Il grande successo di Ischia Safari? Non è un baraccone commerciale


Palamaro e di Costanzo Ischia Safari

Palamaro e di Costanzo Ischia Safari

Il successo di Ischia Safari invita a riflettere. Parafrasando una vecchia reclame vogliamo commentare questa nona edizione della kermesse che è già un successo annunciato per il numero e la qualità dei partecipanti fra cuochi, pizzaioli e pasticcieri. Nata per gioco, quasi uno sfizio, per allungare la stagione, l’idea degli chef stellati Nino Di Costanzo e Pasquale Palamaro sostenuta dagli imprenditori ischitani più lungimiranti è cresciuta in maniera esponenziale facendosi largo fra millemila manifestazioni di settore.

La differenza di Ischia Safari. L’autenticità corale dei protagonisti

Chiediamoci allora cosa fa la differenza. Potremmo citare la località, Ischia ha un fascino mondiale a cui non è facile resistere. Oppure la qualità della proposta che la rende interessante e variegata. Ma questi due elementi si ritrovano un po’ ovunque in Italia.
In realtà il valore aggiunto è l’autenticità dell’esperienza che non ne fa un baraccone commerciale come purtroppo è avvenuto in molte località italiane. Come Festa a Vico, Ischia Safari riflette la verità di un territorio che conserva molte ingenuità ma che ha una resilienza psicologica alla omologazione del marketing spinto di stile milanese dove anche l’aria che respiri viene narrata da storytelling studiati a tavolino. Persino la confusione diventa un valore aggiunto perchè diventa una festa di popolo partecipta e straordinaria dove chi c’è si diverte.
Ma c’è ancora qualcosa in più, e questa è sicuramente quella che ci piace di più: il rapporto fra Nino e Pasquale ricorda un po’ quello di Uliassi e Cedroni a Senigallia: una sana competizione fra colleghi che si stimano e sono uniti da un amore intelligente per il proprio territorio.
Quello che frega spesso noi italiani, e sopratutto noi meridionali, è il pronome IO, l’assurda pretesa di poter rappresentare da soli, per quanto bravi, la complessità e la ricchezza di comunità che hanno migliaia di anni di storia.
Così per una cosa buona che viene fatta ci sono dieci persone pronte a criticare il tutto e a diffondere il verbo negativo. Non dimentichiamo, del resto, che tutti i luoghi comuni contro gli italiani nel mondo sono stati pensati e dispensati dagli italiani e che tutto ciò che di male si racconta dei meridionali nasce dalla letteratura antiborbonica dell’Ottocento.
Ischia Safari appare invece come un racconto corale messo insieme da persone autentiche, non è una comunicazione costruita a tavolino, ma la pianificazione di sentimenti veri come l’orgoglio di essere qui, la voglia di lasciare qualcosa alle generazioni più giovani e poi quel sentimento tipico del napoletano che è disposto ad indebitarsi pur di “fare bella figura” nelle occasioni importanti.
In una parola Ischia Safari è un racconto autentico, vero, non artefatto. Grazie all’essere persone perbene, oltre che professionisti, di chi lo ha ideato e l’organizza.

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