La Zingara di Salvatore Seccia a Pomigliano: la tradizione in chiave contemporanea


Lucia, Salvatore e Michele – La Zingara di Seccia Pomigliano

di Tonia Credendino

Pomigliano d’Arco non è più soltanto la città della fabbrica, dei turni e dei grandi insediamenti industriali. È un territorio che negli ultimi anni sta vivendo una trasformazione evidente: nuove residenze, nuovi servizi, una domanda crescente di qualità gastronomica. Una periferia che si ricolloca e che oggi può essere considerata una vera alternativa alla saturazione di Napoli.

In questo scenario si inserisce il progetto “Zingara” di Salvatore Seccia, che porta in città uno dei simboli più riconoscibili della cultura gastronomica ischitana. Non un panino qualsiasi, ma un prodotto identitario nato negli anni settanta a Casamicciola e diventato nel tempo un riferimento popolare dell’isola.

Ingresso – La Zingara di Seccia Pomigliano

La visione di Salvatore Seccia parte proprio da lì, da un luogo che gli appartiene biograficamente e affettivamente. Le estati a Casamicciola, il rito della Zingara come appuntamento fisso, la memoria di un gusto semplice ma immediato. L’obiettivo è stato trasferire quell’esperienza fuori dall’isola senza snaturarla, costruendo un format urbano riconoscibile, curato e fedele all’originale.

Sala – La Zingara di Seccia Pomigliano

Punto snack – La Zingara di Seccia Pomigliano

Il punto vendita di Pomigliano d’Arco, in via Roma 268, sintetizza bene questa impostazione. Il locale è luminoso, ordinato, costruito su cromie calde e materiali naturali; un’estetica contemporanea che rimanda alla leggerezza mediterranea senza trasformarsi in scenografia. L’ambiente è pensato per essere funzionale, accogliente, leggibile: un linguaggio visivo che parla la lingua della città e non quella della cartolina turistica.

Tavolo interno – La Zingara di Seccia Pomigliano

Il prodotto resta il centro. La Zingara tradizionale mantiene gli elementi fondamentali della ricetta originaria: pane croccante tostato, prosciutto crudo di Parma, fior di latte, pomodoro cuore di bue, insalata iceberg e maionese. Accanto alla versione classica, il format propone varianti più strutturate come l’A’mbuttunata, preparata con peperone imbottito, carne macinata, olive, capperi e pecorino; la Carciofina, a base di crema di carciofi, crudo, fior di latte e carciofi grigliati; e la Tricolore, che unisce prosciutto crudo, stracciata, pomodorini semi-dry e pesto di basilico.

A’mbuttunata – La Zingara di Seccia Pomigliano

Mediterranea e zucca – La Zingara di Seccia Pomigliano

Ischitana – La Zingara di Seccia Pomigliano

La forza del progetto risiede nella coerenza tra prodotto, ambiente e identità. Non c’è volontà di reinventare una tradizione, ma di preservarla e trasferirla in un contesto diverso, rendendola accessibile senza compromessi. È un approccio che riflette un tratto fondamentale della nuova gastronomia urbana: valorizzare un patrimonio culturale attraverso formati contemporanei.

Pomigliano d’Arco, città nata intorno all’industria, oggi accoglie progetti di questo tipo con naturalezza. È una periferia che non si limita a seguire tendenze, ma le integra nel proprio tessuto sociale. La Zingara di Seccia diventa così un esempio concreto di come un prodotto territoriale possa rigenerarsi senza perdere autenticità, trovando una sua collocazione in un nuovo paesaggio urbano.

Zingara pack – La Zingara di Seccia Pomigliano

La conclusione è semplice: la Zingara è un panino essenziale, ma la sua forza non lo è affatto. In un territorio come Pomigliano, racconta un Sud che vive non solo di centro storico e lungomare, ma anche di città che cambiano e accolgono nuove identità gastronomiche. Un ponte tra isola e hinterland, tra memoria e contemporaneità.

Zingara di Salvatore Seccia – Pomigliano d’Arco
Via Roma 268, Pomigliano d’Arco
Telefono: 081 1755 9421
Prezzo medio: circa 10 euro a Zingara

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