Montecitorio: i carabinieri si tolgono il casco per solidarizzare con i ristoratori | VIDEO


Carabinieri si tolgono il casco

Carabinieri si tolgono il casco

Momenti di tensione alla manifestazione dei ristoratori a piazza Montecitorio, rientrata dopo pochi minuti con un gesto di solidarietà da parte delle forze dell’ordine.
Un gruppo di manifestanti ha prima provato a forzare le sbarre di accesso che delimitano il perimetro consentito per la protesta, per entrare nell’area antistante il Parlamento. Dopo qualche minuto di tensione e lo schieramento degli agenti in tenuta antisommossa, la situazione è momentaneamente tornata alla calma anche grazie all’iniziativa di questi ultimi. Gli agenti infatti, in segno di vicinanza verso i manifestanti, si sono tolti il casco, tra gli applausi dei presenti.

 

Il bellissimo gesto di solidarietà è l’unica consolazione in cui una delle categorie più numerose in Italia è stata letteralmente massacrata dalla insensibilità della politica verso un settore trainante per l’economia nazionale e punto di riferimento per il grande artigianato alimentare.
A parte le chiusure, la confusione fra bar e ristoranti, le continue beffe di annunci fatti 24 ore prima delle chiusura, metodo che hanno sperimentato di recente anche i titolari degli impianti da sci e Draghi ha promesso di evitare.
Gli sfottò di alcuni politici come De Luca che invitava a fare le pastiere a casa e Bersani che li ha deifniti evasori sono state le ciliegine sulla torta di un vero e proprio esempio di macelleria sociale senza precedenti nel nostro paese.

Stamane almeno un gesto di solidarietà

Intato Ristoratori Toscana comunica che “Prosegue a oltranza davanti a Montecitorio il presidio dei ristoratori di TNI Italia – Tutela Nazionale Imprese e Ristoratori Toscana. Ieri, primo giorno di protesta, sono arrivati a Roma migliaia di ristoratori da tutta Italia per chiedere il pagamento immediato degli indennizzi e riaperture concordate con la categoria”.

“Non vogliamo sussidi, ma risarcimenti immediati adeguati ai danni subiti e tornare a lavorare”, il messaggio lanciato dal mondo Horeca, che ha visto in piazza, fianco a fianco, imprenditori e dipendenti del settore. “Vogliamo coerenza, abbiamo perso la pazienza”, “Se l’Rt sale non è detto che il contagio sia serale”, “esistiamo”, alcuni degli striscioni apparsi ieri alla manifestazione, che continua anche oggi e che, se non ci saranno risposte, andrà avanti a oltranza.

“Siamo stanchi. Le promesse non ci bastano più. Non ce ne andremo da piazza Montecitorio fino a che non partirà il primo bonifico del bonus filiera e avremo la certezza del ristori quinquies“, incalza il portavoce di TNI Italia e presidente di Ristoratori Toscana Pasquale Naccari. “Siamo soddisfatti di aver fatto uscire dalle loro stanze alcuni esponenti politici, che sono scesi in piazza a parlare con noi. Ma le parole se le porta via il vento. Vogliamo fatti. Ed è quelli che aspettiamo”.

“Ringraziamo la trentina di colleghi del movimento #ioapro che si sono presentati alla fine della giornata per appoggiare la nostra manifestazione, con la speranza – conclude – che abbiano compreso che non basta riaprire. Bisogna infatti che le riaperture dei ristoranti siano decise dalle istituzioni, evitando così inutili sanzioni per loro e per i loro clienti”.

Ufficio stampa TNI – Ristoratori Toscana: 331-4686387 338-5025789

2 Commenti

  1. Almeno qualcuno nello Stato ha il senso delle Istituzioni i cui comportamenti dovrebbero essere caratterizzata da un senso di giustizia e umana solidarietà.

  2. Ben fatto, è questo che dovrebbero insegnare a chi effettua azioni antisommossa, come abbassare la tensione, e non a manganellare come se non ci fosse un domani.

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