L’Aquila addio, Marzia Buzzanca chiude Percorsi di Gusto e se ne va


Marzia Buzzanca

Marzia Buzzanca

Marzia Buzzanca chiude Percorsi di Gusto e lascia l’Aquila per sempre.
Lasciamoci così, senza rancor… già, non c’è amarezza e neanche tristezza nelle parole di Marzia, ma un ragionamento molto chiaro che ha affidato a Facebook: Le parole sono pietre. Chi usa le parole senza dargli un peso e non pensa alle conseguenze, non merita nemmeno di essere considerato/a. Il mio prossimo obiettivo è la serenità e questo può accadere solo migliorando la qualità della vita.La qualità della vita si può ottenere solo con un grande cambiamento.

Così il 20 aprile la saracinesca di Percorsi di Gusto in via della Croce Rossa resterà chiusa. Per sempre. Lo dirà a tutti ufficialmente il 17, nel corso dell’evento che ha dal suo amico Stefano Callegari a Sbanco.
42esima nella 50TopPizza 2018 oltre che vincitrice del Premio D’Amico sulla sostenibilità ambientale, Marzia Buzzanca è una bravissima pizzaiola, donna coraggiosa, abituata a ricominciare tutto daccapo.

Marzia come mai questa decisione?
Arriva un momento nella vita in cui ti chiedi: andiamo avanti così o proviamo a cambiare? Secondo te cosa ho deciso?

Del resto tu sei nata nomade…
In effetti, sono figlia dell’ultima famiglia italiana che lasciò Tripoli dopo la decisione di Gheddafi di rispedirci in Italia. Ci confiscarono e perdemmo tutto. Ho vissuto a Teramo, poi a L’Aquila con il ristorante che ebbe successo. Dopo il terremoto del 2009 mi trasferii a Canazei dove sono stata benissimo. Infine la decisione di riaprire, per prima, nel cuore del Centro storico distrutto, la pizzeria. Lo feci dopo aver studiato da Simone Padoan a cui sono legatissima e che considero il mio maestro.

Perché chiudi con L’Aquila?
Penso che ormai sia una città sfinita, un po’ il simbolo di una Italia che vive di dichiarazioni senza risolvere i problemi. Anche le istituzioni, invece di aiutarti, ti intralciano con la burocrazia. Alla fine uno si deve rendere conto: ok, non vi servo a nulla, allora vado via.

Diciamo che sei stata in questi dieci anni una animatrice instancabile di territorio.
Abbiamo fatto cene a quattro mani con tanti grandi cuochi che vennero in un momento difficile per la città dimostrando grande sensibilità. Ma tutto questo non è bastato. Io ho dato molto, il 21 marzo compio 55 anni e ho deciso di vivere adesso un po’ per me stessa. Ho bisogno di viaggiare, migliorare, imparare, fare nuove esperienze. Tutto questo è impossibile farlo restando dove sono, qui ormai è capolinea.

La consideri una sconfitta?
No, è stata una esperienza difficile che mi ha temprato. Ho capito tante cose, due su tutte: chi fa da se fa per tre e aiutati che Dio ti auta. Dalla politica solo chiacchiere, è un mondo chiuso, che si autoalimenta e che non si confronta con la vita reale in cui siamo tutti noi.

Tornare, magari carica di soldi e di successo?
Manco per sogno!

Possiamo sapere cosa farai?
Non ho formalmente chiuso l’accordo anche se sono davvero entusiasta di quel che mi aspetta. Un entusiasmo che non mi fa sentire né sconfitta, né amareggiata perché ho dentro di me l’emozione delle cose che farò con un grande imprenditore.

Dai, almeno un indizio…
Non andrò a Milano (ride), ma resterò in montagna

Auguri Marzia, è troppo maschilista definirti una donna con le palle?
Si? Bene, allora ce ne hai quattro!