Il Calimero, cucina mediterranea ad Agnone Cilento

di Marco Contursi

Premessa doverosa, se uno mi legge su questo blog mentre racconto la mia esperienza in un locale, significa già solo per questo che vale, per me, la pena di andarci, se poi aggiungo alla descrizione dei consigli per migliorarsi, significa che voglio ritornarci e spero di trovarmi ancora meglio.

Il Calimero ad Agnone Cilento.

Il Calimero osteria di mare

“Sono stato con la mia famiglia in un posto sabato sera ad Agnone, secondo me devi andarci” mi fa Maurilio, un amico con 32 anni alle spalle di militanza con me ed altri compagni di liceo intorno a tavole imbandite.

E poiché se si criticano i panettoni si criticano pure gli amici (lo so, ci siamo capiti noi..) decido di seguire il suo consiglio, dopo aver arruolato un panel di tutto rispetto composto dai coniugi Cerrato, storici ristoratori in quel di Sarno e Nerio Baratta, uno che sta all’olio come io al maiale.

Volutamente non ho preso informazioni sul locale ed infatti resto sorpreso quando mi rendo conto che trattasi di un ex rosticceria, quindi ha solo tavoli all’aperto e il bagno è interno ma piccolino. Magari si potrebbe pensare di trovare un locale un po’ più confortevole per il lavoro invernale, visto che credo non mancherà se continuano a cucinare come vi sto per dire.

La gentile signora ci fa accomodare ad un tavolo esterno e subito ci dice ”abbiamo le barche e proponiamo quello che peschiamo, il menù perciò è scritto sulla lavagna”.

la lavagna

Bene, dunque proviamo, per iniziare, una tartare di tonno, un calamaro imbottito, gamberi rossi alla brace e alici a cotoletta.

gamberi rossi

alici a cotoletta

alici fritte

In ordine di bontà crescente: la tartare piacevole ma insolita, sia nel colore che nel sapore, dovuti ad una preventiva marinatura, gustoso il calamaro imbottito e il suo sughetto, ottimi i gamberi rossi seppur non deceduti nelle ultime 24h ma è lunedi sera e sabato e domenica non si pesca, buonissime e croccantissime le alici a cotoletta, che bissiamo con grande soddisfazione.

Minor soddisfazione dal fronte vini, con una carta brandizzata col logo di una cantina siciliana di cui troviamo numerose referenze in elenco. Cosa significa dunque trovare 6-7 vini siculi e 2 soli cilentani? Che qui è passato un rappresentante che si è voluto togliere davanti quello che aveva in giacenza o quello su cui marginava di più.

Vabbè, proviamo un rosato di questa cantina e poco ci convince, poca freschezza e una certa stanchezza sia al naso che in bocca. Come pure un Greco di Tufo, che non ho mai sentito e dopo l’assaggio capisco il perché. Meglio virare su un San Matteo di Alfonso Rotolo che mai delude.

E non deludono gli spaghettoni con gamberi viola, anche questi gustosissimi seppur di un paio di giorni. Ma sono sincero, ne avrei mangiato volentieri altri due, visto che abbiamo optato per una mezza porzione.

spaghettone gamberi viola

Secondi piatti della serata, anche qui in ordine crescente di bontà: Carnose aliciotte fritte, saporitissima frittura di totani e gamberi, e udite udite, un sensazionale tonno brasato, preparato con un fondo bruno che ricorda tantissimo la preparazione di manzo di cui i piemontesi sono maestri. Giuro, che ci fosse stata la ventresca, un taglio più grasso, sarebbe stata una cosa che valeva il viaggio da Napoli. Anche così però si difende benissimo, e soprattutto è un gusto mai provato prima, un brasato di mare.

totani fritti

totano imbottito

Piccola annotazione, io non amo mangiare per strada ma complice la bontà della proposta, la piacevole compagnia, una temperatura mite e lo scarso passeggio stasera di Agnone, sono stato da dio.

Noi con un gelato

Gelato a puffo per fare pendant col colletto della maglietta

Chiusura senza dolce, perché erano disponibili solo alcuni industriali che francamente fanno molto Autogrill anni 90, giusto un goccio di finocchietto e di grappa ai fichi, meglio quest’ultima del primo, di cui ne ho provati di gran lunga di migliori.

grappa al fico

Conto sui 40 euro, ma c’è la foto del menù e fatevi voi i conti in base a quanto mangiate.

Io credo che con questa materia prima, con questa capacità nel trasformarla, in modo semplice ma gustoso, basterebbero poche cose per farne un indirizzo di mare da tenere presente tutto l’anno: 1) un locale più confortevole, soprattutto in inverno 2) una carta dei vini fatta con criterio, partendo dal territorio 3) un olio evo di territorio top per rifinire i piatti 4) qualche piatto nuovo in più, come il brasato di tonno ad esempio 5) un paio di dolcini fatti artigianalmente in casa o da un pasticciere.

brasato

Ma già ora vale la pena di andare.

E di ritornare..

Il Calimero
via Vittorio Emanuele 24 Agnone Cilento tel 3465163725.
Prenotazione consigliata visti i pochi tavoli.

p.s. la Titolare ci ha tolto dal conto la bottiglia di rosato su cui avevamo espresso perplessità per la nota evoluta eccessiva, un comportamento da galantuomini, che dovrebbe imparare uno stellato di mia conoscenza che 15 anni fa si perse per 14 euro di un piatto sbagliato e non consumato, su un conto di quasi 200 euro….un motivo in più questa gentilezza per ritornare qui, dal Calimero.