Montefalco: Giampaolo Tabarrini non smette mai di stupire con i suoi cru tra Trebbiano Spoletino e Sagrantino


giampaolo tabarrini

giampaolo tabarrini

di Luca Matarazzo

Montefalco è nota per essere la ringhiera dell’Umbria e per uno dei suoi abitanti più illustri: Giampaolo Tabarrini. Eclettico, vulcanico e irrefrenabile, ogni visita in cantina da lui è un’esperienza senza pari, assorbiti dall’energia di un produttore che non conosce mezze misure.

azienda tabarrini

azienda tabarrini

I vini di Tabarrini hanno scritto pagine di storia memorabile per il territorio. Montefalco ha infatti visto epoche enologiche molto eterogenee. Dal Sangiovese coltivato per la quasi totalità ad inizi ‘900, alla riscoperta dei cloni madre di Sagrantino con gli studi di Marco Caprai e del professore Valenti, per finire con il futuro: quel Trebbiano Spoletino che proprio Giampaolo ha fatto conoscere all’Italia e al mondo intero.

Degustazione CRU

Degustazione CRU

Da qui l’Adarmando, etichetta dedicata al nonno ed al forte legame affettivo che ha spinto il nipote a realizzare un sogno avveniristico. Una vigna storica partita da appena 16 piante, replicate per selezione massale grazie agli studi di un altro luminare come il professor Bandinelli. E  poi i cru di Sagrantino sdoganati dall’immaginario collettivo di austerità e tannini irruenti mai domi. La ricerca continua e le tecniche di estrazione delicate dei polifenoli, senza giocare su residui zuccherini e senza estremizzare l’uso del legno, rendono invece ogni cosa lieve, agrumata e polputa all’assaggio ricco e differente, in base alle esposizioni e ai suoli derivati dal lago salato Tiberino.

sala degustazione tabarrini

sala degustazione tabarrini

«Un nuovo progetto con l’UNIPG da poco ultimato e durato ben 5 anni con tanto di brevetto universale, da qualche mese rappresenta il mio ultimo passo per il perfetto controllo dal campo alla cantina – afferma l’istrionico viticoltore – Una vasca polifunzionale che andrà ad evitare qualsiasi tipo di stress alle uve e al mosto». Senza dimenticare i nuovi locali di vinificazione e affinamento e la sala degustazione dai colori ed arredi feng shui gestiti da moderne apparecchiature elettroniche.

cantina tabarrini

cantina tabarrini

In tempo di cambiamento climatico Tabarrini è tra i pochissimi a fare vendemmia tardivamente, ancora a fine ottobre per il Sagrantino, per ricavare la perfetta maturazione fenolica e zuccherina dei grappoli. Partendo in sequenza negli assaggi non possiamo dimenticare l’altro vino dedicato ad un parente, questa volta nonno Giovanni – “Il Padrone delle Vigne” – annata 2024 sempre da Trebbiano Spoletino, delicato e mediterraneo nelle sue sfumature.

la vigne tabarrini

L’Adarmando 2023 è la solita certezza, quando la sosta sulle fecce fini regala quel timbro fruttato tra ananas e pesca matura che vira su toni salmastri lunghi e gustosi. Quella bottiglia da dimenticare in casa ed aprire all’improvviso attendendo gli sviluppi dell’evoluzione (e dell’emozione), come una 2009 degustata di recente e ancora incredibilmente tonica.

adarmando 2009

adarmando 2009

Uscito di recente Il Bisbetico Domato 2021 – da Sagrantino in purezza – l’idea contemporanea di bevuta agevola anche per le giovani generazioni, che parla dritto al cuore u note speziate calde, accompagnate da ciliegia matura e liquirizia; il giusto viatico prima delle tre “perle” autoctone finali.

Si inizia dal Colle Alle Macchie 2021, vigna singola esposta a Sud è un campione muscolare che non sacrifica però le scie di ribes e arancia rossa sull’altare della potenza. Chiosa su cioccolato ed erbe officinali. Il Campo Alla Cerqua 2021, dai terreni sciolti e ciottolosi ad Est della tenuta, rivela la stoffa del Sagrantino d’antan, con l’astringenza tipica corredata da tanta eleganza al sapore di amarena, tabacco da pipa e cassis. Cala il sipario il Colle Grimaldesco 2021, il più crudo di tutti che ha bisogno di tempo per esprimere la sua verve e che adesso è ancora irsuto e balsamico. Per Giampaolo uno dei figli prediletti, la vera anima di Montefalco.

 

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