Maialando ovvero la tradizione dell’insaccato di maiale, ormai giunto alla 9 edizione svoltasi presso l’Enoteca Fattoria la Torre, Montecarlo Lucca.
Organizzazione evento Chiara Gambacorti e Elisabetta Gemignani, macelleria Angelini di Pieve Fosciana (Lucca).
Una festa per non perdere una tradizione popolare, nel reportage di Lido Vannucchi.
abili mani
abili nodi
amanti del maiale
Andrea Bertucci
atto a divenire salame
Betty andrea chiara
bucare il budello
Budello con salsiccia
Giornaliste
il budello
il mallegato
il norcino
il polentero
impasto per salame
impasto per la salsicca
La Polentera
lardo e verdure
legaggio del salame
mani
Piero Gambacorti
Piero il Norcino
Polenta
Ritratto di norcino
Ritratto di norcino
Ritratto di Norcino
ritratto di Polentera
salami
salsiccia pronta
salsiccia
6 commenti
Fabrizio Scarpato
21 febbraio 2012 - 17:56
Fantastico quel mallegato. Tra l’altro sembra più simile a una Testaincassetta immersa nel sangue, piuttosto che un biroldo, sanguinaccio, a forma di salame e più morbido e dolciastro. Forse eh? Ché di biroldi, buristi, sanguinacci, mallegati è pieno ogni anfratto della Garfagnana su su fino ai Carpinelli. Bellissime foto.
veramente il biroldo della garfagnana é prodotto seguendo un rigido disciplinare del presidio slow food .il mallegato viene prodotto a volterra,il sanguinaccio a pisa,il buristo a siena ,ogni zona ha il suo prodotto con le sue caratteristiche .
la testa in cassetta non ha niente a che fare con il biroldo della garfagnana .
22 febbraio 2012 - 00:13
Fabrizio Scarpato
22 febbraio 2012 - 10:45
Ho scritto “sembra”, a dire il vero, fuorviato dalla fonetica e dal sanguinaccio (che in liguria chiamiamo barodo o berodo). Insomma facevo un discorso di “immagine”, di presentazione del prodotto. Eppoi nel biroldo garfagnino c’è la testa del maiale, mi sembra. La cosa che invece proprio non sapevo, invece, è quella del mallegato: la didascalia inganna, giustamente quello allora è biroldo della Garfagnana. Il problema è che io pensavo che il mallegato fosse garfagnino e che quindi ci fossero due “forme” di insaccato con sangue: il biroldo e il mallegato. Se capisco bene, occorre assolutamente distinguere, chè Volterra non è dietro l’angolo. Non solo, ma gugol mi dice che quello che ho visto forse da Falaschi a San Miniato (Pisa) non era sanguinaccio (o biroldo, come pensavo) ma mallegato, secondo disciplinare SF, solo sangue e qualche lardello, quindi a forma di salame e molto scuro (ma avrebbe potuto essere anche soppressata di sangue). Bene, grazie, forse ho messo ordine in salumeria ;-)
22 febbraio 2012 - 10:45
CARI QUESADA
21 febbraio 2012 - 22:24
Un reportaje precioso, muy profesional me ha gustado mucho como Lido Vannucchi ha realizado la presentación de Maialando.
Gracias ha este reportaje he podido conocer la fabricación tan artesanal paso a paso de como elaboran estos productos
Me ha encantado la armonía y el cariño que ponen.todos al realizar su trabajo forman un gran equipo es digno de admirar.
Sois un ejemplo ha seguir y esto os hace únicos , Muchas Felicidades para. Maialando.
Felicidades por su profesionalidad al reportaje fotográfico realizado por el , Sr.Lido Vannucchi.
Un cordial Saludo, Cari
21 febbraio 2012 - 22:24
Lido vannucchi
22 febbraio 2012 - 08:48
Correggo didascalia: Biroldo presidio slow food della Garfagnana. Ciao lido
22 febbraio 2012 - 08:48
simona
25 febbraio 2012 - 18:30
Salve a tutti, questa cosa è veramente bella ma come si fa a partecipare? Mi voglio mettere in nota per il prossimo anno! Basta che mi presenti lì? Oltre tutto conosco Andrea di Castelnuovo: sono stata da lui a fare un bello spuntino
25 febbraio 2012 - 18:30
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6 commenti
Fabrizio Scarpato
21 febbraio 2012 - 17:56Fantastico quel mallegato. Tra l’altro sembra più simile a una Testaincassetta immersa nel sangue, piuttosto che un biroldo, sanguinaccio, a forma di salame e più morbido e dolciastro. Forse eh? Ché di biroldi, buristi, sanguinacci, mallegati è pieno ogni anfratto della Garfagnana su su fino ai Carpinelli. Bellissime foto.
andrea bertucci
22 febbraio 2012 - 00:13veramente il biroldo della garfagnana é prodotto seguendo un rigido disciplinare del presidio slow food .il mallegato viene prodotto a volterra,il sanguinaccio a pisa,il buristo a siena ,ogni zona ha il suo prodotto con le sue caratteristiche .
la testa in cassetta non ha niente a che fare con il biroldo della garfagnana .
Fabrizio Scarpato
22 febbraio 2012 - 10:45Ho scritto “sembra”, a dire il vero, fuorviato dalla fonetica e dal sanguinaccio (che in liguria chiamiamo barodo o berodo). Insomma facevo un discorso di “immagine”, di presentazione del prodotto. Eppoi nel biroldo garfagnino c’è la testa del maiale, mi sembra. La cosa che invece proprio non sapevo, invece, è quella del mallegato: la didascalia inganna, giustamente quello allora è biroldo della Garfagnana. Il problema è che io pensavo che il mallegato fosse garfagnino e che quindi ci fossero due “forme” di insaccato con sangue: il biroldo e il mallegato. Se capisco bene, occorre assolutamente distinguere, chè Volterra non è dietro l’angolo. Non solo, ma gugol mi dice che quello che ho visto forse da Falaschi a San Miniato (Pisa) non era sanguinaccio (o biroldo, come pensavo) ma mallegato, secondo disciplinare SF, solo sangue e qualche lardello, quindi a forma di salame e molto scuro (ma avrebbe potuto essere anche soppressata di sangue). Bene, grazie, forse ho messo ordine in salumeria ;-)
CARI QUESADA
21 febbraio 2012 - 22:24Un reportaje precioso, muy profesional me ha gustado mucho como Lido Vannucchi ha realizado la presentación de Maialando.
Gracias ha este reportaje he podido conocer la fabricación tan artesanal paso a paso de como elaboran estos productos
Me ha encantado la armonía y el cariño que ponen.todos al realizar su trabajo forman un gran equipo es digno de admirar.
Sois un ejemplo ha seguir y esto os hace únicos , Muchas Felicidades para. Maialando.
Felicidades por su profesionalidad al reportaje fotográfico realizado por el , Sr.Lido Vannucchi.
Un cordial Saludo, Cari
Lido vannucchi
22 febbraio 2012 - 08:48Correggo didascalia: Biroldo presidio slow food della Garfagnana. Ciao lido
simona
25 febbraio 2012 - 18:30Salve a tutti, questa cosa è veramente bella ma come si fa a partecipare? Mi voglio mettere in nota per il prossimo anno! Basta che mi presenti lì? Oltre tutto conosco Andrea di Castelnuovo: sono stata da lui a fare un bello spuntino
I commenti sono chiusi.