La mela annurca ha la sua festa da ben 31 edizioni a Valle di Maddaloni


mela annurca

di Luca Matarazzo

“Una mela al giorno toglie il medico di torno” recita un vecchio adagio. Valle di Maddaloni conosce il suo momento di festa dedicato proprio ad uno dei protagonisti dell’agroalimentare in Campania: la mela annurca.

cesti di mele

Edizione numero 31 e tante iniziative per far conoscere la bontà di un prodotto ricco di sostanze benefiche per la salute. Organizzato dalla ProLoco del piccolo comune a ridosso dell’Acquedotto Carolingio, l’evento ha riassunto in un solo programma diverse peculiarità dell’enogastronomia regionale. Oltre ai consueti stand per la vendita diretta delle mele dal produttore al consumatore, è stata l’occasione per assistere agli show cooking con varie ricette come i ravioli ripieni di ricotta e mela annurca e, perché no, anche lievitati artigianali e liquori da fine pasto.

liquore alle mele

Passeggiare tra le luci soffuse dei chioschi, in un atmosfera tipica autunnale mentre la banda del paese suona classici motivi popolari, è un’emozione senza età. Anche il vociare allegro dei bambini che giocano, mentre assaporano di tanto in tanto una mela caramellata o altre delizie, restituisce il senso stesso di Comunità che manca da troppo tempo.

chioschi illuminati

mela caramellata

La storia della mela annurca (o melannurca)

Plinio il Vecchio la definisce, nel suo trattato Naturalis Historia di quasi duemila anni fa, “mala orcula” reputandola originaria del lago d’Averno chiamato Orco dagli abitanti di Pozzuoli. Viene raccolta acerba e posta su letti di paglia a maturare, in un processo chiamato “arrossamento”. Il sole infatti le conferisce quel suo tipico colore, ma l’acidità resta preservata a differenza di altri frutti. Ciò consente alla mela annurca di resistere più a lungo di tante varietà, tale da venire considerata in passato un alimento ideale per combattere lo scorbuto sulle navi.

delizie alle mele

In origine coltivata nell’area flegrea e vesuviana, la produzione si è poi diffusa in altre aree campane, come il casertano, il beneventano o l’alto Casertano e viene protetta dalle norme del disciplinare Melannurca Campana IGT.

panettone alle mele

E per finire una sosta di gusto a Valle di Maddaloni

Il Ristorante La Baita Braceria – Steak House ed il suo titolare Pasquale Maravita regalano agli avventori momenti di alta cucina in un contesto elegante e dai richiami architettonici moderni. La vasta selezione di carne proveniente da tutto il mondo, da indicare a parte all’addetto alla macelleria ed al responsabile della brace, sono il marchio distintivo del locale. Il taglio scelto viene poi pesato davanti al cliente e servito cotto al tavolo con un’ampia proposta di contorni locali e un’articolata carta di vini con referenze nazionali ed estere.

la baita

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