inVINOveritARS/ Un vino speciale della Rioja per il grande Frank Gehry
di Ilaria Oliva
Con la scomparsa, nella giornata del 5 dicembre 2025, del celebre architetto Frank Gehry, il mondo perde un visionario: canadese naturalizzato statunitense, nei suoi 96 anni di passaggio su questo pianeta ha dato una vera e propria svolta alla concezione architettonica, trasformando i grandi edifici progettati in spazi decostruiti e, in qualche modo, “animati da vita propria”.
È sicuramente il caso del museo Guggenheim di Bilbao, che è stato in grado, praticamente con la sua sola presenza, di trasformare una città industriale in un polo dell’arte e architettura contemporanea, creando una vera e propria destinazione turistica, ma anche un “marchio di fabbrica”, riconoscibilissimo, e, come si dice oggi (spesso a sproposito), “iconico”.
Ed è anche il caso dell’altro museo, progettato stavolta a Parigi, per la Louis Vuitton Foundation: dal vivo un’incredibile fusione di materiali, naturali e artificiali, che si intersecano per dar vita ad una struttura assolutamente unica.
La sua creatività e il suo estro hanno toccato da molto vicino anche il mondo del vino: nella regione spagnola della Rioja, infatti, nel 2006 ha progettato un avveniristico hotel per l’azienda Marquès de Riscal, dove pannelli in titanio e acciaio creano sinuose forme geometriche dai colori oro, argento e rosa, a copertura dell’edificio che ospita oltre sessanta stanze e una decina di suites e svetta tra le vigne di Tempranillo. E proprio da una selezione dei migliori Tempranillo della zona nasce anche un vino speciale che porta il nome del grande architetto, la “Frank Gehry Selection”, descritto come un vino “destinato a scrivere una delle più belle pagine della Rioja”: un rosso di alta classe, molto strutturato ma elegante, con tannini vellutati e un finale persistente. Un vino da degustazione lenta, che migliora con l’apertura e il tempo, offrendo un’esperienza sensoriale complessa e appagante, degna del nome che porta.
Dopo la realizzazione di questo edificio gli fu commissionata la realizzazione della Hall Winery, cantina della Napa Valley dei coniugi Kathryn e Craig Hall: il progetto venne presentato al pubblico nel 2007 e fu dato l’avvio ai lavori del cantiere. In questo caso l’edificio più rilevante integrava materiali naturali e vetri per creare un connubio tra architettura e vigneti, il tutto incorniciato da una ondulata copertura reticolare in legno che riproduceva l’intreccio dei tronchi e delle foglie dei vigneti che dominano l’area.
L’ultimazione dei lavori della Hall Winery di St Helena era attesa entro il 2010, ma ci fu una inattesa sollevazione popolare degli abitanti della Valley, i quali temevano che la struttura potesse essere troppo impattante ed invasiva e che potesse ulteriormente congestionare di overtourism ante litteram la zona. Pertanto, il progetto non fu mai completato con l’edificio centrale, benché lo stesso fosse decisamente meno invasivo della struttura di Marquès de Riscal: anche i geni a volte devono adattarsi alle contingenze.


