Montevetrano Colli di Salerno Igt 2013


Montevetrano Colli di Salerno Igt 2013 Montevetrano

Montevetrano Colli di Salerno Igt 2013 Montevetrano

di Enrico Malgi

Non nascondo la mia preoccupazione nell’approcciarmi alla degustazione dell’ultimo millesimo di Montevetrano messo in commercio dall’azienda omonima cara alla grande “Signora” Silvia Imparato, premiére dama e depositaria di una classe infinita, tanto che rappresenta lei stessa un mito al pari del suo leggendario vino

Controetichetta Miontevetrano Colli di Salerno Igt 2013 Montevetrano

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Dunque, tralasciando tutto il resto già noto a tutti, che ha avuto inizio agli albori degli anni ’90, mi accingo a degustare l’annata 2013 di questo Montevetrano Colli di Salerno Igt50% di cabernet sauvignon,  30% di aglianico e saldo di merlot. Il vino passa qualche anno a maturare ed elevarsi in acciaio, legno piccolo e vetro. La gradazione alcolica è di tredici e mezzo. Il prezzo finale in enoteca si aggira intorno ai 50,00 euro.

Che colore si scorge nel bicchiere inclinato? Rosso rubino carico lucente e vivo. All’olfatto come si presenta etereo e complesso, ricco di un frutto purissimo che rimanda alle piccole drupe del sottobosco: more, ribes e mirtilli. E poi ancora altri frutti rossi come l’amarena e la prugna, incrociate a cadenze odorose floreali di viola mammola e di rosa damascena e/o a sentori vegetali di erbe aromatiche. Ovviamente non mancano cenni speziati, sapidi mediterranei e sentori empireumatici e leggermente fumé in sottofondo. In bocca come si presenta il vino?  Il palato mi conferma il naso, il vino è caldo e ricamato da tannini nobili e fini. Acidità spinta al massimo che riempie di freschezza tutto il cavo orale. Bocca voluminosa e spaziosa, che ospita un vino imponente, maestoso, vigoroso, corposo e seducente. Modulazioni cariche di armonia e di equilibrio. Scatto finale appagante e persistente. Da bere adesso, oppure si può attendere almeno fino ad altri dieci-quindici anni senza colpo ferire. Da abbinare ad agnello al forno, a cacciagione ed a formaggi stagionati.

Sede a San Cipriano Picentino (Sa)
Via Montevetrano, 3 – Tel 089 882285 – Fax 089 882011
Enologo: Riccardo Cotarella – Ettari vitati: 5 – Bottiglie: 25.000
Vitigni: aglianico, cabernet sauvignon e merlot

4 Commenti

  1. Solo perché è domenica ti perdoniamo questo stappo anticipato,ma come amano ripetere i nostri cugini d’oltralpe “il grande vino deve essere pronto quando viene messo in commercio e buono per almeno altri venti anni.Grazie sempre a Silvia e Riccardo che per primi hanno dato orgoglio enologico alla provincia di Salerno e grazie a te per la costante e precisa cronaca .FM.

  2. Grandissimo vino, ma l’elenco dei vitigni così declinato lo fa sembrare un vino a base aglianico. In realta la sua base è il cabernet sauvignon che incide al 60% e l’aglianico e il merlot si giocano il restante 40% in relazione al clima dell’annata con incidenza maggiore dell’aglianico nell’annata più calda, come sta succedendo nelle ultime annate. L’uvaggio originario parla di cabernet sauvignon 60%, merlot 30% e aglianico 10%

  3. Ciao Francesco, come vedi è un periodo fortunato questo per me, perché sto degustando vini di alta classe, come il Fiorduva, i vini del prof. Moio, il Montevetrano ed altri ancora sono in cantiere per i prossimi giorni. Non mi invidiare troppo, perché so che anche tu non te la passi male!
    Salve sig. Racioppi. Le percentuali del blend del Montevetrano 2013 le assicuro che sono proprio quelle evidenziate nel servizio e segnalatemi direttamente dall’azienda. Negli ultimi anni è stata incrementata la percentuale di aglianico a discapito di quelle delle uve bordolesi. Ma ciò che conta è che la qualità di questo vino è costantemente elevata. La ringrazio per il suo intervento.

  4. Gentile sig. Malgi, , è stata la stessa sig.ra Imparato durante una degustazione sei suoi vini presso il ristorante Arbustico a Valva (serata tra l’altro memorabile per cibo e vini) meno di due anni fa, ottobre 2015, a precisare che le annate recenti spesso più calde del solito li avevano spinti a cambiare le percentuali dell’aglianico e del merlot nel Montevetrano, preferendo una più elevata presenza di aglianico rispetto al merlot nelle annate più calde per avere più spinta acida e tannica, fermo restando la presenza maggiore del cabernet sauvignon. Sono comunque d’accordo con lei che ciò che più conta è la indiscutibile elevata e costante qualità del Montevetrano negli anni al di là degli uvaggi presenti che restano argomento di discussione solo per enomaniaci come noi. Grazie per l’attenzione.

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