Consulenze d’oro e sponsor per gli chef famosi, ma il lavoro nero nei ristoranti può anche essere una piaga


cameriere lavoro nero

 

di Marco Contursi

Ma in Italia si conosce il valore del lavoro, o molti imprenditori, in primis nella ristorazione, pensano che non debba essere retribuito adeguatamente?

Lo spunto di questa riflessione viene da una intervista di Camelio al blog di Visintin, Mangiare a Milano ripreso con successo da Scatti di Gusto e da un pezzo su questo blog in cui veniva riportato l’annuncio di ricerca di personale un ristorante stellato, con questi requisiti: diploma, bella presenza, lingua inglese, manualità, disponibilità, gentilezza e voglia di lavorare. In cambio si offriva: 1 mese di prova, 1 anno tirocinio, eventuale assunzione part time. Cioè, dopo 1 anno, vedi 5-600 euro al mese, con un contratto part time.

Uno schifo.

E giustamente, nei commenti alcuni hanno protestato verso questa richiesta.

Purtroppo non è assolutamente isolata e il fatto che venga fatta pubblica denota che venga ritenuta normale.

Parlando in giro ecco altri esempi che per me sono assurdi ma per chi li ha fatti, non sono tali:

  • Cameriere che a fine turno riceve 5 euro poiché “non si è lavorato molto stasera, almeno ci compri le sigarette”.
  • Ragazza tenuta in nero per anni 7 anni (dai 20 ai 27) a 700 euro al mese come aiuto cucina per circa 13 ore al giorno.
  • Ragazzi chiamati a fare i camerieri in pizzeria fino alle 3 di notte per 20 euro (parliamo di 9 ore di lavoro).

Questi alcuni esempi, nel settore della ristorazione, ma potrei farne in ogni settore. Basti questo: amico avvocato di 43 anni che si sente offrire da un collega 10 euro al giorno per sostituirlo stabilmente in alcune udienze distanti 30 km da casa sua. E di fronte al diniego sdegnato aggiungeva un pacco di taralli per convincerlo.

Sembra assurdo, ma è tutto maledettamente vero.

Alcune considerazioni:

  • Alcune persone, ritengono normale pagare male il lavoro altrui, e parliamo anche di imprenditori di prima categoria e ottime possibilità.
  • Lo ritengono così normale da non nasconderlo, vedi annuncio pubblico come quello riportato nell’articolo che mi hai ispirato. Ripeto, e qui sta la cosa grave, non parliamo di imbroglioni matricolati ma persone normali che ritengono pacifico pagare così poco un dipendente.
  • Lo ritengono così normale che se il dipendente non viene più, ritengono sia dovuto alla sua poca voglia di lavorare e non al compenso osceno.
  • Lo ritengono così normale da preferire di perdere un dipendente valido piuttosto che ricompensarlo come si deve.
  • Lo ritengono così normale da perdere loro dei soldi, piuttosto che darne, secondo giustizia e buon senso a uno che lavora, bene, per loro.
  • Lo ritengono cosi normale da trattare un dipendente come tale se le cose vanno bene, come un socio, se vanno male e quindi deve condividere la cattiva sorte dell’imprenditore.

Fenomeno sicuramente riscontrabile ovunque in Italia, ma con maggiore incidenza in Campania, in quanto di situazioni simili nel resto d’Italia ne ho conosciute ben poche.

Eppure qualsiasi imprenditore “vero” dovrebbe sapere che:

  • Il lavoro va retribuito secondo legge e meriti
  • Un dipendente contento, lavora meglio
  • Se il dipendente lavora meglio, il capo guadagna di più.
  • Un dipendente scontento è fonte di problemi (in Campania le vertenze di lavoro non si contano…)

Un’ultima cosa…..tra “i 4 peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”, sapete cosa troviamo? “L’ingiustizia verso il salariato”, e sono detti tali, perché la loro iniquità è così grave e manifesta che provoca Dio a punirli con più severi castighi.

La prossima volta prima di mettere 5 euro e un pacco di taralli in mano a un dipendente, io ci penserei bene….

In ogni caso credo se ne parlerà nella prossima puntata  di Report perché il problema non riguarda solo i ristoranti sconosciuti, ma anche quelli noti. Molto noti…..

5 Commenti

  1. Leggo solo ora.
    E mi dispiace molto, signor Contursi che lei mi abbia attaccato e mortificato senza nemmeno farmi una telefonata per chiedere spiegazioni.
    È vero: il veritas cerca uno stagista per la sala, ma lo cerca seguendo le direttive legislative in materia
    https://www.google.it/amp/www.detrazioni-fiscali.it/contratto-tirocinio-stage-2017-le-novita/amp/
    Il tirocinio è un’opportunità per l’azienda e per lo stagista, se ben regolamentato, esiste ed è applicato ovunque ed è un grande incentivo per l’occupazione. C’è una paga mensile che arriva a 500 euro, un’assicurazione INAIL da effettuare a tutela del lavoratore e un tutor che si occupa della sua formazione. La legge prevede che lo stagista sia diplomato; che poi io cerchi una persona che abbia buona volontà, educazione e manualità mi sembra assolutamente in linea con l’idea che dopo il tirocinio lo stagista debba diventare una figura importante per l’azienda. E il periodo di prova, pagato anche quello, è importante anche per questo: serve a scegliere una persona che abbia grandi potenzialità e che un giorno possa diventare maître lui stesso.
    Infine consideri che ci sono contratti part time con buste paga superiori anche di molto ai mille euro. Dipende sempre dalle capacità e dal livello di inquadramento. Anche Tassinato ha cominciato come commis e due mesi dopo si è ritrovato a fare il maître.
    La saluto sperando in una sua rettifica che possa riabilitare il Veritas agli occhi dei lettori.

  2. Gentile sign Giancotti le faccio notare che mai ho citato il nome del suo locale nel mio pezzo e che nei commenti all articolo uscito su questo blog in cui si riportava la notizia c era un commento molto duro di un maitre tra i più importanti in Italia per carica all interno della Amira.Se una persona del settore ritiene vergognoso questo annuncio,che colpa ne ho io che ho soltanto riportato la notizia,ripeto,senza citare il suo locale?

  3. Signor Contursi, mi aspettavo di meglio da lei.
    È una risposta deludente sotto tutti i punti di vista.

  4. Alle 6 di mattina,lontano 700 km da casa e con un iPhone scassato Lei avrebbe fatto di meglio?mi riservo quando rientro a casa dopodomani di fare di più.Nel frattempo non lo veda come un attacco personale,la situazione è molto più complessa.Una cosa però la dico subito:due professori di alberghieri mi hanno scritto complimentandosi con la “speranza che qualcuno rifletta”mi ha scritto uno di loro.

  5. Avevo visto l’orario della risposta:) e avevo immaginato.
    Non lo vedo assolutamente come un attacco personale, non sono paranoico, ma vorrei che certi argomenti venissero affrontati con più cognizione di causa, senza sparare contenuti sensazionalistici a caso.
    Faccio sempre autocritica ma in questo caso sono sicuro di avere ragione.
    Mi farà piacere confrontarmi con lei sull’argomento, se lo riterrà opportuno.
    E comunque senza rancore..

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