio, olio e colatura (bravissimo Cristian), abbinato al català, mangiato insieme al personale di Villa Pandora e una brioscina alle due di notte, sui gradoni del duomo di Amalfi.
Una volta un amico mi disse che sono l’ultimo baluardo di uno stile di vita che è quasi scomparso. Bè se amare il buono e il bello è uno stile di vita in estinzione, stiamo inguaiati….
p.s. il direttore di Villa Pandora, Scannapieco si è inventato un pacchetto, su cui ci sto facendo un pensierino, tavolo per due su una terrazza esclusiva della struttura, cena e bollicine (magari català millesimato..) e pernotto in tenda sotto le stelle….tranquilli ci sono sempre le splendide stanze, ma il vero lusso oggi parla rurale, no?
Cantina Montesomma Vesuvio
Via Giuseppe Mazzini, 4/6, 80040 Pollena Trocchia NA
tel 3931532844
Hotel Villa Pandora
Via Diego Taiani 25/27 Maiori
tel 089 877966
Un commento
I commenti sono chiusi.
Purtroppo buono e bello se non in estinzione sono messi all’angolo dalla moderna educazione prosaica ed utilitaristica che va dritta allo scopo molto banale del lavorare sopravvivere e consumare.PS All’acqua di rose non è un’accezione positiva per questo mi trova d’accordo sulla mancanza di fantasia di chi regala fiori.Molto meglio una bollicina col di più della vista sulla Divina.FM