Le migliori pizzerie d’Italia scovate Massimo Bernardi con l’Intelligenza Artificiale (e non solo)
Immaginate cosa può essere una lepre in campo aperto per un falco.
Più o meno quello che è la pizza per Massimo Bernardi, il vero, per ora insuperato, innovatore del racconto del food sul web.
Adesso tra blog, siti, social ha trovato una strada che parla a chi deve parlare, si sottrare alla dittatura degli ignoranti e degli interessi più o meno dichiarati e filtra, filtra. Poi il giovedì regala il risultato sulla sua newsletter L’ITALIA (fa qualcosa alle persone) realizzata in collaborazione con Alice Zanfardino.
Adesso ci dà le migliori pizzerie d’Italia con una richiesta fatta all’Ia e le integrazione di due guide, 50 Top Pizza e Gambero Rosso.
Oggi lancia una nuova bomba pizzesca dopo quella della intervista a sorpresa che aveva fatto a noi curatori di 50 Top Pizza, realizzata (pensate un po’), a luglio prima di Milano e sganciata sapientemente al momento giusto li dove c’era la mischia più voluttuosa e divertente fra probiviri, arrabbiati, sfigati e circa 50 profili fake. Ossia a fine agosto facendo arrabbiare non poco chi, avvertito il colpo ma pessimo incassatore, si è affrettato a dire che lui non è Dissapore (ma chi lo aveva mai detto, fondatore di Dissapore si può dire invece vero?)
Massimo Bernardi, il fondatore di Dissapore e direi anche cofondatore di Intravino, non è un improvvisato, è piuttosto pignolo, si prepara, approfondisce. Da 20 anni.
E’ lui il perfetto anello di congiunzione mediatico fra quella che un tempo fu la cultura cartacea e quella digitale che io chiamerei a tutti i convegni finanziati dal PNRR insieme all’acquisto di armi.
Per lui stima infinita. Se con Dissapore aveva creato una meta rivista, la sua newsletter oggi è un meta social/blog dove chi è appassionato trova sempre qualcosa di interessante.
Siccome non è giusto che solo lui si goda proventi e fama da engagement e hype lo rilanciamo subito in questa sede citando, come vuole la buona educazione, la fonte e regalandovi il link.
Per leggere le modalità però dovete iscrivervi alla sua newsletter, sia chiaro, e pagare un piccolo obolo. Per questo vi diamo il risultato ma non come ci è arrivato anticipandovi che non ha visitato tutte le pizzerie italiane come la Michelin non visita tutti i ristoranti italiani e come Dissapore non visita tutte le gelaterie italiane e come IG non…. boh
La migliore pizzeria italiana
#1 (ex aequo) – 18 Punti
I Masanielli di Francesco Martucci (Caserta)
8 Punti (GR) + 10 Punti (50 TP)
Confine – Pizza e Cantina (Milano)
9 Punti (GR) + 9 Punti (50 TP)
#2 – 17 Punti
I Tigli di Simone Padoan (San Bonifacio, VR)
10 Punti (GR) + 7 Punti (50 TP)
#3 – 16 Punti
Seu Pizza Illuminati (Roma)
8 Punti (GR) + 8 Punti (50 TP)
#4 – 10 Punti
Pepe in Grani di Franco Pepe (Caiazzo, CE)
10 Punti (GR) + 0 Punti (50 TP)
#5 (ex aequo) – 9 Punti
Sasà Martucci – I Masanielli (Caserta)
9 Punti (GR) + 0 Punti (50 TP)
Diego Vitagliano (Napoli)
0 Punti (GR) + 9 Punti (50 TP)
#6 – 8 Punti
Queste pizzerie ottengono tutte lo stesso punteggio, che deriva solo dalla loro posizione nella guida Gambero Rosso:
Renato Bosco Pizzeria (San Martino Buon Albergo, VR)
Pizzeria Clementina (Fiumicino, RM)
Màdia (Salerno)
L’isola Restaurant (Forio, NA)
La Contrada (Aversa, CE)
BOB Alchimia a Spicchi (Montepaone, CZ)
8 Punti (Gambero Rosso) + 0 Punti (50 Top Pizza)
#7 – 6 Punti
Cambia-Menti (Caserta)
0 Punti (GR) + 6 Punti (50 TP)
#8 – 5 Punti
50 Kalò (Napoli)
0 Punti (GR) + 5 Punti (50 TP)
#9 – 4 Punti
Dry Milano (Milano)
0 Punti (GR) + 4 Punti (50 TP)
#10 – 3 Punti
La Cascina dei Sapori (Rezzato, BS)
0 Punti (GR) + 3 Punti (50 TP)
🏆 Migliore pizzeria di Milano:
Confine – Pizza e Cantina
💪 Migliore pizzeria di Roma:
Seu Pizza Illuminati
🥇 Migliore pizzeria di Napoli:
Diego Vitagliano

